Otto e mezzo, la curiosa ingenuità di Lilli Gruber nel botta e risposta con Di Maio sull’omosessualità
A Otto e mezzo ieri sera il botta e risposta tra Lilli Gruber e il ministro Luigi Di Maio sul tema della omosessualità
“Nel suo libro scrive che per screditarla l’hanno definita anche omosessuale. E lei dice che non è omosessuale. Nel 2021 pensa che sia un discreto essere gay? C’è una Excusatio non petita! Perché ha sentito il bisogno di chiarire?“. Questa la domanda di Lilli Gruber che ha innescato un botta e risposta con il ministro Luigi Di Maio, ospite della puntata di ieri sera di Otto e mezzo, anche per promuovere la sua autobiografia dal titolo Un amore chiamato politica.
Uno scambio dialettico che fa emergere una curiosa ingenuità da parte della conduttrice del talk di La7, che a più riprese si è mostrata stupita del fatto che la presunta omosessualità di una persona venga ancora oggi utilizzata come argomento per screditare l’avversario politico:
– “Io ho scritto nel libro che non mi sono offeso quando mi hanno dato dell’omosessuale, semplicemente ho detto che è una notizia non vera, perché io sono eterosessuale e felicemente fidanzato”.
– “Dice che hanno usato questa cosa per attaccarla”.
– “Certo, nella campagna elettorale del 2018 diversi personaggi politici e del giornalismo per dirmi che sono omosessuale, come attacco”.
– “Ma chi è che può pensare che nel 2021 di screditare una persona additandola come omosessuale?”
– “Quel passaggio fu utilizzato con toni di discredito”.
– “Ma che c’entra? Anche a me hanno detto varie volte che sono lesbica. Lei ha sentito il bisogno di metterlo per iscritto, solo per capire…”
– “Certo, per raccontare fin dove si spinge la politica per utilizzare temi che devono avere una loro dignità per offendere il loro oppositore”.
– “Lei ce lo deve venire a dire a noi?! La politica la seguiamo da qualche decennio!”
– “Sono contento che convenga con me, allora”.
– “No. Penso che nel 2021 non si possa screditare una persona additandola o dicendo che è gay. È una cosa fuori dal mondo, se pensiamo questo”.
– “Sono d’accordo con lei. Infatti dico che è una vergogna che venga utilizzato come arma politica questo argomento. Questo è assurdo, non il fatto che mi diano dell’omosessuale. Questo non è vero, ma non è offensivo”.
Quindi, secondo la conduttrice di Otto e mezzo, molto attiva nella lotta contro le discriminazioni di cui sono oggetto le donne nel mondo del lavoro, nessuno in Italia viene screditato per il proprio orientamento sessuale?