Il monoscopio salverà i nostri sogni e ci permetterà di salvarci dalla brutta TV ?
Alcune riflessioni sulla televisione di ieri e di oggi con la speranza che i nuovi palinsesti ci regalino dei bei programmi
Federico Fellini diceva che da ragazzo al termine delle proiezioni a cui assisteva al cinema, gli piaceva pensare che quei personaggi che aveva visto in quei lungometraggi proseguissero a vivere anche dopo la parola “Fine“. Una parola che decretava la conclusione della pellicola e al tempo stesso tanta tristezza nel cuore del grande regista riminese, perchè in qualche modo quella parola di quattro lettere determinava la fine di quel sogno iniziato un paio di ore prima. Ma quanto è bello sognare la prosecuzione della vita di quei personaggi, ma quanto è duro magari vederli schiantare nella vita di tutti i giorni, magari grigia e noiosa.
Quanto deve essere difficile dunque per chi quella vita fatta di 24 ore la deve mettere per forza in scena, come i nostri eroici direttori di rete, a cui va tutto il nostro plauso e solidarietà, che si devono necessariamente immaginare un palinsesto che duri 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. In questo, permetteteci un piccolo Calembour filosofico: quanto ci manca il caro vecchio monoscopio che oltre a farti sognare mentre attendevi l’orario di inizio dei programmi, creava quell’attesa degna del sabato del villaggio di Leopardi.
Ora la bulimia che ha sconquassato tutto, rende la genuina attesa impastata di ingenuità di quei tempi, qualcosa di talmente anacronistico da far tremare i polsi, molto meno il cuore che non si emoziona più come allora. D’altronde, parliamoci con franchezza, se tu mandi in onda una esibizione di questo genere, cos’altro puoi mandare in onda dopo?
“Per amarti” di Maurizio Fabrizio e Bruno Lauzi interpretata mirabilmente da quell’angelo caduto dal cielo di nome Mia Martini in una interpretazione da autentici brividi: bellissima, bravissima, straordinaria da mozzare il fiato. Ecco dopo questo cosa puoi mandare in onda? Forse meglio davvero il monoscopio, che, esattamente come accadeva al grande Federico Fellini quando giovanissimo usciva dalla sala cinematografica, ti permette di sognare cosa avrebbe fatto Mia Martini appena fuori dallo studio 5 di via Teulada dopo essere stata ospite della Domenica in di Corrado.