Once Upon a Time spostato da Raidue a Rai 4 da giovedì
Un altro telefilm spostato dalla tv generalista a quella del digitale terrestre: Once Upon a Time passa da Raidue a Rai 4
Non è una settimana positiva per i telefilm: dopo la retrocessione di “Dallas” da Canale 5 a La 5, ora tocca a “Once Upon a Time”. La nuova serie di Raidue, in onda da poco più di un mese, non ha convinto il pubblico della generalista, decretandone lo spostamento su Rai 4, a partire da giovedì prossimo, dalle 21:10, con un episodio a settimana.
A dare la notizia Antonio Genna, che informa anche che al posto del drama mistery, da mercoledì, arriveranno “i soliti noti” di Raidue, ovvero i telefilm polizieschi: saranno trasmessi infatti tre episodi in replica della quarta stagione di “Criminal Minds”, che andrà così ad occupare due serate di fila del palinsesto, avendo anche le puntate inedite della settima stagione al martedì.
Così come per Canale 5, dunque, anche Raidue non è riuscita a reggere gli ascolti non eccezionali di una serie tv che, invece, in America ha ricevuto ottimi consensi dalla critica e dal pubblico (la puntata di domenica scorsa, per fare un esempio, è stata vista da 9,8 milioni di telespettatori, con un rating nella fascia 18-49 anni del 3.3). Basti vedere i numeri della puntata di mercoledì scorso, 1,2 milioni di telespettatori (4,6%), e ricordarsi che neanche nelle settimane precedenti l’auditel era stato clemente, per capire che le fiabe su Raidue non hanno attecchito.
Once upon a time
Ormai, per la seconda rete Rai, funzionano solo i crime o i procedural, gli unici che riescono a tenere testa alla concorrenza sia interna che esterna. Non è un caso che il programma della Bianchetti, oggi sospeso, da lunedì sarà sostituito dalle repliche di “Cold Case”, “Senza Traccia” e “Numb3rs”.
Questo spostamento decreta un fatto: l’incapacità di Raidue di staccarsi dalla sua etichetta di rete monotematica per quanto riguarda i telefilm. Il canale è stato incapace, negli anni, di valorizzare una serie tv che non coinvolgesse omicidi e reati, finendo per assuefare il pubblico a questo genere di episodi e lasciandolo lontano da tutti gli altri generi.
Certo, il precedente di “Lost” e la sospensione, lo scorso inverno, di “Desperate Housewives 7” dopo solo una settimana rivela che questa tendenza è in corso da anni. A questo punto resta da domandarsi se si debba fare qualcosa per invertirla o lasciare le cose come stanno. Raidue potrebbe a questo punto chiamarsi fuori dai giochi seriali (un po’ come ha fatto Italia 1, su ammissione del suo direttore) e puntare solo sulle serie sicure.
E’ un ragionamento che torna in termini economici alla rete, ma che deprime quei telespettatori che, senza la tv satellitare, fanno zapping disperatamente in cerca di qualche novità che non sia la solita indagine da risolvere. Per loro, a questo punto, non restano che le reti del digitale terrestre capaci, se non di valorizzare il prodotto, di accoglierlo e mantenerlo a disposizione del poco pubblico fedele senza l’ansia di una sospensione o chiusura.