Le nuove Serie Tv Fox 2017/18: Ghosted, la comedy soprannaturale che esalta la coppia Scott-Robinson
Impressioni dai pilot: le novità della FOX 2017-18
Stagione 2017/18. Come ogni anno i cinque canali broadcaster americani, quelli in chiaro, quelli disponibili a tutti facilmente, presentano nuove serie tv. Dopo la valutazione dei primi soggetti, la realizzazione dei pilot e la definizione del palinsesto e delle serie tv ordinate lo scorso maggio, è arrivato il momento di vedere questi progetti all’opera. In questo articolo troverete le prime impressioni, a caldo, dopo la visione dei pilot o dei primi episodi delle nuove serie tv di ciascuno dei cinque canali: FOX – NBC – CBS – ABC e The CW.
La Fox è la casa di X Files. E in attesa dell’undicesima stagione in arrivo a gennaio, evidentemente c’era voglia di ricordarlo, magari giocandoci un po’ sopra. Così dopo la comedy da un’ora ambientata nello spazio, ecco arrivare Ghosted comedy pura a sfondo paranormale. Craig Robinson e Adam Scott sono Leroy e Max, un ex detective caduto in disgrazia e costretto a lavorare come guardia giurata e un professore ostracizzato dal mondo accademico perchè sostiene che la moglie sia stata rapita dagli alieni.
I due finiscono per collaborare insieme con il Bureau Underground un’agenzia governativa segreta che indaga sugli eventi soprannaturali che avvengono a Los Angeles. Quella che potrebbe essere una trama buona per un procedurale soprannaturale viene qui declinata in chiave comica, tra battute e situazioni che esaltano le caratteristiche dei due protagonisti. Scott è l’improbabile sapientone, curioso e credulone, Robinson è il bonaccione dalla battuta pronta e più scettico della coppia. Due bravi attori al servizio di una commedia che ha gioco facile a scherzare sulle situazioni più tipiche del soprannaturale, tra teletrasporto, alieni, possessioni e rapimenti.
Sarà impossibile non ridere con i due protagonisti. Ghosted è una comedy divertente, semplice capace di regalare allo spettatore 20 minuti di divertimento assicurato. Se il soprannaturale non fa per voi e non amate le commedie pure, tenetevene alla larga!
The Orville, il comedy-drama nello spazio che strizza l’occhio a Star Trek
La stagione 2017/18 è stata inaugurata dalla Fox che ha sfruttato due domeniche di incontri sportivi per lanciare l’attesa novità The Orville, andata in onda così per due domeniche consecutive per poi spostarsi al giovedì sera (in coppia con Gotham) dove resterà per il resto della stagione. Creata da Seth MacFarlane (il papà dei Griffin), qui anche protagonista, prodotta internamente dalla 20th Century Fox The Orville è uno strano dramedy fantascientifico da 40 minuti, ambientato a bordo della nave spaziale dell’Unione interplanetaria USS Orville guidata dal capitano Mercer (MacFarlane) e dal suo vice, nonchè ex moglie, interpretata da Adrianne Palicki.
The Orville non è però una parodia di Star Trek, nonostante l’ambientazione e i costumi potessero far pensare il contrario, anche perchè difficilmente una parodia può reggere 40 minuti di episodio e un progetto su più stagioni senza scadere nel ripetitivo e nel banale. La serie tv di Seth MacFarlane prova a vivacchiare in quella linea sottile che divide il drama dalla commedia, innestando alcune gag che tra differenze razziali e culturali interplanetarie e crisi di coppia rimandano al nostro mondo, all’interno di un tessuto fatto di missioni di salvataggio e viaggi spaziali. L’idea di The Orville è di voler rappresentare il quotidiano di un equipaggio di una navicella spaziale inserendo quegli scambi, quelle interazioni personali che in una serie come Star Trek non potrebbe fare.
L’impressione è che Seth MacFarlane avesse proposto alla Fox di realizzare una commedia nello spazio, ma avendo incontrato difficoltà di budget, abbia deciso di realizzare una serie da 40 minuti, un comedy sci-fi che risulta però debole in entrambi gli aspetti, nonostante la presenza di David A Goodman e Brannon Braga, provenienti dal mondo di Star Trek. Soprattutto all’inizio la confusione tra l’aspetto comico e drammatico è prevalente, con lo spettatore portato a chiedersi se alla fine di una scena d’azione deve aspettare la battuta o appassionarsi semplicemente alla vicenda dei personaggi.
Poco comico per essere una commedia, troppo comico per una serie di fantascienza (soprattutto visto che in parallelo CBS ha lanciato Star Trek: Discovery), The Orville finisce per smarrirsi nell’infinito spazio seriale.