Paolo Bonolis a Blogo: Da Avanti un altro a Ciao Darwin fino a quel programma chiuso nel cassetto
L’intervista a Paolo Bonolis
Sono passati 35 anni da quando Paolo Bonolis è entrato nel piccolo schermo italico e non ne è più uscito. Anche per questa stagione televisiva ha trovato casa in televisione e da lunedì è tornato con la quinta edizione di Avanti un altro. Lo abbiamo raggiunto in un momento di pausa della sua frenetica giornata lavorativa ed abbiamo parlato con lui di questo ennesimo debutto, ma anche di molto altro, ecco il contenuto della nostra chiacchierata.
Si riparte con una nuova stagione televisiva, da quanti anni Bonolis fa televisione ?
Sono 35 anni credo.
Si ricomincia di nuovo con Avanti un altro, siamo alla quinta edizione, quali sono gli stimoli per condurre per cosi tanti anni ?
Lavorare con le persone è uno stimolo costante, nel senso che cambiano nel corso del tempo. Incontri figure nuove, situazioni nuove. Per altro i racconti televisivi che ho fatto in questi 35 anni sono stati talmente tanti e diversi che pensarli, realizzarli e condurli è stato molto stimolante. Questo è il quinto anno di Avanti un altro ed è la prima volta che faccio per così tanto tempo il medesimo programma, forse è accaduto in passato solo con Bim Bum Bam. Però va talmente bene e dentro è talmente variegato che è un programma che si può ancora affrontare.
Ci parli delle novità di quest’anno ?
Quest’anno ci sono parecchie cose differenti. Il meccanismo del gioco è inalterato tranne un paio di cambiamenti molto leggeri. C’è un cambiamento importante nel gioco finale e poi ci saranno dei personaggi nuovi che animeranno il programma. Insomma il gioco rimane quasi inalterato nella sua struttura, mentre cambieranno alcuni ingredienti.
A proposito di cambiamenti, Simone Barbato non ha molto gradito il fatto di essere stato escluso ….
Non l’ho di certo deciso io, ma da quello che mi è stato detto il tutto nasce dal fatto che Barbato aveva degli altri impegni, lui è un professionista eccezionale quindi è normale sia così. Questi suoi impegni avrebbero costretto la produzione del programma a dover fare sistematicamente i conti con questa sua situazione, questo, da quello che mi hanno detto, rendeva tutto molto più complicato. Non è successo niente di trascendentale, certo a tutti dispiace dover lasciare qualcosa, poi che dire, io alla fine della fiera vengo qui e vengo a sapere talvolta che sono successe delle cose…
Ci sarà anche quest’anno la staffetta con Gerry Scotti ?
Al momento non ne ho idea, davvero sinceramente non lo so.
Quest’anno arriva la moglie di Amadeus nel programma, è per questo che siete partiti il 21, per non mettere -televisivamente parlando- moglie e marito contro ?
No, in quei casi l’importante è non metterci il dito, andare in onda non sarebbe stato un problema. In realtà abbiamo deciso di partire il 21 per iniziare insieme al nostro naturale competitor che è l’Eredità.
Una delle soddisfazioni più grandi di Avanti un altro è che è stato esportato in molti paesi:
per esempio Spagna, Albania, Ungheria, Bulgaria, Brasile, Cile e Vietnam. Quest’anno fra aumentare gli ascolti e riuscire a venderlo in altri paesi, quale delle due opzioni preferisce Bonolis ?
Per me se le cose rimangono come lo scorso anno va benissimo. Non ho la necessità di dover incrementare gli ascolti, l’importante è che chi lo vede e lo sceglie trovi sempre motivo per divertirsi, per questo nasce una trasmissione televisiva. Non nasce, secondo me, per fare più ascolti dell’altra, ma nasce per essere gradita. Se poi tu hai un teatro che ospita 150 persone, non è che puoi fare la guerra ad un altro teatro che naturalmente ne ospita 250. Tu speri di riuscire a riempire il tuo teatro, poi se nell’altro ce ne sono di più è anche perchè è più grande.
Ci sono altri progetti televisivi nella stagione di Paolo Bonolis e se si quali?
Dovrebbe esserci in quel di primavera, credo a marzo o giù di lì la settima ed ultima edizione di Ciao Darwin.
Novità in arrivo per questa ultima edizione di Ciao Darwin ?
Per forza. La struttura sarà quella, poi apporteremo diciamo una contemporaneizzazione, anche perchè l’ultima edizione di questo programma è di cinque anni fa, quindi gli daremo una veste un po’ più consona al 2016.
Tornerai con una nuova serie di Scherzi a parte ?
Glielo devi chiedere a loro, io per ora non ne so niente. Mi hanno proposto quelle due puntate e ho lavorato su quelle, anche perchè gli scherzi a disposizione erano solo per quelle due trasmissioni. Poi non ho saputo più niente.
Cosa ruberesti all’Eredità, o se preferisci cosa apprezzi di più del programma condotto da Carlo Conti e Fabrizio Frizzi ?
E’ un programma di quiz assolutamente ben distribuito. Non gli ruberei niente semplicemente perchè non appartiene al mio modo di essere. E’ un programma di quiz rigorosamente tale e per questo motivo ortodosso. Tanto di cappello a fronte della capacità loro di realizzarlo e di condurlo, ma non è un genere mio. Per come la vedo io lì non succede niente, almeno per il mio modo di essere. A me piace che accada qualcosa di imprevisto, di irriverente, di diverso, se stiamo parlando di disimpegno.
Diciamo che ti piace il Benigni che sale sulla scrivania del Tg1 delle 20 con Borrelli
Si, lo preferisco. Io credo che nel momento in cui fai uno spettacolo di qualsiasi natura esso possa essere, a chi lo guarda deve garantirgli dell’imprevedibilità e stupore.
E’ ancora chiuso nel cassetto quel progetto di prima serata di cui ci avevi accennato lo scorso anno ?
Non si trova ancora la chiave del cassetto. Tutti presumiamo di sapere dove sia, ma dobbiamo ancora cercarla.
Hai un aggettivo per definire quel programma ?
E’ un programma bello. E’ un programma di disimpegno, ma molto particolare e son convinto che potrebbe funzionare. Quando sarà il tempo di dargli vita e troveremo la chiave per aprire il cassetto, te ne parlerò ampiamente.
Cosa ti piacerebbe fare in televisione e che non ti fanno fare ?
Ho fatto talmente di tutto che non saprei che dirti.
Per esempio un programma sullo stile del Senso della vita?
Mi piacerebbe molto ripercorrere quella strada. Dal disimpegno passi alla curiosità e all’affezione.
E un programma di libri ?
Io credo che un programma così specifico non funzioni. Credo che si possa parlare di libri senza la specificità dall’inizio alla fine di doverne parlare. Una cosa così circoscritta fa molto Tv satellitare. Cioè prendi un argomento microscopico e lo fai durare 50 minuti, secondo me è un po’ straziante.
A proposito di Tv satellitare, andrebbe a lavorare sui canali tematici Paolo Bonolis, alfiere della televisione generalista ?
Io sono generalista se lavoro nella Tv generalista, se dovessi per qualche ragione essere contattato ed avere delle idee che si sviluppino altrove, le idee verrebbero in quel caso adattate al cliente dove ho accettato di andare a lavorare. Faccio le cose con le persone che lavorano insieme a me in un certo modo, bisogna vedere se in quell’ecosistema potrebbero funzionare, io questo ora non lo so.
In Rai è arrivato Antonio Campo Dall’Orto, che ne pensi? Hai avuto modo di incontrarlo in passato?
Sono contento per lui, son convinto che farà bene e gli auguro tutto il meglio possibile. Non ho avuto ancora il piacere d’incontrarlo. Sono un po’ remoto nei rapporti con i colleghi, ne conosco alcuni, rispetto tutti, ma ho anche un’altra vita. Ho cinque figli, mi occupo di loro, mi piace stare a casa con la mia famiglia e frequentare i miei amici, che non fanno il mio stesso lavoro. Non mi vedi quasi mai in incontri, feste, eventi mondani, cene con incroci pericolosi, perchè in verità sono tutte cose che mi annoiano.
Grazie a Paolo Bonolis ed in bocca al lupo per tutto.