Paola Ferrari: “Io ai margini di RaiSport, sono amareggiata, la situazione è complicata”
Paola Ferrari “amareggiata” per essere stata messa ai margini da RaiSport. E non scioglie la riserva sul nuovo programma che dovrebbe condurre su Rai2
“In questo momento la situazione è abbastanza complicata“. A parlare, al settimanale Nuovo, è Paola Ferrari, da qualche tempo messa ai margini da RaiSport. La giornalista spiega che “mi hanno proposto di condurre un programma che andrebbe in onda domenica pomeriggio su Raidue nella fascia oraria un tempo occupata da Quelli che il calcio. Ci devo ancora riflettere (…) sto valutando con attenzione il progetto, come del resto faccio sempre. Non ho la smania di dover apparire in video, né di condurre un programma a tutti i costi“.
Le dichiarazioni di Paola Ferrari arrivano a pochi giorni dal ritorno in campo della Nazionale di Roberto Mancini, le cui partite saranno trasmesse in diretta esclusiva da Rai1. E anche per questi appuntamenti – si parte mercoledì 1 giugno con la Finalissima contro l’Argentina (vincitrice della Copa America) – nella squadra giornalistica della tv pubblica – guidata da Alessandro Antinelli – non sarà presente la giornalista che negli ultimi anni, Europei della scorsa estate compresi, aveva condotto i pre e post partita degli azzurri:
Mi piaceva il mio ruolo di commentatrice della Nazionale perché facevo da collegamento tra la squadra e i tifosi. Si era creato un qualcosa di magico e a me interessava molto continuare, però le cose sono andate diversamente.
Per quanto riguarda il nuovo programma domenicale di Rai2, la sensazione è che alla fine la fumata sarà bianca e che la Ferrari accetterà di condurlo (non sarà da sola), nonostante si tratti di una fascia oraria assai complicata, con la concorrenza diretta di titoli assai consolidati come Domenica In, In mezz’Ora e Amici di Maria De Filippi.
Ricordiamo che a inizio 2022 la giornalista chiarì come la sua intenzione fosse di lasciare RaiSport dopo i Mondiali in Qatar (ai tempi si sperava ancora che gli azzurri si qualificassero), continuando però a lavorare in Rai perché “io sono una donna Rai” e “nella mia azienda ci sono tanti spazi interessanti“.