Nino Frassica: “Da Fazio sento la stessa aria intelligente di Arbore”
Nino Frassica, dopo anni su Rai1 con Carlo Conti e Don Matteo, sente di essere tornato alle origini a Che tempo che fa
Nino Frassica ha una grandissima dote: la versatilità artistica, mista alla capacità di adattarsi ai tempi che cambiano. Da anni è riuscito a prestarsi alle più diverse esperienze professionali senza snaturarsi. Così la sua comicità surreale non è mai passata di moda. In un’intervista di Paolo Giordano per Il Giornale l’attore comico fa un bilancio sul suo presente televisivo:
“Da Fazio in Che fuori tempo che fa ho cinque minuti fissi alla fine, un minuto all’inizio e poi intervengo qua e là, i limiti sono inevitabili e ben precisi. Ero stato chiamato per una sola puntata. Poi due. Poi tutte e quindi arriverò fino alla fine. Da Fazio sono soltanto momenti, ma sento la stessa ‘aria intelligente’ di Quelli della notte e posso anche azzardare un po’. Certo, il programma di Arbore era esclusivamente surreale, era vietato usare la logica”.
Diverso è il discorso per Don Matteo:
“Girando la fiction mi devo fermare subito. E’ vero che improvviso molto ma il surreale lo sfioro soltanto. Finiremo le riprese della nuova stagione il 13 febbraio”.
Frassica è realista sul fatto che un certo tipo di tv ha fatto il suo tempo:
“Il varietà si è trasformato. Si sente sempre parlare di Studio Uno, guardiamo filmati vecchi e rimpiangiamo quei tempi. Però mi chiedo se piacerebbe ancora quel tipo di tv lì. Mi sono guardato lo sceneggiato I racconti di Padre Brown con Renato Rascel. Oggi è quasi inquadrabile, lentissimo. I tempi sono cambiati e anche la tv non può più essere la stessa. Poi quello che non posso portare in tv lo utilizzo in radio, non c’è limite”.
L’importante è improvvisare sempre e comunque:
“Mi segno degli appunti ma non ho mai un testo da seguire. So dove andare a parare ma improvviso come arrivarci”.
Frassica ci è sempre piaciuto così: imprevedibile.