Sabato è stata un’emozione grandissima, Portobello è stata una delle primissime trasmissioni che mi tenevano incollato alla televisione insieme alla mia famiglia quando avevo 8 anni. Far parte del cast di questa pietra miliare della tv è stata una emozione unica, quando è partita la sigla avevo il cuore in gola. La soddisfazione è grande, la prima puntata è andata bene. Gli ascolti sono stati positivi. Tu sì que vales ha vinto la serata? È un colosso. Da parte nostra c’era la voglia di vincere, ma soprattutto di fare bene. Pensare di sbaragliare tutto sarebbe stato da presuntuosi. Gli abbiamo fatto un po’ male, gli abbiamo tolto qualche punto, va bene così.
Paolo Conticini commenta così ai microfoni di Blogo il nuovo debutto di Portobello su Rai1. Lo fa a poche ore dalla seconda puntata, in onda stasera. Nel programma condotto da Antonella Clerici l’attore pisano ricopre il ruolo di inviato.
“Sabato scorso ero a Napoli, è stato un collegamento un po’ ‘ventoso’, stasera a Barletta dovrei essere al coperto“, racconta Conticini che tra qualche ora dalla Puglia darà voce alla richiesta di un giovane gruppo orchestrale.
Incontro persone vere, pulite, che pensano al prossimo. Fa bene all’animo e fa ben sperare. La sensazione sabato scorso è stata di respirare un’aria di leggerezza e di positività. È proprio questo l’obiettivo della trasmissione.
A coinvolgere, un po’ a sorpresa, Conticini in Portobello è stata la stessa Clerici:
Mi ha chiamato Antonella – che avevo incontrato andando ospite in alcune sue trasmissioni – e ho accettato subito. Qualche altro mio collega avrebbe chiesto un ruolo più centrale? Non ho mai ragionato così in 24 anni di carriera. Ho fatto la tv, il cinema, il teatro, la conduzione, lo showman, le pubblicità, ho fatto di tutto, diversificando sempre il lavoro. Non ho mai posto un limite: perché mi piace spaziare e perché non è che ci sia questo lavoro pazzesco, e quindi è meglio tenersi più strade aperte.
Ha poco lavoro?
No, per carità, non intendevo questo. Io di lavoro ce ne ho. Volevo dire che non credo ai miei colleghi quando dicono di avere 800 mila proposte di lavoro tra le quali devono fare una selezione. Un attore deve saper fare più cose.
In realtà, in Italia molti attori lamentano l’esistenza di categorie che ne limitano la loro attitudine artistica.
È così, è come se nella tv, ma anche nel cinema, ci fossero delle caste. Io farei parte della casta degli attori comici. Invece penso che le distinzioni e le limitazioni non abbiano senso e che un attore, se bravo, possa fare sia un ruolo comico sia uno drammatico.
Allora cosa immagina Conticini nel suo futuro?
Mi piacerebbe fare un disco e scrivere un libro. Il problema è che ad un certo punto mi subentra la pigrizia, ma se avessi più spinta farei molto di più. Un mio sogno sarebbe di partecipare al Festival di Sanremo come cantante. La canzone non ce l’ho, ma conosco tanti autori e cantanti, sono amici. Non ci ho mai provato e non ci proverò quest’anno anche perché fino ad aprile sarò impegnato a teatro con il musical Mamma Mia. Compirò 50 anni senza aver mai partecipato a Sanremo! (ride, Ndr).
Nessuna presa di posizione sulla polemica della compagna del defunto Enzo Tortora contro Antonella Clerici perché “non ne sono al corrente” e nessuna certezza sul futuro di Provaci ancora prof.. Ci sarà l’ottava stagione della serie tv di Rai1 in cui Conticini interpreta Gaetano Berardi?
È tutto fermo perché sono cambiati i vertici della società che produce la serie, la Endemol. Certo, visti i risultati della settima stagione… io se fossi un produttore ne farei un’altra. La Prof. ha ancora tanto da dire.