Otto e Mezzo, esordio col botto: Marco Travaglio e la senatrice Alberti Casellati litigano in diretta
La prima puntata della nuova edizione del programma di La7 condotto da Lilli Gruber.
La nuova edizione di Otto e Mezzo, programma di approfondimento giornalistico condotto da Lilli Gruber su La7, non poteva partire con una tempistica migliore. L’attuale scena politica italiana ha subito offerto un argomento spinoso da approfondire e trattare con cura: la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.
Lilli Gruber, per la prima puntata di questa nuova edizione, quindi, si è affidata a Marco Travaglio, definito “esperto dei procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi”, e alla senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, arrivata in studio dopo 6 ore di giunta e subito punzecchiata ironicamente dalla giornalista (“Non mi sembra così provata…”).
Comprovata già ampiamente l’idiosincrasia dei Berluscones nei confronti del giornalista torinese, era lecito aspettarsi un’atmosfera incandescente e così è stato.
La senatrice de Il Popolo della Libertà ha esordito così:
E’ una giunta che non ha senso di esistere. E’ stato tutto deciso.
Travaglio le risponde con queste dichiarazioni:
Berlusconi è stato condannato in via definitiva e per la legge Severino, legge votata dalla maggioranza PD, PDL e centro, Berlusconi non può restare in parlamento e non può candidarsi. Dopo 8 mesi, si sono resi conto di aver fatto un’asinata e stanno facendo di tutto per farsela dichiarare incostituzionale dall’Europa e dalla Corte.
In questo preciso istante della puntata, arriva la prima interruzione ad opera della Alberti Casellati, il primo di tanti stop che, a lungo andare, innervosirà il giornalista.
Travaglio, colto dal celebre raptus di Vittorio Sgarbi, inizia a ripetere in loop:
Mi lasci parlare, mi lasci parlare, mi lasci parlare, mi lasci parlare…
Il giornalista, così facendo, può ricominciare, quindi, ad argomentare:
Avete fatto le corse per farvi applicare la Legge Severino per le elezioni del 24 febbraio per farvi belli con gli elettori sulle liste pulite.
La replica della senatrice:
Le leggi penali non possono essere applicate retroattivamente. Berlusconi non c’entra niente, avremmo fatto questo ragionamento con qualunque altra persona. E’ un principio di civiltà giuridica. Berlusconi è stato condannato ma secondo noi questa legge su di lui non è applicabile.
A questo punto, la senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati inizia a giocarsi le tipiche carte di un pidiellino che si rispetti: le accuse di ossessione (“E’ una mania questa di Berlusconi!”), alle quali Travaglio risponde con una sonora risata, e la cantilena, ormai “mononota”, sui paradossi della sentenza (“Un’evasione di 7 milioni dinanzi a 6 miliardi pagati all’Erario da Mediaset”).
Qui si tocca il punto più alto dell’astio tra i due ospiti.
Il giornalista si rivolge alla senatrice in questo modo:
Se avesse letto davvero la sentenza…
La senatrice interrompe nuovamente, non gradendo l’illazione (“Io sono un’avvocato”), con Travaglio che cerca di non scomporsi (“Mi dispiace per i suoi clienti”).
Marco Travaglio, quindi, prova a ricominciare:
Se davvero avesse capito la sentenza…
Anche questo esordio non va bene: la Alberti Casellati interrompe ancora, mostrandosi offesa (“Le lezioni di intelligenza non me le dà. Ho l’abitudine di capire…”).
Il giornalista, successivamente, riesce ad esprimere il suo pensiero, puntando nuovamente sull’ironia:
I 7 milioni sono l’ultima parte superstite di un montagna di evasione che ammonta a 300 milioni di euro. Se difende i suoi clienti così, danno loro l’ergastolo. Menomale che gli avvocati di Berlusconi non hanno parlato di “modica evasione di Berlusconi” altrimenti oltre a condannarlo, gli avrebbero riso in faccia.
La senatrice risponde:
Il responsabile legale è stato assolto, chi non ha cariche in azienda no.
Il discorso si sposta, quindi, sulle società offshore di Berlusconi nei paradisi fiscali: è Travaglio ad aprire l’argomento ma il giornalista viene nuovamente interrotto dalla senatrice del PdL.
A quel punto, Travaglio perde l’ironia e anche l’aplomb:
E’ impossibile interloquire in collegamento con le puttanate che dice questa signora.
Tra i due ospiti, parte quasi una gara a chi abbandona lo studio per primo:
Vado via io. Una persona che si permette di dire questo deve andare via. O vado via io o lui. E’ una mancanza di rispetto.
Grazie all’intermediazione di Lilli Gruber, a cui va riconosciuto il merito di aver costruito una puntata di Otto e Mezzo calda al punto giusto senza cedere alla tentazione del trash politico tipico di altri lidi, i due ospiti restano fino a fine puntata.
Una puntata, che viene quasi da definire beneaugurante, per questa nuova edizione.