Natale da stimare, Massimiliano Pani colleziona uno spin-off nelle Feste di Rai1
Natale da stimare è il programma sul collezionismo di Massimiliano Pani con quattro puntate speciali su Rai1, il 24-25 e 31 dicembre 2015 e il 1° gennaio 2016
Natale da stimare è tornato apposta per le vacanze di Natale. Dopo la prima puntata andata in onda ieri, lo spin-off del programma di Rai1 sul collezionismo (la versione estiva si chiamava Italia da stimare) torna oggi alle 14.05 con la seconda puntata.
Max e Cerbero (Massimiliano Pani e l’esperto falsario, Marco Cerbella), a bordo di preziose auto d’epoca, accompagneranno i telespettatori in Trentino Alto-Adige. Con loro si visiteranno il mercatino di Natale di Merano, un castello che nasconde preziose collezioni e Mondotreno, uno spazio dedicato alla passione per i plastici e per i trenini elettrici.
La prossima settimana, giovedì 31 dicembre e venerdì 1 gennaio 2015, sono previste altre due puntate della serie natalizia, che gira l’Italia da un mercatino all’altro della Penisola: dopo la Valle D’Aosta di ieri la prossima settimana sarà la volta del sud, Sicilia (Palermo) e Puglia (Alberobello)
Intervistato da Tv Sorrisi e canzoni, Massimiliano Pani ha così commentato la scelta delle quattro location:
“L’idea era di fare due puntate al Nord e due al Sud. L’Italia è talmente bella e ricca d’arte che uno potrebbe anche non muoversi dalla Toscana. ma volevano dare sapori diversi. La trasmissione è centrata sul collezionismo. Del Natale amiamo l’atmosfera e quindi abbiamo esteso l’attenzione anche agli oggetti di artigianato curiosi e a quelli storici, per esempio un giocattolo d’epoca o un’antica grolla valdostana. Il vero collezionista è come un cane da caccia: si aggira tutto l’anno per scovare qualcosa di inimitabile”.
Peccato che Aldo Grosso, non a torto vista la lentezza della trasmissione che a volte concede qualche sbadiglio, abbia stroncato il concept della trasmissione al suo debutto, giudicandolo un prodotto egoriferito:
“A scoprire che il tema del modernariato, del collezionismo di oggetti del passato, della caccia all’affare che spesso si scatena nei mercatini di quartiere poteva essere un valido tema televisivo ci aveva già pensato un ricco filone di programmi «factual» prodotti dai canali digitali, sia italiani che stranieri (il più famoso è forse l’americano Affari di famiglia, ambientato in un banco dei pegni). Ora è arrivata, buon ultima, anche la Rai, che spesso non disdegna di rincorrere temi e linguaggi proposti dai nuovi ambienti televisivi, con Italia da stimare. (…) Il figlio di Mina gira per l’Italia, in abbigliamento da dandy, guidando delle pregiate auto d’epoca per scovare i migliori luoghi dove si espongono e si scambiano articoli del passato (…) L’impressione è un po’ quella di un programma espressamente costruito per rispecchiare le passioni di Pani. Se poi le canzoni di Mina sono usate di continuo per la colonna sonora del programma, forse sono questi i veri affari di famiglia. W la Rai!”.
Ma il Natale, si sa, rende tutti più buoni, anche noi che ci asteniamo dal giudizio.