Netflix, aumenta il costo dei piano Standard e Premium (e non è la prima volta)
L’aumento è dovuto alla maggiore attenzione per le produzioni originali, ma non è la prima volta che Netflix rialza i prezzi degli abbonamenti
Netflix batte cassa. Un po’ a sorpresa (nelle settimane scorse non ci risultano comunicati stampa in merito), il colosso dello streaming online ha annunciato che da oggi, sabato 2 ottobre 2021, il costo degli abbonamento Standard e Premium aumenterà. Non di cifre eccessive, ma comunque di aumento si tratta.
Netflix, costo abbonamenti 2021: i prezzi
Quanto costa, quindi, l’abbonamento a Netflix da oggi? Come detto, l’aumento riguarderà due dei tre piani offerti dalla piattaforma. Se quello base rimarrà fermo a 7,99 euro al mese, a subire una modifica saranno i piani Standard e Premium. Nel primo caso, l’aumento sarà di un euro al mese, da 11,99 euro a 12,99 euro; nel secondo caso, invece, l’aumento sarà di 2 euro al mese, passando da 15,99 euro a 17,99 euro. In altre parole, chi è abbonato al piano Standard vedrà un aumento annuale di 12 euro, per gli abbonati al Premium sarà di 24 euro.
Ricordiamo che, ovviamente, a seconda del piano a cui si è abbonati cambiano i vantaggi: il base consente una risoluzione video standard su un solo dispositivo; lo Standard offre una qualità in Full HD su due dispositivi in contemporanea; il Premium propone una qualità Ultra HD su quattro dispositivi in contemporanea.
L’aumento, come detto, sarà applicato da oggi a tutti i nuovi abbonati, mentre quelli che lo sono già vedranno salire il prezzo da sabato prossimo, 9 ottobre. Netflix provvederà ad informarli tramite una mail ed una notifica sull’app. Ma come mai Netflix ha deciso di aumentare i propri costi?
A giustificare questo aumento è stata la stessa azienda, che spiega di aver voluto ritoccare al rialzo i costi per “riflettere i miglioramenti che apportiamo al nostro catalogo di film e di show e alla qualità del nostro servizio e, cosa ancora più importante, per continuare a dare più opzioni e portare valore ai nostri abbonati”. Ovvero: stiamo investendo sempre più su nuove produzioni originali, e non solo sull’acquisizione di titoli disponibili già altrove.
Il che, va detto, è assolutamente vero: tra le varie piattaforme streaming ad oggi esistenti, Netflix è quella che ha annunciato uno dei numeri più alti di progetti originali in fase di sviluppo. Tra questi, ce ne sono numerosi anche italiani, a riprova della fiducia che l’azienda vuole dare ai creativi italiani.
Va anche detto che quello apportato da Netflix non è il primo aumento: al suo debutto, nel 2015, i piani Standard e Premium (il base non è mai stato toccato) costavano rispettivamente 9,99 euro ed 11,99 euro. In sei anni, insomma, c’è stato un aumento mensile di 3 euro per lo Standard e di ben 6 euro.
Alla base della motivazione, ci sono sempre le maggiori produzioni originali, ma non si può non pensare che in questo modo Netflix potrebbe dare una -seppur velata- risposta al fenomeno degli account condivisi, contro cui sarebbero state sperimentate alcune procedure mai (per ora) messe in pratica.
I costi delle altre piattaforme
Però non si può non fare un paragone con i costi delle altre piattaforme -o almeno delle più popolari- disponibili in Italia. A cominciare da Amazon Prime Video, che ad oggi fissa il costo annuale a 36 euro o a 3,99 mensili (all’interno del pacchetto di benefici di Amazon Prime). Anche Disney+, un anno dopo il suo lancio, ha rialzato i propri prezzi da 6,99 euro ad 8,99 euro mensili (69 euro ed 89 euro annuali): anche in questo caso l’aumento è stato giustificato con l’aggiunta di numerose serie tv al proprio catalogo e, soprattutto, il debutto di Star.
Più cara l’offerta di Now, che propone il Pass Sport ed il Pass Cinema + Entertainment al costo di 14,99 euro al mese (nel secondo caso, il primo mese costa 3,99 euro). Molto meno, invece, il costo di AppleTv+: 4,99 euro al mese con prova gratuita di una settimana; stessa somma anche per STARZPLAY (che ora sta applicando una promozione da 1,99 euro al mese per i primi sei mesi).
Insomma, sembra evidente -ed anche legittimo- che il costo delle piattaforme streaming va di pari passo con la loro offerta: più si punta sulla nuova produzioni, più inevitabilmente il rincaro è scontato. Nel caso di Netflix, l’aumento dei due piani va di pari passo con la strategia dell’azienda statunitense, che sta sempre più espandendosi oltre la semplice logica del catalogo di film e serie tv, puntando su un’offerta di titoli esclusivi e diventando quasi come una rete pay dove, però, decidiamo noi come e quando vedere i suoi contenuti.