Nina, su FoxLife il medical drama francese che rispetta i canoni americani
Su FoxLife (canale 114 di Sky) Nina, serie tv con al centro una donna che decide di rimettersi a lavorare scegliendo di fare il tirocinio come infermiera
La Francia prova ad imporsi tra i medical drama, sfidando i colleghi americani ben più famosi: Nina, in onda da questa sera alle 21:00 su FoxLife (canale 114 di Sky), propone infatti una storia legata ad una donna che, sfruttando la propria esperienza, riesce a stare vicino ai suoi pazienti, rivelandosi più brava dei dottori che la circondano.
Nina Auber (Annelise Hesme) è una donna 39enne che, anni prima, ha lasciato gli studi in Medicina per dedicarsi alla figlia Lily (Lia Lopez), malata di cancro. Mentre la figlia è in convalescenza, Nina decide di rimettersi al lavoro, ma ormai è troppo tardi per riprendere gli studi in Medicina. Decide così di fare il tirocinio come infermiera.
La sua esperienza come madre le permette di essere vicina ai pazienti, capire le loro paure e saperli aiutare durante la loro permanenza in ospedale. A complicarle le cose, però, il fatto che il capo del Dipartimento di Medicina Interna in cui lavora è il Dr. Costa Antonakis (Thomas Jouannet), il suo ex marito, con cui il divorzio è stato molto complesso.
Non solo: Nina si ritrova anche a lavorare con la Dr.sa Helen Maurier (Alexia Barlier), pediatra ma soprattutto moglie attuale di Costa. Per la protagonista, alle prese già con le difficoltà di dover riprendere a lavorare, non sarà semplice riuscire a mantenere la concentrazione, ma per il bene dei suoi pazienti, a cui si dedica pienamente, è disposta a mettere da parte ogni dissidio.
Nina è un interessante esperimento di France 2, che così ha voluto proporre al proprio pubblico un medical drama tutto Made in France, che però richiamasse gli schemi delle serie tv americane. Non solo Nina sfrutta i modelli narrativi di Grey’s anatomy, con le vite dei protagonisti fuori dall’ospedale che influenzano il loro lavoro, ma anche mettendo al centro un personaggio femminile molto forte, deciso a rifarsi una vita dopo aver messo da parte i propri sogni, come la protagonista di The Good Wife.
Inevitabile, quindi, l’origine americana di alcuni modi di raccontare la storia, che però non vuole imitare nessuno, cercando di unire il drama ed il sentimento usando un linguaggio riconoscibile dal pubblico francese, senza allontanarlo dai propri confini.