Nomine Rai, incredibile: si va verso l’ennesimo rinvio. Intanto la Repubblica di San Marino attacca Report e RaiTre
Ci risiamo. Domani doveva essere il Gran Giorno, invece è quasi sicuro che non lo sarà. Parliamo di nomine Rai, uno dei punti in cima ad ogni “to do list” che dovrebbe rispettarsi di un paese, se non civile, normale. Dopo la minaccia di Dell’Utri (“Occuperemo la Rai”) e altre situazioni al limite del colpo
Ci risiamo. Domani doveva essere il Gran Giorno, invece è quasi sicuro che non lo sarà. Parliamo di nomine Rai, uno dei punti in cima ad ogni “to do list” che dovrebbe rispettarsi di un paese, se non civile, normale. Dopo la minaccia di Dell’Utri (“Occuperemo la Rai”) e altre situazioni al limite del colpo di stato (per dirla con le parole de “El Pais”, primo fra i quotidiani internazionali a preoccuparsi seriamente della situazione italica), quali l’epurazione pret à porter di Vauro e il caso di censura dalla Bignardi, la Rai continua a procedere senza santi né padroni.
In particolare la direzione di Raiuno e del relativo telegiornale restano clamorosamente in ballo: in forse anche i vice del dg Masi, sebbene i nomi di Marano (proprio lui) e Lorenza Lei si stiano facendo rigorosamente strada nel magico universo del già visto e sentito.
Nel frattempo precipita nel calderone del terrorismo censorio anche Report, il più importante programma d’inchiesta giornalistica di questo miserrimo Paese. Non che la trasmissione di Milena Gabanelli sia poco avvezza a tali scossoni ma, visto il periodo, vale eccome la pena di sottolineare anche questo nuovo aspetto, sebbene l’attacco provenga, in qualche modo, dall’estero. La puntata andata in onda domenica, infatti, relativa alla banche e alla finanza di San Marino, ha causato non pochi problemi al governo suddetto che ha definito così il servizio:
“Un attacco mediatico al sistema economico e politico sammarinese. Una trasmissione artificiosamente montata per denigrarlo, sulla base di affermazioni false, alle quali hanno concorso istituzioni importanti e rappresentative dello Stato italiano come la Guardia di Finanza”.
Convocato oggi a Palazzo Begni l’ambasciatore italiano per eseguire formale protesta. Queste le parole in proposito del segretario di Stato per le Finanze Gabriele Gatti:
“Una trasmissione che ha detto falsità, che ha attaccato San Marino, la sua indipendenza e la sua sovranità. Un ufficiale delle Fiamme gialle ha detto cose gravemente false riguardo alla concessione delle rogatorie internazionali da parte di San Marino”.
Parole dure anche da parte del segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli:
“Né la trasmissione di indagine di Milena Gabanelli, né la Guardia di Finanza italiana credo possano fare valutazioni della nostra legislazione. E’ il governo di San Marino a dover scegliere e in Tv non solo non è stato detto che il governo è cambiato da poco, ma nemmeno che noi abbiamo potenziato i controlli e che abbiamo revocato la licenza a Sogefin, la finanziaria incriminata dal team di Report di avere avuto a che fare con Francesco Lo Piccolo, boss della Camorra”.
Legittimo, ad ogni modo, per lo Stato di San Marino sollevare una protesta qualora ritenesse davvero lesive le informazioni trapelate da Report. Curiose e tristemente tipiche, invece, le esternazioni dell’onorevole della Lega Nord Gianluca Pini:
“Report? Una trasmissione manovrata dalla sinistra italiana”.