Paolo Bonolis e gli affari suoi
Altro che gioco dei pacchi. Bonolis va-Bonolis resta sembra il gioco delle tre carte. E tutto perché Paolo è bravo, straordinariamente bravo: gigione, eccellente comunicatore, affabulatore, buca lo schermo con quel volto da bravo ragazzo, quel linguaggio arcaico e quei modi che tanto devono a Sordi, Totò, Fabrizi. Quella faccia che potrebbe anche appartenere a
Altro che gioco dei pacchi.
Bonolis va-Bonolis resta sembra il gioco delle tre carte. E tutto perché Paolo è bravo, straordinariamente bravo: gigione, eccellente comunicatore, affabulatore, buca lo schermo con quel volto da bravo ragazzo, quel linguaggio arcaico e quei modi che tanto devono a Sordi, Totò, Fabrizi. Quella faccia che potrebbe anche appartenere a un imperscrutabile giocatore di poker.
Di certo, Paolo non è un pacco, e i giochi sonomanovrati da un oscuro signore della televisione, tale Lucio Presta, agente, improvvisamente popolare e sulla bocca di tutti.
Presta parla del futuro del suo campione d’incassi. Un futuro incerto.
Ma la cosa più interessante è questa frase del Presta:
No, tendo a mettere tutti da una parte o dall´altra, è più semplice
Si riferisce alla sua scuderia di artisti, il Presta. Cosa che lascia presagire migrazioni – o conferme, su questo il Presta non si sbilancia – di massa, che riguardano da vicino: Amadeus, Mara Venier, Paola Perego (compagna dell’agente), Lorella Cuccarini.
I soldi (e i progetti artistici, dice il Presta) avranno l’ultima parola.