Raitre, The Newsroom e Scandal al giovedì: scelta azzeccata o l’ennesimo spreco dei telefilm?
Su Raitre in autunno andranno in onda The Newsroom e Scandal: la prima è ambientata in una redazione di un programma d’informazione, la seconda ha come protagonista una donna che deve risolvere i problemi di politici ed imprenditori nei guai. Due serie tv diverse, che parlano di comunicazione ed in onda il giovedì sera: piaceranno al pubblico della rete?
L’aria nuova di Raitre, stando alla presentazione del palinsesto autunnale 2013, arriva anche dalle serie tv. E questa volta non si tratta di rimasugli di magazzino o di serie cancellate in Patria e quindi poco sfruttabili a lungo termine, ma di due titoli così appetitosi che… non sappiamo quanto dureranno in prima serata.
Stiamo parlando di “The Newsroom” e “Scandal”. La prima segna il ritorno in tv di Aaron Sorkin che, dopo “The Social Network”, è tornato a lavorare per il piccolo schermo, a cui aveva regalato dei gioiellini come “West Wing” e “Studio 60 on the sunset strip”. Due serie tv tanto amate dalla critica (ma con risultati diversi dal punto di vista del pubblico americano, che ha premiato la prima e portato alla cancellazione della seconda dopo una stagione) quanto però bistrattate dalla tv generalista italiana. Se “West Wing” ha occupato senza farsi troppo notare la seconda serata di Rete 4, “Studio 60” è stata usata per riempire le notti d’estate di Italia di qualche anno fa.
Con queste premesse, “The Newsroom” non parte sotto i migliori auspici. Sorkin ci ha abituato a dei racconti non per tutti, sempre dietro le quinte di ambienti dove il potere viene tanto esibito quanto può facilmente sfuggire di mano. Succede così anche nella sua nuova serie tv, in onda dall’anno scorso sulla Hbo, apprezzata dalla critica ma anche contestata dai giornalisti. Lo show, non a caso, è ambientato nella redazione giornalistica di “News Night”, programma d’informazione di Atlantis Cable News, immaginaria rete all news nella quale lavora Will (Jeff Daniels).
Noto giornalista e conduttore, Will diventa il bersaglio delle critiche quando, nel meraviglioso monologo che apre la serie, si scaglia contro l’America ed il suo sistema. La sua missione, ora, è quella di ritrovare una redazione forte e capace di fornirgli le notizie che contano davvero, in un mondo in cui il giornalismo si perde in storie che fanno più ascolto che informazione.
“The Newsroom” ha aperto un dibattito sul ruolo del giornalismo nella vita di tutti i giorni, mostrando come fatti realmente accaduti (come l’uccisione di Bin Laden) possano diventare centrali in un racconto di uomini e donne la cui missione è quella di fare notizia costringendo il pubblico ad abituarsi alle news reali e non a quelle fittizie dei tabloid.
Il rischio per una serie di questo tipo è quello di non riuscire ad arrivare alla conclusione della prima stagione in chiaro senza uno spostamento: “The Newsroom” in prima serata, per quanto nobile sia l’intento di Andrea Vianello di portare una serie tv di qualità sulla propria rete, è un azzardo che sa già di sospensione fino a Natale (come avvenne con “Boss”).
Le cose potrebbero andare diversamente con “Scandal”, ultimo lavoro della regina delle soap da prima serata, ovvero Shonda Rhimes (“Grey’s anatomy” e “Private Practice”). Questa volta non ci sono corsie e dottori sexy, ma una donna, Olivia Pope (Kerry Washington), capace di risolvere tutti i guai dei personaggi politici ed influenti d’America. Olivia, prima di aprire la sua agenzia, ha lavorato per la campagna presidenziale di Fitz Grant (Tony Goldwyn) futuro Presidente degli Stati Uniti nonchè amore impossibile della protagonista.
Con le sue storie popolari, a metà tra il sentimento e la riflessione della politica di oggi, troppo immersa negli scandali e concentrata a dare una buona immagine di sè prima ancora di lavorare ai reali problemi, la Rhimes è riuscita a trovare un nuovo successo che, se nella prima stagione fa fatica a decollare, trova la sua strada nella seconda stagione, con colpi di scena e personaggi degni di un drama già diventato guilty pleasure per molti telespettatori.
Un telefilm di questo tipo su una rete radical chic come Raitre potrebbe trovare la sua giusta fetta di appassionati, curiosi di conoscere meglio le pieghe della comunicazione politica raccontate con tono poco didascalico e sicuramente non saputello. L’unico difetto è il giorno di messa in onda: il giovedì. A prescindere dal loro contenuto, “The Newsroom” e “Scandal” troveranno il loro peggior nemico nella controprogrammazione interna e non solo, in una serata ricca di programmi ed eventi che faranno di queste due serie tv una scoperta per pochi.