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Par condicio – Il Tar boccia la norma-bavaglio: via libera ai talk show. Intanto Il Fatto Quotidiano svela clamorose intercettazioni: Berlusconi chiedeva la chiusura di Annozero e Parla con me

Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media a favore della sospensione del regolamento varato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che disciplina la par condicio in vista delle elezioni Regionali. Tradotto: i talk show possono andare in onda. Le richieste sono state discusse davanti alla III sezione ter

pubblicato 12 Marzo 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 17:42

Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media a favore della sospensione del regolamento varato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che disciplina la par condicio in vista delle elezioni Regionali. Tradotto: i talk show possono andare in onda. Le richieste sono state discusse davanti alla III sezione ter del Tribunale amministrativo regionale, presieduta da Maria Luisa De Leoni.

Prime reazioni da parte del Pd:

“E’ una chiara bocciatura della norma-bavaglio imposta dalla destra in commissione di Vigilanza. Ora la Rai deve intervenire, e il Cda di Viale Mazzini, che il presidente Garimberti si è impegnato a convocare immediatamente dopo la sentenza, non può che prendere atto dell’interpretazione del giudice amministrativo. I programmi giornalistici devono riprendere subito”.

Intanto Il Fatto quotidiano ha rivelato oggi in prima pagina alcune intercettazioni clamorose che dimostrano come il Premier Silvio Berlusconi, ormai sempre più abbandonato da cortigiani e cani da riporto, volesse scientificamente mettere il bavaglio ad Annozero e altri programmi attigui, “chiacchierando” dalle stanze del potere con Giancarlo Innocenzi (membro dell’Agcom) e Augusto Minzolini.

“Silvio Berlusconi voleva “chiudere” Annozero. Un membro dell’Agcom – dopo aver parlato con il premier – sollecitava esposti contro Michele Santoro. Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini – al telefono con il capo del governo – annunciava d’aver preparato speciali da mandare in onda sui giudici politicizzati. E le loro telefonate sono finite in un fascicolo esplosivo. Berlusconi, Minzolini e il commissario dell’Agcom Giancarlo Innocenzi: sono stati intercettati per settimane dalla Guardia di Finanza di Bari, mentre discutevano della tv pubblica delle sue trasmissioni”.


L’articolo prosegue – e noi vi invitiamo a leggerlo, così da farvi un’opinione vostra, senza pregiudizi – citando altri tentativi scientifici di “censurare” programmi, come Parla con me di Serena Dandini, un’altra temibilissima crepa nella claque per il gruppo di Berlusconi al potere, che proprio in quei giorni ospitava il direttore di Repubblica Ezio Mauro e il fondatore Eugenio Scalfari. Secondo tali intercettazioni Innocenzi avrebbe rassicurato il premier sulla buona esecuzione dei suoi ordini. Il Fatto Quotidiano rivela anche altre intercettazioni tra Innocenzi e il dg della Rai, Mauro Masi che, a fronte delle continue pressioni del Premeri, commenta con un laconico: “Nemmeno nello Zimbabwe”.