Paolo Bonolis: “Per un programma di prima serata non ci sono soldi. Belen più famosa della Santarelli perché straniera”
L’intervista del Corriere della Sera a Paolo Bonolis
Paolo Bonolis presenta Arena di Verona 2015 – Lo spettacolo sta per iniziare (live su Blogo) dalle pagine de Il Corriere della Sera. Intervistato da Renato Franco, il conduttore giustifica così le presenze delle prestiane Elena Santarelli (che da quando ha incontrato sul set di Commediasexy non lo ha mai più mollato) e Belen Rodriguez nell’evento che apre la stagione lirica dell’Arena e che sarà trasmesso stasera da Canale 5 in prime time:
È un prodotto per la tv e come tale ha bisogno di una cornice anche televisiva. Le loro sono presenze iperboliche, del resto l’iperbole è alla base del racconto operistico. Solo nell’opera una persona per presentarsi ci mette 5 minuti, pensi alla cavatina del Barbiere: quale persona normale nella vita ci mette ben 5 minuti a parte Berlusconi e Renzi?
Paolino, convinto che Belen sia più popolare di lady Corradi “perché non è italiana, è l’esterofilia tipica del nostro Paese“, parla anche dell’assenza dalla prima serata con un programma tutto suo (eccezion fatta per le due puntate di Scherzi a parte e per le serate-evento qua e là):
È una circostanza. I programmi di prima serata meritano un’attenzione diversa dal preserale o da altri orari. Torneremo in prime time nel momento in cui ci saranno tutte le opportunità per poterlo fare bene. Sono 35 anni che faccio tv, ci sono flussi e riflussi.
Che tradotto significa che non ci sono abbastanza soldi:
Non volevo dirlo io, ma il concetto è quello. Un’idea merita di essere raccontata nel modo migliore, se devo farlo male è inutile. Si può aspettare e farlo bene quando ci saranno le condizioni migliori.
Intanto Bonolis assicura che “un programma c’è, è nella mia testa, è in piena gestazione, sto aspettando l’ostetrica giusta“. Nell’attesa il conduttore, dato per morto una settimana fa, rivendica il successo di Avanti un altro (anche se il più sempliciotto Caduta libera rischia di ridimensionare i risultati del game show che ha occupato il preserale per quasi tutta la stagione) e ribadisce l’ostilità nei confronti dei format pre-confezionati:
È stata una scommessa da matti, anche difficile da far digerire a Mediaset perché nella logica del format televisivo quel quiz era una follia: perché fare una cosa di cui non sappiano niente e non farne una comoda, che tutti già conoscono? Io non ho praticamente mai condotto un format, mi piace fare cose che mi appartengono. Il format mi inquieta sempre un po’, perché è come se potendo raccontare la storia mia, invece ti racconto quella di un altro.
Infine, a proposito della serata di apertura dell’Expo, condotta per Raiuno con Antonella Clerici:
Perché la Rai ha chiamato me, uomo Mediaset? Non lo so, si faccia una domanda e si dia una risposta. Ho messo da parte Antonella? Non è stata messa da parte, il programma prevedeva questa suddivisione. Ma quella serata non l’ho scritta io, mi sono attenuto a quello che la produzione Expo voleva venisse fatto.
Una risposta – fredda come poche – che sembra confermare il momento di gelo tra i due.