Paper Girls non va paragonata a Stranger Things: dai viaggi nel tempo al romanzo di formazione, la recensione
Tra fantascienza e formazione, le quattro protagoniste di Paper Girls non possono e non devono essere associate ai protagonisti di Stranger Things
Fonte: Anjali Pinto/Prime Video
Effetto Sottosopra? Probabile, ma guai ad associare la nuova serie tv Paper Girls, disponibile con la prima stagione su Prime Video, con le vicende di Hawkins di Stranger Things. Non basta qualche citazione targata anni Ottanta, la scelta di protagonisti giovanissimi ed una trama fantascientifica a far scattare il paragone. Perché Paper Girls punta a costruire una propria mitologia rendendosi indipendente da altri prodotti simili.
La trama di Paper Girls
Siamo nel 1988, nell’immaginario quartiere di Stony Stream, a Cleveland, nell’Ohio. Erin Tieng (Riley Lai Nelet) ha deciso: vuole guadagnare qualche soldo lavorando come “paper girl”, ovvero le ragazze che consegnano i quotidiani in bicicletta ogni mattina all’alba.
Il suo primo giorno di lavoro è il 1° novembre, quello che viene definito “giorno infernale”, perché successivo ad Halloween e con alcuni ragazzi più grandi e malintenzionati ancora in giro. Lungo il suo tragitto, Erin incontra le altre paper girl Mac Coyle (Sofia Rosinsky), Tiffani Quilkin (Camryn Jones) e KJ Brandman (Fina Strazza).
Ma quella mattina succede qualcosa di incredibile: le quattro ragazze vengono prima aggredite da degli sconosciuti, poi cercano rifugio in un edificio abbandonato mentre il cielo si tinge di rosa ed, alla fine, viaggiano nel tempo, ritrovandosi nel 2019.
Scoprono così di essere finite nel mezza di una segreta ma epica guerra tra i Combattenti del Tempo, un gruppo che ritiene necessario viaggiare tra le varie epoche storiche per modificare gli eventi e migliorare il futuro del mondo, ed il Vecchio Orologio, coloro che invece vogliono evitare ulteriori modifiche alla linea temporale. Per le quattro protagoniste, però, l’unico interesse è tornare a casa: per farlo dovranno combattere, fare un salto nel 1999 e conoscere le versioni adulte di loro stesse.
Il fumetto di Paper Girls
L’idea di Paper Girls non nasce per la tv, ma per i fumetti: dal 2015 al 2019 è infatti stato pubblicato l’omonimo comic book (in Italia edito da Bao Publishing), scritto da Brian K. Vaughan -sceneggiatore di Lost e showrunner di Under the Dome, e che viene citato tramite il suo cognome in una scena della serie ambientata in un cimitero- ed illustrato da Cliff Chiang. In tutto, gli albi di Paper Girls sono trenta. In Italia, sono stati suddivisi in sei volumi, tutti già usciti. La serie a fumetti si è infatti conclusa nel 2019.
Entrambi sono produttori esecutivi della serie tv, che è stata invece sviluppata da Stephany Folsom, nota per aver scritto “Toy Story 4” e che è tra gli sceneggiatori de Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere.
Paper Girl, la recensione
Come scritto sopra, il paragone con Stranger Things ridurrebbe l’operazione a Paper Girls a puramente commerciale. E, probabilmente, nell’ordinare la serie Prima Video avrà pensato anche a questo. Avere una serie tv con rimandi agli anni Ottanta e con protagoniste quattro giovani ragazze che si ritrovano sulle spalle il peso di una battaglia intrapresa da degli adulti non può non attirare chi è rimasto affascinato dalla storia dei fratelli Duffer. Ma c’è molto di più.
Innanzitutto, Paper Girls fa poca leva sull’effetto nostaglia: è vero che si parte negli anni Ottanta, ma ricordiamoci che è una serie sui viaggi nel tempo, e che già nel primo episodio le protagoniste si ritrovano nella nostra epoca, per poi passare al 1999. Non ci sono riferimenti a quanto fossero belli gli anni Ottanta o i Novanta: semplicemente, diventano due decenni utili ad uno sviluppo di una storia di fantascienza, pura fantascienza.
Gli amanti di racconti sui viaggi nel tempo troveranno quindi pane per i loro denti: tra paradossi temporali, alterazioni degli eventi e fratture che si aprono gettando letteralmente a terra oggetti di altre epoche, c’è davvero da divertirsi nel capire come e quanto le nostre quattro eroine potranno mettersi in salvo da una guerra che si dipana non per luoghi, ma per epoche.
E sono proprio loro, le quattro protagoniste, ad essere il valore aggiunto di Paper Girls. Erin, Mac, Tiffani e KJ diventano esempi viventi di dubbi ed ansie che non conoscono epoche e che viaggiano con noi anche una volta che diventiamo grandi. Perché se a dodici anni la visione della nostra vita e di quella che vogliamo avere sembra essere abbastanza chiara, confrontarsi con le nostre versioni future potrebbe essere alquanto destabilizzante.
Le Paper Girls si devono così confrontare con chi diventano e rendersi conto subito che la vita cambia le proprie prospettive, pian piano che si cresce: dalle delusioni, alle svolte inaspettate della nostra esistenza, vedere dove il destino porterà le protagoniste diventa un viaggio nel viaggio. E questo non può far altro che farle crescere ad una velocità che diventa evidente nel corso degli otto episodi della prima stagione.
La sorellanza che si crea tra di loro diventa in breve tempo uno dei motivi per cui viene voglia di vedere subito un episodio successivo: perché se è vero che queste quattro future donne litigano e non sempre di comprendono l’un l’altra, è anche vero che stanno affrontando insieme l’avventura più incredibile della loro vita.
L’eco di Stranger Things si sente, ma siamo noi spettatori a crearlo: il paragone con la serie cult di Netflix scatta nella nostra mente come un automatismo, ma non è assolutamente necessario. Paper Girls sa vivere assolutamente di vita propria: ha quindi da una parte il terreno già pronto per la visione di un prodotto del genere, ma dall’altra lo svantaggio che quel terreno è stato ampiamente colonizzato dalla banda di Hawkins. Ma siamo sicuri che sapranno ritagliarsi un posto di tutto rispetto nel cuore del pubblico appassionato di sci-fi e di storie di formazione.
Paper Girls 2 si farà?
Per ora, Prime Video non ha annunciato una seconda stagione della serie: dovranno essere valutate le visualizzazioni da parte degli abbonati, per capire se procedere con nuovi episodi. Quel che è certo è che il materiale da cui attingere è tanto, dal momento che il fumetto è composto da trenta albi e la storia raccontata nella prima stagione racconta solo l’inizio dell’avventura delle quattro protagoniste.