Non è l’Arena: Matteo Salvini, Jimmy Bennett e la finta diretta
Non è l’Arena 2018-2019: la diretta della puntata d’esordio di domenica 23 settembre.
Non è l’Arena, la recensione della prima puntata del 23 settembre 2018
Riaprono i cancelli dell’arena di Non è l’Arena. Domatore sul campo di battaglia è nuovamente Massimo Giletti, che senza colpo ferire riesce ad emergere come assoluto protagonista del talk show, cucito sartorialmente sul proprio stile di conduzione, che lo pongono a metà tra il piacione e l’analista critico. 5 ore e più di trasmissione, spazi dilatati(ssimi) al fine di approfondire i tre temi in agenda con carattere maniacale ed assenza di momenti morti. Cordiale con Salvini, abile arbitro tra le parti tra favorevoli e contrari alla riforma sui vitalizi, incisivo con Jimmy Bennett: Giletti sa come modulare sorrisi, sguardi di intesa e tono di voce per ottenere dai propri ospiti le risposte che desidera.
Stona, tuttavia, la scelta della produzione del programma che gli spettatori più attenti avranno notato, soprattutto nel passaggio tra il blocco dedicato ai vitalizi e quello riempito dall’intervista al ragazzo: la finta diretta. Un espediente stantìo, tra applausi registrati che partono e si interrompono di colpo e il titolo “diretta” che campeggia sul logo di La7 per tutta la trasmissione, registrata per quasi tutto il pomeriggio di oggi. Ad aggiungere benzina sul fuoco, le immagini dal backstage con gli assistenti di studio che preparano gli ospiti ore prima della loro entrata, anch’essa fasulla.
L’intervista a Bennett è da considerare inevitabilmente il fuoco dell’appuntamento d’esordio con Non è l’Arena, tanto che più volte nel corso del dibattito Giletti ha interrotto le disquisizioni dei suoi ospiti per lasciare spazio alle immagini dell’attore pronto ad entrare in studio col suo legale. Con il racconto di Bennett, scandagliato poi dai giudizi tecnici degli esperti negli ultimi minuti della puntata, prende il via un approfondimento mensile sulla violenza di genere sempre proposta à la Giletti, che con l’americano ha dovuto inevitabilmente fare da contraltare polemico, sempre in virtù di quella professionalità individuata anche all’estero da Bennett, stregato anche lui dal gigionismo genuino del conduttore
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20.38
Matteo Salvini è il primo ospite di serata. Raffreddato, con una scorta di fazzoletti ed incuriosito sul caso Bennett. Si parla subito del caso di Genova: “È troppo importante rifare bene il ponte, che se uno si prende qualche giorno in più per scegliere le persone giuste, beh… è un dovere per la città. I soldi per la ricostruzione? Li metterà chi ha sbagliato”.
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20.42
Si intravedono le quinte e un Bennett pronto ad essere microfonato. L’intervista con l’attore americano, in realtà, è stata registrata in precedenza. Una diretta artificiale.
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20.44
Massimo Giletti esordisce nella seconda edizione di Non è l’Arena con le parole di Sergio Marchionne, imprenditore recentemente scomparso, pronunciate all’Università Bocconi nel 2013: “Viviamo nell’epoca dei diritti, lasciatemi dire che sono sacrosanti e vanno tutelati. Ma se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo”. D’accordo sul pensiero Salvini, che affianca ai diritti anche la necessità di doveri.
Si torna a parlare del servizio civile e di leva obbligatoria, non presente nel contratto di governo, come esempio di quanto accennato -
20.48
Salvini ribadisce i due punti su cui il governo si è battuto nei primi tre mesi in carica: il taglio dei vitalizi e il blocco del traffico degli esseri umani. “Sono stato accusato di sequestro di persona, rischio 20 anni di galera” dice Salvini, che poi si rivolge a Giletti “Sarai il primo a venirmi a trovare a San Vittore: mi conosci e sai come sono”.
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20.55
Salvini sarà la prossima settimana in Tunisia per parlare di immigrazione, cultura e commercio. Il tema è sempre caldo, il pubblico appoggia le idee del leader della Lega, che ha intenzione di stringere rapporti con alcuni dei paesi coinvolti nel fenomeno migratorio.
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21.00
I riflettori si spostano sul messaggio vocale di Rocco Casalino contro i tecnici del Ministero dell’Economia. “Il messaggio ha toni forti, ma non abbiamo bisogno di minacciare nessuno. Abbiamo buone idee, la manovra servirà al Paese ed attuarla sarà un dovere pubblico. Il vento del cambiamento non conosce remi contro”.
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21.30
Bye bye vitalizi: si ripercorrono le immagini del giorno dell’addio definitivo dei vitalizi, tra brindisi e commenti poco positivi. L’avvocato Paniz ha ricevuto circa 700 ricorsi ed è in studio per commentare la vicenda insieme a Dino Giarrusso (M5S, al MIUR per le segnalazioni sui concorsi irregolari) e la conduttrice di Myrta Merlino che, se fosse una delle parlamentari coinvolte nel taglio, chiederebbe l’investimento dei soldi salvati per il futuro dei giovani.
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21.44
Dino Giarrusso e il taglio dei vitalizi for dummies: l’ex Iena di Italia 1 propone una lettura della delibera per coloro che conoscono poco la materia politica. In onda anche la voce degli ex deputati (inferociti) contro la riformulazione degli assegni: “È tutto un illecito: se vale per noi, vale per tutti”.
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21.52
Gargani in studio, mantenendo dei toni assai più dimessi, cerca di fare chiarezza sulla differenza fra vitalizi e pensioni e di convincere la platea delle proprie ragioni. Ci riuscirà? L’artigiano Mauro Guidi non sembra persuaso…
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22.01
Myrta Merlino parla di cuore a Maurizio Paniz, che vuole porre sotto i riflettori il principio della retroattività, che rischia di diventare un precedente. Non per Giarrusso, che sottolinea il fatto che la questione non riguarderà tutti coloro che l’ex parlamentare ha citato.
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22.10
“Io soffro per il paese e ho sofferto a fare ricorso: ma la legalità è la legalità” dice Gargani, che fa scaldare Giarrusso e pone la Merlino a fare da conciliatrice tra le parti.
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22.22
Trasmessa l’intervista a Cirino Pomicino, simbolo della Prima Repubblica, che ha rinunciato a fare ricorso dopo il taglio dei vitalizi. L’artista Filippo Riniolo interviene a favore della manovra del nuovo governo, citando concetti importanti come uguaglianza e differenza tra diritto e privilegio. Giarrusso lo propone come candidato alla segreteria del Partito Democratico.
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22.28
Myrta Merlino cita la notizia di uno statista, che ha calcolato che fra 100 anni l’Italia potrebbe contare circa 16 milioni di abitanti: “In Italia la natalità si abbassa, non ci sono soldi per fare figli”.
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22.36
Il dibattito si conclude con l’esempio di un’altra parlamentare coinvolta nel taglio e i saluti agli ospiti, che lasciano spazio all’attore Jimmy Bennett e al suo avvocato.
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22.41
Al contrario di quanto segnalato in video, l’intervista di Massimo Giletti a Jimmy Bennett NON È in diretta. Alcune dichiarazioni dell’artista sono già state diffuse dalle agenzie di stampa. Lo stacco tra il blocco precedente e l’intervista è notevole: gli applausi artificiali che si fermano e si bloccano di colpo ne sono un esempio lampante.
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22.54
Jimmy Bennett e i suoi aneddoti: il giovane artista racconta di come ha studiato da solo, come riceveva in casa insegnanti – di recitazione e matematica -, e ricordato il rapporto con Harrison Ford, che gli dimostrò come cadere da una rampa di scala senza farsi male.
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22.59
“Guadagnava molti soldi Bennett da piccolo”, dice l’avvocato, ed è questa la cerniera col caso Asia Argento, che proprio di soldi e risarcimenti si alimenta. Il film in cui Bennett ha lavorato con Asia Argento è molto crudo e la sceneggiatura sembra aver profondamente segnato l’attore, soprattutto da adulto, quando Bennett ebbe modo di rivederlo e capirlo.
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23.05
Jimmy Bennett, anche per bocca del suo legale, afferma che il rapporto con Asia Argento era come quello fra una madre e un figlio. Un rapporto stretto, ma che si concluse effettivamente con la fine delle riprese del film. Dopo? Un moderno scambio epistolare, fatto di chat e messaggi sporadici.
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23.10
A distanza di quasi 10 anni dal film realizzato insieme, nel 2013 i due avevano ripreso i contatti tramite i social, per poi incontrarsi nell’hotel che fa da sfondo all’intero scandalo. In attesa dell’arrivo di Bennett in hotel, Asia Argento espresse grande entusiasmo sui social: “Aspetto mio figlio, fumo trepidante”.
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23.24
L’avvocato ribadisce che sono state diffuse tre versioni dei fatti, ma che il rapporto sessuale è elemento comune a tutte. Un rapporto sessuale completo, non il primo per Bennett, che risponde anche al dubbio di Giletti a proposito della violenza sessuale praticata da una donna su un uomo. “Io avevo grande fiducia in Asia, e ho avuto anche fiducia del suo potere”. Sesso in cambio di lavoro.
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23.40
Giletti propone anche la foto del messaggio che Bennett avrebbe scritto prima di consumare il rapporto sessuale con l’Argento in quell’hotel, in cui il giovane attore ringrazia la sua seconda mamma per essere parte della sua vita. Prima del rapporto, non dopo.
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23.45
“Confusion”. È la confusione a dominare Bennett dopo il rapporto sessuale, condizione mitigata dall’azione delle persone che hanno dato vita al movimento #MeToo, ma perdurata intensamente negli anni.
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23.47
Dopo il rapporto sessuale, Bennett, Asia Argento e un’altra persona hanno consumato poi un pasto. Versione condivisa da entrambe le parti. Nonostante il film in progetto, Bennett e l’Argento smisero poi di frequentarsi. Nel novembre 2013 è lo stesso Bennett a chiedere ai suoi seguaci di Twitter cosa significhi “quando una donna dice che sta per violentarti?”.
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23.58
“Se Asia continuerà ad attaccare Bennett, dovremmo agire di conseguenza per via legale” annuncia il legale dell’attore. Bennett percepisce le idee del movimento di liberazione #MeToo, quello paradossalmente nato anche con le denunce di Asia Argento, siano anche le proprie. Sintetizzato: Asia Argento è come Weinstein.
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00.01
Giletti confonde le valute del risarcimento: “Dollari, euro… tra poco potremmo tornare perfino alla lira!”. Il risarcimento stellare richiesto alla presunta carnefice rispecchia la realtà delle finanze del giovane prima della violenza sessuale. “A chi spetta riconoscere quale siano gli effetti di una violenza? Un giornalista o un esperto?”
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00.07
I riflettori si spostano poi su Anthony Bourdain, chef stellato di America e compagno dell’Argento, suicidatosi pochi mesi fa. Il cuoco avrebbe coperto parte del risarcimento, circa 200.000 dollari, sborsati in tutta segrezza, venuta meno con la pubblicazione delle foto e degli screenshot.
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00.13
“Tutti mi chiedono perché abbia denunciato in ritardo, ed è la stessa accusa che rivolgono alle donne del #MeToo” e Jimmy Bennett si innervosisce, sottolineando che l’intervista sta prendendo una piega inaspettata. Scompaiono le foto di Asia Argento dallo studio, onde evitare l’effetto Berlusconi (giro dei tacchi e via).
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00.29
Nunzia De Girolamo commenta l’intervista e la resa di Bennett: “Da mamma l’ho trovato inespressivo e molto spaventato. Non capisco come possa essere ritenuto sessualmente attraente”. La filosofa Serughetti riprende: “Il parallelo Weinstein-Argento è assurdo. L’abuso di potere non è paragonabile”.
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00.41
Il tema del vittimismo assume un valore di dignità scientifica e Bennett ed Argento vengono proposti come modelli assoluti per tematiche generali. La De Girolamo propone una distinzione (anche a livello legislativo) tra molestia e violenza sessuale: la prima denuncabile entro sei mesi, l’altra per tutta la vita. D’ufficio. Giletti parlerà per una puntata al mese del tema delle violenze di genere.
Dopo gli ascolti da record nella domenica di La7, torna Non è l’Arena, il talk di approfondimento politico e sociale di Massimo Giletti. L’appuntamento con la prima delle trentacinque puntate è alle ore 20.30. Segui su TvBlog il liveblogging e la recensione dell’esordio!
Non è l’Arena 2018-2019, anticipazioni e diretta del 23 settembre 2018
Uno dei temi fondamentali che attraverserà tutte le 35 puntate di questa seconda edizione di Non è l’Arena sarà la violenza sulle donne. “Ritengo sia inutile trattare questo argomento una volta tanto e poi abbandonarlo nel dimenticatoio, occorre tornarci sopra in maniera costante” ha dichiarato il giornalista al Corriere della Sera. Per l’esordio Giletti avrà tra gli ospiti Jimmy Bennett, il giovane che ha accusato Asia Argento di aver abusato di lui quando era diciassettenne. Con la speranza che l’attrice ed ex-giudice di X Factor possa replicare proprio in trasmissione alle risposte che Bennett fornirà, nel frattempo sarà la politica a tornare protagonista con il ministro Matteo Salvini, l’on. Giuseppe Gargani – che interverrà sull’argomento del taglio retroattivi dei vitalizi insieme all’avvocato Maurizio Paniz -, Nunzia De Girolamo ed Irene Tinagli.
Non è l’Arena 2018-2019, dove e quando vederlo
Non è l’Arena è trasmesso ogni domenica su La7 in prima serata, alle 20.30, anche sulla piattaforma online del canale. Dopo la messa in onda sarà disponibile on demand tutta la puntata.
Non è l’Arena 2018-2019, second screen
È possibile commentare il programma con l’hashtag #nonelarena. La trasmissione ha anche un account Twitter (@nonelarena) e una pagina Facebook.