Paola Ferrari contro Twitter: “Pura misoginia, non mi sono rifatta”
Paola Ferrari scatenata contro Twitter si sfoga: “Contro di me misoginia, io non mi sono mai rifatta”.
Paola Ferrari è determinata nel combattere la sua battaglia “ai social network”. La conduttrice Rai ha denunciato Twitter, non il singolo utente che l’avrebbe diffamata (proprio l’intero sito), dopo la pioggia di commenti negativi sul suo conto arrivati durante gli Europei di calcio. La giornalista e conduttrice è convinta di poter segnare un precedente con la denuncia contro il social network e non la richiesta di estrapolare i dati del singolo utente autore della diffamazione.
La conduttrice è stata raggiunta telefonicamente da Hightech 2.0 ed ha ribadito la sua intenzione:
Sto portando avanti una denuncia penale nei confronti del social network. Sto contattando altre persone per capire chi vuole unirsi a me in questa battaglia di civiltà e libertà. La libertà deve avere qualche piccola regola. Non fraintendetemi, nessuna limitazione al diritto di opinione. Voglio solo ribadire che l’insulto reiterato è inaccettabile. Non capisco perché su alcuni social network, che nascono come mezzo di comunicazione globale, ci debba essere la libertà di insultare le persone. Questa non è democrazia.
Il problema è che gli strumenti per denunciare chi diffama ci sono, se una denuncia del genere dovesse passare (ma non accadrà) l’effetto sarebbe quello di chiudere i social network oppure rendere i tweet e la pubblicazione degli status con approvazione preventiva. Ipotesi agghiacciante. Ad ogni modo la Ferrari sembra convintissima e sottolinea la natura inaccettabile degli insulti subiti:
Come persona ho ricevuto pochissimi appunti dal punto di vista professionale. Hanno preso di mira la donna nella sua sfera più intima. La bellezza, la vecchiaia, solo tutte baggianate. Capisco una critica alla giornalista, ma non alla donna. E’ una situazione paradossale: all’alba del terzo millennio una donna di 50 anni viene criticata perché è ancora in tv. Questa è pura misoginia. Noi donne abbiamo fatto delle battaglie per ottenere la libertà che abbiamo adesso. La mia denuncia è per tutti, non per me. Lo faccio per mandare un messaggio. So che sto prendendo una posizione molto coraggiosa. Ma devo farlo. La donna del terzo millennio deve essere libera di essere se stessa. Deve essere libera di truccarsi o meno. Di rifarsi o meno. Io non mi rifaccio, ma ognuno merita di fare quello che preferisce.
Detto con tutta la sincerità possibile, al di là dell’ovvia solidarietà, le auguriamo di non ottenere soddisfazione in tribunale.
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