Netflix, Nielsen rivela i numeri di Orange is the New Black 4
Secondo uno studio di Nielsen, nei primi due giorni di rilascio il primo episodio della quarta stagione di Orange is The New Black è stato visto da 6,7 milioni di persone, ma lo studio prende in considerazione anche altri casi
Un nuovo capitolo nella saga legata al mistero dei dati relativi agli “ascolti” degli show di Netflix: ieri, infatti, il Wall Street Journal ha pubblicato i numeri relativi alla visione in streaming di tre serie tv rilasciati da Nielsen all’interno di uno studio voluto dalle case di produzioni televisive.
Nel presentare questi numeri (che arrivano da una rilevazione fatta attraverso l’audio delle serie tv rilevate sui dispositivi di 40mila famiglie americane), Nielsen ha citato due show che appartengono al catalogo di Netflix (non è da escludere che lo studio includa anche l’analisi di altri telefilm), ovvero Orange is The New Black e Better Call Saul. I numeri sono rilevanti soprattutto per la prima serie tv, produzione originale di Netflix, considerata una delle più viste sulla piattaforma on demand.
Il primo episodio della quarta stagione dello show, dal 17 al 19 giugno (ovvero nei primi due giorni di rilascio), in America sarebbe stata vista da 6,7 milioni di persone, mentre il secondo da 5,9 milioni. Numeri che rendono Orange is the New Black, in quella settimana, il secondo telefilm più visto tra le serie tv cable: al primo posto c’è Game of Thrones, visto da 10,9 milioni di telespettatori, al terzo Major Crimes, con 5,8 milioni di persone.
Lo studio prende in analisi anche altri due esempi: uno è di una serie tv andata in onda in passato in televisione, ovvero Seinfield, i cui episodi sono disponibili su Hulu. In questo caso, gli episodi sono stati visti da 706mila persone nei primi cinque giorni dall’inserimento in catalogo, crescendo dai 186mila del primo giorno ai 334mila del quinto.
Il secondo esempio è di una serie tv trasmessa sia in televisione che disponibile su Netflix, ovvero Better Call Saul, di cui la piattaforma streaming detiene i diritti per il proprio catalogo. In questo caso, lo studio rivela come -cosa abbastanza scontata- il pubblico che utilizza il servizio sia composto soprattutto da giovani: il 44% degli utenti che vede questo show, infatti, ha tra i 18 ed i 34 anni, a differenza del 24% di fascia della stessa età che segue il telefilm sulla Amc.
Sebbene Netflix abbia sempre considerato di poco conto la questione “ascolti”, dal momento che non ha investitori pubblicitari a cui mostrare i numeri delle proprie serie tv, questi dati interessano soprattutto i network che, da tempo, sembrano essere preoccupati dall’avanzata di questi servizi. Anche per questo, numerosi canali hanno aperto delle proprie piattaforme, su cui pubblicare le serie tv prodotte ed alcune novità (come nel caso della Cbs, che su Cbs All Access rilascerà il nuovo Star Trek e lo spin-off di The Good Wife): va intesa in questa direzione la decisione dei network generalisti, agli upfront scorsi, di ordinare quasi esclusivamente serie tv co-prodotte con i propri studi, in modo da potere detenere i diritti di streaming.
Di certo, c’è che il futuro passa anche per questi nuovi modi di seguire una serie tv: il 52% delle famiglie americane, sempre secondo questo studio, ha un abbonamento ad un servizio di streaming online (in salita rispetto al 40% di due anni fa), mentre il 16% delle persone che seguono degli show su Netflix li seguono anche in televisione. La tv non è da buttare, ma sicuramente deve adeguarsi.