Naked Attraction Italia 2, Nina Palmieri: “Sogno un’edizione senza censure anche in tv, contro ogni pregiudizio”
La conduttrice Nina Palmieri rivela tutti i dettagli della nuova edizione di Naked Attraction Italia, in onda dal 24 settembre su Discovery+.
La seconda stagione di Naked Attraction Italia sta per partire. Dal 24 settembre, in esclusiva su Discovery+, torna in onda il dating show che sovverte tutte le regole del corteggiamento. Nuovi single sono pronti a cercare l’anima gemella, in un appuntamento al buio che prevede che i pretendenti si trovino completamente senza vestiti, in cabine che li sveleranno lentamente dai piedi alla testa. A condurre l’esperimento sociale, format nato in Regno Unito nel 2016, è Nina Palmieri, che ci ha raccontato i dettagli della nuova edizione.
Quali novità dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione di Naked Attraction Italia?
Le novità saranno legate al cast. Ci saranno infatti anche tipologie di persone che lo scorso anno si erano tenute lontane dall’esperimento, più grandi rispetto alla media di età dei protagonisti delle puntate già edite. Ad esempio, una delle storie che mi ha colpito di più vedrà al centro Luigi, un signore di cinquant’anni. Le manche saranno tutte molto interessanti e toccanti, alcuni incontri appariranno anche romantici. Fa strano parlare di romanticismo in un dating del genere, eppure. Di certo continuerà ad essere un manifesto sull’accettazione e sulla bellezza di ogni corpo.
Per la seconda stagione di Naked Attraction Italia ti aspettavi una maggiore partecipazione femminile: c’è stata?
C’è stata, ma mi allargo e dico: donne, fatevi avanti! Ne vogliamo ancora di più, abbiate il coraggio di mettervi in gioco!
La prima edizione del dating è stata orientata dalla luce dell’inclusività. Impegno confermato? Pensi che un programma tv possa formare il pubblico circa i temi della diversity?
Dal punto di vista dell’orientamento sessuale, torneremo con un cast multicolore. Ci saranno persone eterosessuali, omosessuali, bisessuali e pansessuali, ciascuno con la propria storia e un motivo ben preciso che l’ha spinto a partecipare al programma. Penso che la formazione sia tra i nostri doveri: sono contenta quando riesco a far stupire nonne, zie e genitori, quando riesco a far arrivare loro un messaggio che non conoscevano e di cui avrebbero potuto avere timore. Anzi, lo scopo di Naked Attraction è proprio quello di aprire a nuove conoscenze.
Ti sei occupata anche in passato di sessualità in tv, ma Naked Attraction ti ha comunque aiutato a liberarti da alcuni preconcetti sul corpo o a conoscere realtà distanti?
Non mi è successo a Naked Attraction di avere a che fare con storie che ignoravo del tutto. Avevo però un pregiudizio, di trovarmi in imbarazzo di fronte a tante persone nude, per giunta di fronte alle telecamere. Pensavo potesse rappresentare per me un limite, un blocco di pudore, mentre ho scoperto che non c’era motivo di temere la vergogna. Mai avrei creduto di analizzare in tv corpi di uomini e donne, osservandone unghie, capezzoli, peli. Quest’esperienza mi ha aiutato a cambiare prospettiva sul nudo: dopo appena cinque minuti diventa naturale confrontarsi con chi non ha vestiti. Ci si abitua in poco tempo ed è bello parlarne con spontaneità, senza alcun tabù. Perché sì, la nudità è ancora un tabù. Con Naked Attraction cerchiamo di scardinarlo, divertendoci e lanciando messaggi profondi.
Messaggi che prevedono la rottura del concetto di canone estetico condiviso, forse superato.
Si riscopre il senso della soggettività della bellezza. Ho sentito più di qualche elogio della pancetta e del gluteo più prosperoso. Nel momento del confronto ci si libera di ogni freno determinato dal canone e si dà ascolto alla propria idea personale del bello. In questo senso, le parole del concorrente al centro caricano di autostima le persone in cabina, anche se non vengono scelte per l’incontro finale, perché si sentono apprezzate per ciò che sono, magari per un dettaglio prima di allora ignorato.
Pensi che la versione non censurata potrà mai andare in onda in Italia sulla tv lineare? Di fatto, in un format simile, l’offuscamento delle parti intime è una contraddizione in termini…
Me lo auguro, me lo sono augurata anche l’anno scorso. Ho sperato fino all’ultimo di non vedere l’oscuramento, poi a un certo punto… In Inghilterra va in onda così, perché noi dobbiamo essere sempre quelli che coprono per timore di offendere il pudore di qualcuno? Penso si possa fare anche nella nostra tv, anzi che si debba fare. Nel momento in cui si vede ciò che ora viene oscurato, lì scatta la soddisfazione di aver superato ogni forma di vergogna. Magari per una terza stagione…