Nomine Rai, il rebus è destinato a sciogliersi solo dopo Pasqua: direzione Tg1 e “questione vice” i nodi primari
Le nomine Rai usciranno dall’uovo di Pasqua. Se andrà tutto bene. Si parla di un rinvio che andrà ben oltre le festività imminenti, infatti, cioè il 22 aprile per completare il Cda e riempire le caselle vacanti del nuovo indispensabile quadro amministrativo e politico. Mai come quest’anno le polemiche stanno alimentando il fuoco di questa
Le nomine Rai usciranno dall’uovo di Pasqua. Se andrà tutto bene. Si parla di un rinvio che andrà ben oltre le festività imminenti, infatti, cioè il 22 aprile per completare il Cda e riempire le caselle vacanti del nuovo indispensabile quadro amministrativo e politico. Mai come quest’anno le polemiche stanno alimentando il fuoco di questa importante fase relativa al “disegno” della tv di Stato. I posti più ambiti sono naturalmente quelli delle vicedirezioni generali e della direzione del Tg1, da poco affidata ad interim all’ex vice di Riotta, Andrea Giubilo.
Non c’è grande intesa su molti dei punti fondamentali. Per esempio il nuovo dg Mauro Masi ha fatto sapere di non essere concorde con la scelta dei quattro vice, come voluto dai partiti: sarebbero troppi. Da segnalare che questo “capriccio” fu il medesimo del predecessore, ossia Cappon, il quale minacciò le dimissioni immediate se non si fosse arrivati al vice dg unico. Masi, invece, si è detto favorevole ad accettarne due: i nomi sono quelli di Lorenza Lei, un’interna Rai, cattolica e gradita al Vaticano, e Antonio Marano, “spinto” invece dalla Lega Nord.
Tg1: con l’insediamento di Garimberti come presidente sono svanite le chances per Maurizio Belpietro. Ora come ora appare molto complicato che un dipendente Mediaset possa trovare porte aperte in Rai. Diventa allora possibile scommettere sul direttore del Tg5 Clemente Mimun.
Dopo il salto il video dell’addio di Gianni Riotta al Tg1.