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Naufragio Concordia – Bruno Vespa e il processo sommario di Porta a Porta

Il giornalista si scatena contro un ufficiale. Ma ha proprio ragione? Buona la ricostruzione, meno buono il resto: qualunquismo televisivo.

pubblicato 19 Gennaio 2012 aggiornato 5 Settembre 2020 00:12

A molti, ieri, sarà anche piaciuto Bruno Vespa che incalzava l’ufficiale medico della Costa Concordia a Porta a porta, nello speciale primaserata sul naufragio della nave di fronte all’Isola del Giglio. Vespa era lì, incalzante, duro, cattivo con le sue domande: lo metteva spalle al muro, questo benedetto ufficiale medico. Ma ha centrato il punto? Andiamo con ordine. Il giornalista ricostruisce la vicenda passo dopo passo: è un momento buono e mette un po’ d’ordine nei fatti. Manda in onda il video dell’ormai famigerata telefonata fra De Falco e Schettino: ci sta. E’ il caso della settimana.

Mostra la Costa Serena (la gemella della Concordia) che passa dietro la carcassa della nave naufragata, luci accese e festoni (Vespa lo ripete più volte). Se uno si astrae per un attimo, è un’immagine molto forte. Va mandata in onda. Sottolinearla è un po’ troppo. Soprattutto con l’rvm con le testimonianze di chi sta partendo per la crociera, fiducioso.

Poi c’è l’attacco, reiterato, al medico. Il fatto che l’ufficiale avesse lasciato la nave presto: «gli ufficiali dovrebbero rimanere sulla nave fino all’ultimo». Il fatto che le scialuppe fossero guidate da membri dell’equipaggio di basso grado, camerieri, cuochi. Poco avvezzo alla tv, l’ufficiale medico si lasciava incastrare e quasi veniva da chiedersi se il Vespa non avesse inchiodato un altro comandante Francesco Schettino proprio lì in tv. Poi uno riflette bene e prova ad ascoltare e ragionare.


Il medico spiega nei dettagli che cosa ha fatto: dopo un po’ di coordinamento a bordo, racconta, ha preso in carico una scialuppa – cosa confermata anche da un passeggero -, l’ha condotta a terra, è salito su una lancia con cui ha soccorso due persone, le ha condotte a terra, è salito su un elicottero dei soccorsi per recuperare qualche ferito grave, poi è andato al pronto soccorso dell’Isola del Giglio a fare il suo lavoro.

E allora, se questo risponde a verità – e visto che al momento non c’è nessuna inchiesta nei confronti del malcapitato ufficiale medico ospite del salotto di Vespa -, ecco che il tono da processo sommario, da indignazione di pancia che solleva mille questioni senza ragionare è davvero gratuito.
Ma veniamo alla questione delle scialuppe. Possibile che a bordo ci fossero cuochi o camerieri, a guidarli? Perché non c’erano gli ufficiali? L’obiezione – ricalcata allo stesso modo in seconda serata da Matrix – è un nonsense rispetto a quella precedente: se gli ufficiali devono abbandonare la nave per ultimi, non possono essere sulle scialuppe. Ma c’è di più (e non è il modellino che ha sostituito il plastico).

Modellino Costa Concordia - Porta a porta

Naufragio Costa Concordia – Porta a porta speciale

Naufragio Costa Crociere - La Serena passa dietro alla carcassa della Concordia
Naufragio Costa Concordia - le foto del 18/1/2012
Naufragio Costa Concordia - le foto del 18/1/2012
Naufragio aCosta Concordia - le foto del 18/1/2012

C’è il fatto che, come poi spiega un ammiraglio ponendo fine a una querelle che dura per quasi tutta la puntata, è assolutamente normale che ci siano uomini dell’equipaggio di gradi minori (anche cuochi o camerieri, ovvio) a formare gli equipaggi delle varie scialuppe: tutto l’equipaggio è addestrato per questo – e non c’è motivo di dubitarne: non fosse stato così, probabilmente i morti sarebbero molti di più – e le procedure di ogni nave stabiliscono chi debba prendere in carico cosa, in circostanze d’emergenza.

Dunque, il processo di Vespa era quantomeno mal indirizzato.

Ha canalizzato, televisivamente, tutta l’indignazione dell’Italia per il comportamento pavido e incosciente del comandante Schettino (nell’ordinanza del gip che ha disposto i domiciliari si legge: «Manovra gravemente imprudente e sconsiderata», «personalità negativa», «condotta gravemente colposa per aver provocato un disastro di proporzioni mondiali», «incredibile leggerezza nel valutare la portata effettiva della condotta posta in essere ai danni di oltre 4.000 persone affidate alla sua responsabilità») e l’ha trasferita, per osmosi, all’ufficiale ospite – il quale, avesse avuto qualcosa da nascondere, difficilmente sarebbe andato a farsi massacrare in tv -: si poteva anche solo informare. Con la giusta indignazione, ma nei confronti di chi la merita, non di tutti coloro che indossano la divisa della Costa Crociere.

E’ il solito qualunquismo televisivo.

Porta a portaRai 1