C’era una volta Tina Anselmi ospite di Maurizio Costanzo nel primo talk della tv italiana, Bontà Loro: un programma di rottura, che metteva insieme alto e basso, privato e pubblico, che riuniva personaggi eterogenei inaugurando un genere che ha poi invaso la tv e che ormai è la ‘linea editoriale’ nella composizione delle liste elettorali. Dicevamo, c’era una volta Tina Anselmi ospite di Maurizio Costanzo, il quale ebbe l’ardire di chiedere a un ministro della Repubblica perché non si fosse mai sposata: una domanda francamente antipatica, oggi come allora, figlia di una visione focolare-centrica della donna, ma che all’epoca infranse un tabù, squarciò la membrana che divideva palco e retropalco, pubblico e privato, scatenando polemiche e (a occhio) interrogazioni parlamentari. Era la seconda metà degli anni ’70 e la politica in tv non era abituata a essere raccontata da prospettive diverse da quelle degli scranni parlamentari o dalle poltrone di palazzo Chigi.
Circa cinquant’anni dopo è tutto ribaltato: in epoca social si tende a sapere tutto del privato e poco del pubblico, tutto sulle vite domestiche e poco sulle attività politiche. Ciò nonostante arriva in tv un programma che si propone di raccontare i lati più nascosti dei politici più noti: si tratta di Onorevoli Confessioni in onda su Rai 2 da giovedì 8 ottobre intorno alla mezzanotte (“quando un giorno, vista l’ora, è appena finito e un nuovo giorno è appena cominciato“) con Laura Tecce nel ruolo di intervistatrice. In tutto quattro puntate da un’ora che vedono tra gli ospiti Teresa Bellanova, Stefano Bonaccini (a occhio) e Renato Brunetta.
Mi sia concessa una battuta: il titolo sarebbe stato perfetto anche per un programma di seconda serata anni ’80 condotto da Amanda Lear (e in questo senso il suo ‘Ars Amanda’ resta un caposaldo del racconto privato di personaggi pubblici). Qui l’obiettivo è ovviamente diverso, ovvero restituire un ritratto inedito e a tutto tondo di nomi noti, ma magari non notissimi, della politica italiana, raccontati nel loro percorso professionale e più squisitamente personale, per dimostrare che “c’è vita oltre la politica“. Ed è forse questo aspetto, cristallizzato nel sottotitolo, che suscita in me qualche perplessità, come accennato in precedenza, anche perché in epoca social è difficile vedere la politica, non tanto quello che c’è oltre.
Va detto però che i talk, nella sostanza, lo fanno gli ospiti e di conseguenza il casting. La scelta di Onorevoli Confessioni di aprire con Teresa Bellanova può essere una interessante dichiarazione di intenti. La Bellanova, infatti, porta con sé una storia densa che non a caso vede come location per l’intervista un’azienda agricola. Una scelta forse fin troppo didascalica per una donna che però ricostruisce così la sua vita da attivista, prima che da ministra: dall’adolescenza vissuta come bracciante alla lotta contro i caporali, dalle amiche morte sul lavoro fino alla nomina a Ministro, che la vide anche al centro di stucchevoli critiche per l’outfit scelto. Ma di quel giorno, quello del giuramento, ricorda di aver “pensato a mia madre e mio padre… Li ho visti lì, accanto al presidente Mattarella, che sorridevano e dicevano: ce l’abbiamo fatta”. E un ricordo come questo va al di là del pubblico e del privato, o meglio li unisce, come è peraltro giusto che sia nel racconto di chi ha fatto della vita una missione pubblica, che viene ripercorsa anche grazie all’ausilio dei materiali delle Teche Rai, da cui si sono recuperati gli esordi sindacali negli anni ’80 e video storici legati ad alcuni eventi di cronaca di cui si è occupata, oltre ad eventi politici dell’epoca. Storia personale, quindi, intrecciata alla vita politica e sociale del Paese che ora, 40 anni dopo, serve da Ministro. Ma poi c’è il coté più strettamente privato, quello da moglie e madre. Ed è lì che si gioca la vera partita di questo programma. Perché in fondo, mai come in questo momento della nostra vita istituzionale e politica c’è bisogno di conoscere il background formativo dei nostri rappresentanti, le lotte che li hanno visti protagonisti, le esperienze sociali e collettive vissute, non tanto gli aspetti domestici. Perché di cucine, foto di pietanze, scene di vita quotidiana, citazioni di figli e impegni nel nome della prole ne abbiamo anche abbastanza…
Un motivo in più, però, per seguire la prima di Onorevoli Confessioni, in onda a mezzanotte su Rai 2: la missione non è facile, quindi l’in bocca al lupo è doppio. E La firma di Pesci Combattenti, che produce anche Le Ragazze, mi conforta.