Ossi di seppia, su Raiplay il bel ritratto di Michael Schumacher con Luca Cordero di Montezemolo
L’ex patron della Ferrari racconta il rapporto che lo ha legato al campione tedesco, vittima di un incidente sugli sci nel 2013.
Il 29 dicembre del 2013 la vita di Michael Schumacher, pilota di Formula 1 campione con la Ferrari dal 2000 al 2005, è stravolta da un incidente in sci sulla pista. A Meribel, in Francia, lo sportivo impatta su una roccia poco visibile, per cadere su un’altra qualche secondo dopo. Nonostante il caso, che poco può per lo scontro, viene portato subito all’ospedale di Moutiers, poi a quello di Grenoble, specializzato in lesioni alla testa.
Ed è proprio dall’ospedale di Grenoble che comincia il racconto in Ossi di seppia su Raiplay di Luca Cordero di Montezemolo, patron della Ferrari dal 1991 al 2014:
“Quando venni a sapere dell’incidente decisi di radunare non solo i collaboratori, ma anche tutto il mondo dei Ferrari Club per andare sotto l’ospedale di Grenoble e dire ‘Michael, ce la devi fare’, ci fu una mobilitazione dei tifosi con la speranza che potesse uscire dal coma in tempi brevi”.
Montezemolo naturalmente non può che essere debitore al pilota tedesco delle vittorie che hanno portato la casa di Maranello a conseguire il titolo iridato per sei anni di fila (nel 1999 solo quello dei costruttori). La Ferrari non vinceva un Mondiale di Formula 1 dal 1979.
L’ex patron era così legato al pilota da essergli vicino anche nei momenti di più grande impopolarità: fu un danno reputazionale infatti l’incidente che Schumi ebbe con Villeneuve nel 1997 a Jerez. L’imprenditore ha rivelato che quel giorno era a Bologna e che prese un aereo privato per volare a Jerez a consolare il pilota, che stava ricevendo critiche a livello globale.
A colpire nel documentario, più che il rapporto di stima tra Montezemolo e Schumacher, è il linguaggio utilizzato dai telegiornali nel 1996, l’anno in cui Schumi è arrivato in Ferrari, che parlano di “Messia che fende la folla come il Mar Rosso, come in una visita pastorale“. Oggi difficilmente dei giornalisti si spingerebbero a tali similitudini, in un’epoca in cui sono gli stessi sportivi a usare spropositati termini di paragone, come per esempio nello storytelling del calciatore svedese del Milan Zlatan Ibrahimovic. Ossi di seppia sui motori realizza un’altra bella puntata, dopo quella su Marco Simoncelli.