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Non avere paura, il film-tv evita di replicare le fiction su Papa Giovanni Paolo II, ma rappresenta il Pontefice senza esagerare

Non avere paura è un film-tv che racconta una storia che ha a che fare con il Papa in montagna, attraverso le vicende del protagonista. Non si ripetono le fiction del passato, ma la figura di Papa Giovanni Paolo II viene rappresentata in modo troppo semplice

pubblicato 27 Aprile 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 05:07

Papa Giovanni Paolo II è già stato rappresentato in televisione, ma “Non avere paura” va oltre l’aspetto biografico per raccontare un Papa Wojtyla (Aleksei Guskov) diverso da quello che si muoveva all’interno delle stanze del Vaticano e che era ripreso dalla tv mondiali. Il film-tv di Raiuno sceglie di celebrare il Papa con una storia nota a pochi, legata alla passione del Santo Padre per le montagne ed alla sua amicizia con il maestro di sci Lino Zani (Giorgio Pasotti).

Siamo distanti dalle agiografie a cui la Rai ci ha abituato, ma non possiamo neanche parlare di un film-tv che ci mostra un Papa più realistico possibile: la fiction prova a mostrare gli aspetti più intimi di uno dei personaggi più influenti nella storia della Chiesa, ma non si allontana dalla rappresentazione di un Papa caricaturale che evita, così, ogni rischio di scarsa sensibilità.

Non vogliamo dire che sarebbe stato facile rendere il Papa diversamente, ma qui non c’è l’intenzione di andare oltre una rappresentazione che rassicuri il pubblico ed eviti, così di evidenziare lati inediti di Papa Giovanni Paolo II. Piuttosto, la figura del Pontefice serve a fare da collegamento alla storia di Lino, al suo desiderio di andare lontano, di scalare le cime più alte ma anche la sua paura di non riuscire a tornare alla sua vita di tutti i giorni.

La fiction, così, usa il Papa per raccontare una storia di fede in un contesto inedito come quello della montagna: la scalata diventa metafora di ricerca e viaggio dentro di sè. Una scelta che permette al film-tv di differenziarsi ma che subisce un trattamento simile a quelle delle altre fiction, con dialoghi sempre troppo semplici e scene che vanno a spiegare ogni dettaglio pur di non confondere il pubblico.

Rispetto alle altre produzioni del genere, “Non avere paura” ha quindi da una parte il merito di aver provato a raccontare il Papa attraverso una storia che non lo riguardasse in pieno, evitando così di replicare le fiction passate, ma allo stesso tempo non si allontana dalla visione di un Papa che risponde alla necessità di trovare conferme utili a renderlo il personaggio che i fedeli conoscono.


Non avere paura-Un’amicizia con Papa Wojtyla