Faccia a faccia, a pochi centimetri di distanza. A Non è l’Arena ci si dimentica per un attimo del covid con Massimo Giletti e Gaetano Pedullà che sfiorano la rissa. Nel programma di La7 si torna a parlare del caso Bonafede-Di Matteo e della mancata nomina al Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria del pm. Una vicenda cara al conduttore a cui dedica ampio spazio anche nella puntata di domenica.
“Io sono un giornalista notoriamente contro corrente e ho giurato di esserlo davanti all’auto fumante di Falcone”, dice il direttore de La Notizia. “La cosa che alla mafia fa più comodo è che si continua a dividere le parti che dovrebbero combatterla tutti assieme”.
Giletti in un primo momento non si scompone, regalando al contrario sorrisi di sfida all’interlocutore, ma tutto cambia quando Pedullà si spinge oltre. “Lei non c’era davanti l’auto di Giovanni Falcone. La lotta alla mafia non si fa come la fa lei, creando una divisione drammatica. Lei sta aiutando le cosche”.
Parole che fanno scattare il padrone di casa che si avvicina al giornalista: “Che aiuto le cosche a me non lo dice”. Pedullà non indietreggia. Anzi, si alza e sfida a viso aperto il conduttore. “Si sieda”, ribatte Giletti. “Bravo, bravo. Siccome era davanti all’auto di Falcone è autorizzato a dire cose del genere, bene”.
La tensione, palpabile in studio, cala dopo diversi minuti, con lo stesso Giletti che prova a gettare acqua sul fuoco (qui il video).