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Olimpiadi Invernali di Sochi 2014, slalom di Rai e Sky per i diritti tv

Nuovo fronte aperto per le trattative sui diritti sportivi tv: in pista Rai e Sky per le Olimpiadi Invernali di Sochi del 2014.

pubblicato 6 Novembre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 00:27

Si apre un nuovo fronte sui diritti sportivi tra Rai e Sky, questa volta pronte a macchiare di ‘sangue’ la neve delle Olimpiadi Invernali di Sochi, in Russia, che si terranno dal 7 al 23 febbraio 2014. L’argomento Olimpiade è peraltro sensibile per la tv di Stato, stretta tra l’obbligo di ‘trasmettere’ i grandi eventi sportivi e la difficoltà di far quadrare i bilanci. La ‘spending rewiev’ di Viale Mazzini ha colpito proprio lo sport, rea di avere costi alquanto elevati, ma pur di non lasciare a secco i telespettatori – e di non violare il Contratto di Servizio – la Rai cerca di fare l’impossibile per spuntare qualcosa al miglior prezzo. La prossima ‘partita’ si gioca proprio sulle piste innevate della Russia Olimpica: i diritti tv sono in mano a Sky e la Rai sta trattando per (sub)acquistare gli eventi principali, come le cerimonie di apertura e di chiusura e le gare ‘azzurre’. A spiegarci come si delinea la trattativa ci pensa Paolo Conti de Il Corriere della Sera.

Una trattativa Rai-Sky per i diritti tv sportivi non è proprio una novità, anzi è ormai un rituale che si ripete con una certa costanza e solitamente con ‘buoni’ accordi per ambo le parti, compatibilmente con i rapporti di forza in campo, come in ogni accordo. Anche in questo 2012, nevralgico per la gestione degli eventi sportivi dei prossimi anni, gli interessi delle parti in causa potrebbero coincidere, soprattutto perché Sky non può non voler ‘ammortizzare’ la spesa per l’acquisto dei diritti pay cedendo qualcosa alla Rai. Ma come sottolinea Conti, la principale differenza con il passato fa è tutta nella particolare debolezza della Rai, che mai come questa volta non ha nulla da mettere sul tavolo delle trattative, nulla con cui ‘invogliare’ la controparte. Se nel 2008 aveva potuto sventolare i diritti dei Mondiali di calcio 2010-2014 di fronte a quelli delle Olimpiadi di Vancouver e di Londra posseduti da Sky (scambio che, stando a quanto scrive Conti, vide la Rai pagare 45 mln di Euro per i Giochi e Sky versare 175 milioni di euro per i Mondiali 2010-2014), questa volta la Rai non ha in mano nulla, complice la mancata assegnazione (ancora) dei diritti tv dei Mondiali 2018-2022.
La situazione a questo punto rischia di essere paradossale: il pallino parrebbe in mano a Sky, che – volendo – potrebbe mettere seriamente in difficoltà la tv di Stato con una richiesta economica ‘esosa’. Più che una trattativa, la questione starebbe assumendo i contorni di una compravendita tra ‘concorrenti’. Che tocchi a Sky un atto di ‘responsabilità’ per evitare alla Rai un immancabile vortice di polemiche nel caso di una spesa troppo alta o, ancor peggio, di una mancata Olimpiade? Beh, si potrebbe parlare di un eventuale ‘gentlemen agreement’, magari con una richiesta economica vantaggiosa da parte di Sky in vista di un possibile, futuro scambio sui Mondiali. Sempre che Sky non punti a fare l’asso pigliatutto e tenersi il pacchetto in chiaro per Cielo, come qualcuno ipotizza. La Rai, al momento, non potrebbe controbattere se non a suon di milioni, con un potenziale aggravio del suo debito.
Tutto questo potrebbe mettere ‘a rischio’ il rinnovo del Contratto di Servizio Pubblico, previsto per il 2016? Beh, per assurdo e in un ipotetico caso di straordinario imbarazzo, si potrebbe sempre immaginare un cambiamento delle regole del ‘contratto’: un’eventualità sicuramente lontana, praticamente impossibile, ma in Italia non è infrequente che le regole cambino durante il gioco….

Foto | © Getty Images