Outcast, su Fox l’horror che spaventa puntando sulla psicologia
Su Fox (canale 112 di Sky) Outcast, serie tv con protagonista un giovane che rientra nella sua cittadina natale e scopre di essere ancora perseguitato da alcune presenze demoniache
Dopo una grossa campagna pubblicitaria, che ha portato ad una premiere italiana nei mesi scorsi, arriva, da questa sera alle 21:00 su Fox (canale 112 di Sky) Outcast, l’attesa serie tv di Cinemax che guiderà il pubblico nel mondo degli esorcismi, tramite una storia che più che occuparsi degli aspetti religiosi del tema vuole approfondire quelli psicologici e sovrannaturali.
Kyle Barnes (Patrick Fugit) è un giovane che è da pochi mesi rientrato a Rome, cittadina della Virginia, dove ha deciso di vivere da emarginato. Nessuno sa del suo arrivo nella sua città natale, fatta eccezione per la sorella Megan Holter (Wrenn Schmidt) che, a dispetto di quanto voglia il marito Mark (David Denman), cerca di aiutarlo come può.
Il protagonista, infatti, è da sempre perseguitato da delle creature demoniache che fin da piccolo, tramite la madre Sarah (Julia Crockett), lo hanno provocato e ferito, impedendogli di vivere un’infanzia felice. Neanche da grande, Kyle è riuscito a dimenticare il passato, soprattutto quando anche la moglie Allison (Kate Lyn Sheil) è stata posseduta da un demone, ferendo la figlia Amber (Madeleine McGraw). Proprio per questo, Kyle ha deciso di allontanarsi da loro e da chiunque altro.
Ma i demoni riescono ad entrare in contatto con lui quando a Rome un bambino viene posseduto. Il Reverendo Anderson (Philip Glenister), il cui passato è segnato da alcuni problemi d’alcolismo, si ritrova così a chiedere il suo aiuto. Kyle, che inizialmente non crede che serva la sua presenza, si rende conto che quel demone lo conosce, e che solo lui lo può mandare via dal bambino. Inizia così all’interno della cittadina, supervisionata dal capo della Polizia Giles (Reg E. Cathey), una caccia che vedrà Kyle al centro di colpi ed attacchi che dovrà evitare per riuscire a mettere ordine nella sua vita.
Outcast è tratto dall’omonimo fumetto di Robert Kirkman che, dopo The Walking Dead, si cimenta in un’altra prova a base di horror: qui, però, l’ambizione è quella di diventare un cult passando per una tematica classica al genere, ovvero quella degli esorcismi. Proprio perchè questo argomento è già stato trattato in passato al cinema (basti pensare a L’Esorcista), il rischio è che Outcast non possa diventare così popolare come lo sono diventati gli zombie della Amc.
Per questo, la serie tv segue più gli aspetti psicologici del protagonista, riservandosi ovviamente scene di forte impatto fin dal pilot, che però non sembrano essere quelle su cui si punta per incuriosire il pubblico. Piuttosto, Outcast vuole indagare la guerra contro le forze oscure, siano esse esterne all’uomo che dentro di esso. Per riuscirci, Kirkman si concentra soprattutto sul singolo personaggio, ovvero su Kyle, e sul suo dono, in modo da espandere poi il confronto con gli altri personaggi.
Dall’individualità del protagonista, autoemarginatosi dal resto del mondo, si sviluppa lo show, un racconto horror sulla paura di ciò che non si conosce e che potrebbe prendere possesso dell’animo umano. Outcast non sembra proporre qualcosa di rivoluzionario, ma sa quali sono le regole della serialità e gioca con quelle per riuscire a spaventare ed intrattenere il pubblico.