Oddio, il karma e i voti!
Cari lettori, ovviamente questo non è un post a tema televisivo. Vi inviterei, tuttavia, a sopportarne la lettura fino in fondo, ché ritengo contenga argomentazioni interessanti per tutti.L’introduzione dei voti ai commenti e del karma relativo ai vari utenti ha suscitato una bagarre niente male, qualche protesta, un bel po’ di sconcerto e un abuso
Cari lettori,
ovviamente questo non è un post a tema televisivo. Vi inviterei, tuttavia, a sopportarne la lettura fino in fondo, ché ritengo contenga argomentazioni interessanti per tutti.
L’introduzione dei voti ai commenti e del karma relativo ai vari utenti ha suscitato una bagarre niente male, qualche protesta, un bel po’ di sconcerto e un abuso del mezzo.
Ammetto senza problemi che non ho accolto positivamente l’iniziativa, come non accolsi positivamente l’iniziativa dei voti ai post: perché, mi dicevo, chi scrive e chi commenta dovrebbe sentirsi giudicato? La mia posizione è stata, fino a ieri, decisamente radicale e contraria a entrambe le cose.
Poi, ammetto senza problemi, ho cambiato idea, e vi spiego perché. Il voto al post – superata la fisiologica, endemica imbecillità di chi, per far esempi che mi riguardano, dava il voto minimo a ogni mio post, a priori, salvo poi stancarsi dopo aver visto che il patetico tentativo non sortisce effetto alcuno – ci è tutto sommato utile per avere un minimo di indice di gradimento da parte dei lettori. Certo, ci sottopone, tutti, nessuno escluso, a un giudizio un po’ più evidente di quello che emerge, semplicemente, dalla lettura dei commenti. Perché sta lì, sotto il post, a far bella mostra di sé. Be’, pazienza: mi prendo volentieri voti bassi se parlo di Paris Hilton, e mi godo i voti alti quando faccio un post argomentato, sperando che il voto giunga per com’è argomentato e non solo per ciò che sostiene.
Karma e voti ai commenti rientrano nella stessa logica.
L’errore, se mai, è stato di introdurli senza avvertire, questo sì. Ma rifletteteci: la comunità su TvBlog è in crescita continua. I post Auditel suscitano discussioni e battaglie che neanche le arance al carnevale di Ivrea, spesso condotte per slogan e in maniera decisamente poco costruttiva. La stessa cosa accade in molti altri post (e immagino in altri blog di Blogo). Ora. Karma e voti non sono strumenti punitivi.
Superata la fisiologica imbecillità di chi subissa di voti negativi il commentatore per cui prova antipatia (ci vuole, parlo per esperienza personale, poco più di qualche settimana), avranno una loro funzione di auto-moderazione e aiuteranno la costruzione di una comunità in cui, magari, prima di cliccare istericamente su “commenta”, si rifletterà almeno qualche secondo, rileggendosi e chiedendosi se val la pena di aumentare il rumore entropico di una comunità, se il proprio contributo può in qualche modo essere importante o meno.
Dopo il “ma cosa sta succedendo, sono impazziti?” – questo più o meno il contenuto delle mail giunte alla casella dei suggerimenti. Ma erano molte meno di quante avrei immaginato -, vedrete che lo strumento diventerà persino utile per la crescita della community e che permetterà ai lettori interessati all’argomentare di riconquistarsi quegli spazi altrimenti saturati da troll et similia.
Il karma e i voti non sono uno strumento di censura, ma sono uno strumento partecipativo per cercare di portare “a galla” i contributi
migliori e per cercare di “far affondare” i peggiori.
Detto ciò, sono doverose alcune precisazioni, una sorta di Regolamento.
1) Il Karma di partenza è 100, per ogni utente.
2) Il Karma di partenza viene abbassato per ogni voto negativo ricevuto e alzato per ogni voto positivo ricevuto (in proporzione al Karma del votante).
3) L’effetto del voto sul Karma viene abbassato a partire dal 10° voto ricevuto nell’arco di 24 ore.
4) Chi ha Karma negativo non influisce sul Karma altrui
5) Chi abusa del sistema non influirà sul Karma altrui (verrà a breve implementato un sistema per rendere nulli i voti oltre un certo numero X)
6) E’ auspicabile un utilizzo dei voti mirato a premiare o meno la qualità di un commento, non il fatto che si sia o meno d’accordo con il commento stesso.
Nei prossimi giorni, avremo strumenti che meglio soddisferanno i bisogni simil-chat dei lettori, con un ampio spettro di strumenti che
gli consentiranno di interagire, sfogarsi ed esprimersi e verranno aggiunte le “viste” sui commenti più votati, sugli utenti con maggior karma e via dicendo.
Insomma, mi auguro che, superata la normale diffidenza iniziale – la stessa che aveva pervaso il sottoscritto – si possa giungere a un’interattività più concreta e più ragionata. E soprattutto, più pacifica.