Paola Ferrari: “Le Olimpiadi confermano il bullismo di Twitter”
La giornalista di Rai Sport continua la sua crociata contro il social network.
Paola Ferrari sfrutta gli episodi incriminati che hanno visto le Olimpiadi di Londra 2012 nel mirino di Twitter per continuare la sua crociata contro il social network. Peccato che rincari la dose nella stessa settimana in cui, lei per prima, ha pensato bene di pubblicare una sua foto al naturale… che lascia poco spazio all’immaginazione (alla faccia delle “malelingue” sui ritocchini).
La giornalista di Rai Sport ha così commentato l’espulsione dalle gare olimpiche di due atleti, il calciatore austriaco Michel Morganella e la saltatrice greca Voula Papachristou, rei di aver postato commenti razzisti su Twitter, e l’arresto di un supporter diciasettenne colpevole di aver cinguettato insulti contro il tuffatore britannico Tom Daley:
“Dopo le ultime polemiche che hanno interessato anche le Olimpiadi di Londra, ribadisco che è più che mai fondamentale una regolamentazione legale che disciplini la pubblicazione di contenuti diffamatori sul web e soprattutto punisca gli autori di insulti e offese sui social network come Facebook e Twitter. Basti pensare che in Inghilterra da circa un mese è stato approvato dalla Camera dei Comuni un disegno di legge contro la diffamazione e le molestie online, denominato ‘Defamation Bill’, che prevede l’obbligo per i gestori delle piattaforme web di dare alle autorità inglesi i dati identificativi degli utenti con l’obiettivo di velocizzare e semplificare il procedimento di individuazione dei cyber-bulli”.
Ricordiamo che qualche settimana fa la Ferrari, essendo stata bersagliata sul web da epiteti anonimi e offensivi nel corso di tutta la conduzione della trasmissione Stadio Europa dedicata a Euro 2012, aveva citato Twitter per diffamazione chiedendo un maxi risarcimento che, se ottenuto, andrà totalmente a favore delle famiglie delle vittime del terremoto in Emilia.
“La mia battaglia legale – dichiara la storica conduttrice della Domenica Sportiva – sta andando avanti e auspico pertanto che, anche alla luce di quanto accaduto alle Olimpiadi, vengano promulgate anche in Italia leggi ad hoc per la tutela degli utenti online con l’adozione di provvedimenti atti a regolamentare la materia. Sto conducendo questa battaglia in nome di una informazione più civile, che si basa ovviamente sempre sulla libertà di critica, ma non su quella di insulto e di diffamazione, specie se anonima, come spesso accade in Internet”.