Nonsolocuccarini. Pagati per fare il nulla
Lorella Cuccarini (a lato in una bella foto di qualche anno fa, rimediata facilmente in rete) si lamenta, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, di essere pagata dalla RAI senza condurre alcunché. Ora, facendo un mezzo passo nel procedimento logico-deduttivo – il minimo sforzo, appena prima del proverbiale due più due – verrebbe da dire
Lorella Cuccarini (a lato in una bella foto di qualche anno fa, rimediata facilmente in rete) si lamenta, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, di essere pagata dalla RAI senza condurre alcunché.
Ora, facendo un mezzo passo nel procedimento logico-deduttivo – il minimo sforzo, appena prima del proverbiale due più due – verrebbe da dire che Lorella Cuccarini è pagata da chi paga il canone per fare nulla, e verrebbe da chiedersi a quanto ammonta questa cifra, per poi fare due conti e detrarla legittimamente dalla prossima canonica rata.
Detto ciò, la Cuccarini non è sicuramente l’unico caso analogo. La televisione – riflettevo, qualche giorno fa con alcuni colleghi – è un vero e proprio ricettacolo di varia umanità, nel quale però si annida il più alto tasso percentuale di incompetenti.
C’è gente che fa la televisione da vent’anni e non conosce la differenza fra il frame e il secondo – perché non è chic, probabilmente, sapere qualcosa di tecnico – gente che abusa della parola autore, fregiandosene pomposamente e ignorandone l’etimologia; gente che non conosce l’abc dell’audiovisivo; gente che non conosce la storia del mezzo e pensa di avere idee geniali; gente che ti mette in imbarazzo al solo pensiero di quante cose devi tacere per non metterli in imbarazzo a loro volta.
Naturalmente, a fronte di ciò, quando incontri l’altrettanto proverbiale ago nel pagliaio del vero professionista, allora è una gioia immensa: il vero professionista sa un po’ di tutto, è competente, dà soddisfazione nel corso di un confronto dialettico, sa parlare d’altro, non legge riviste di gossip durante un casting e non stacca alle 17 come un qualsiasi impiegato. Per questo è una bestia rara, ed è anche colui che manda avanti le varie produzioni.
Sono due lati della stessa medaglia, la Cuccarini (pagata ma non fa nulla, se ne lamenta) e la gente della tivvù (pagata per fare nulla, se ne approfitta)