Music | Puntata del 13 dicembre

Paolo Bonolis si gioca subito la carta Checco Zalone sui titoli di testa e senza neanche una sigla! L’Auditel fa paura…

E lui entra cantando La prima repubblica, brano cult del suo ultimo film (record di incassi) Quo vado?, che Canale 5 trasmetterà in prima tv in chiaro a gennaio.

Gli capita lo sgabello dove Marilyn Manson ha fatto le prove nella prima puntata. “Mortacci tua”, dice il comico grattandosi. E cambia seduta: “Qua c’è stato Frate Cionfoli!”. Perché è tornato in tv? “Erano finiti i soldi, è giusto fatturare, poi ho due figlie…”.

Le prime parole della piccolina? “Mamma, papà, American Express, Visa, bonifico”. E non può non accennare la canzone Angela, Gli uomini sessuali, Siamo una squadra fortissimi: “Stavo cantando l’inno dell’Italia e invece, mi sono buttato su quello del Panama, ‘se hai uno di nero'”.

La colpa della disfatta dell’Italia? “Gli stranieri creano problemi… sotto la doccia. Ha ragione Salvini. Farei uno ius soli sotto i 18 centimetri!”.

Bonolis straparla alla sua maniera e Checco non ne può più: “A volte rivaluto Carlo Conti, era più giusto lui per questa trasmissione!”. E’ stato ricreato il luogo in cui lavora il comico barese.

La moglie di Bonolis e Paola Perego non resistono in prima fila.

E finalmente Checco con la chitarra ci spiega dove va a finire La locomotiva di Guccini, canzone irresistibile con finale censurato per evitare la rima scontata in “ulo”!

Argomento unioni civili, Checco ci mette poco a diventare fintamente maschilista e a imitare la voce di Nichi Vendola (“Uan, pupazzo omosessuale, era costretto a nascondersi”).

E le sigle dei cartoni animati vengono riadattate in lingua portoghese: “Holly si mena sui difensori, Benji di schiena sui massaggiatori”, “Licia sfoggia la sua proverbiale bellezza ma Mirko non la caga di pezza”.

L’unico cantante che Checco non ha mai preso per i fondelli è Pino Daniele: “Andavo ai suoi concerti ma non riuscivo a raggiungerlo nel camerino, poi l’ho conosciuto”.

Il brano con cui omaggia il cantautore napoletano è Alleria, eseguito magistralmente dal vivo al pianoforte. Accenno finale a Je’ so pazzo assieme al conduttore. Un’ospitata che non ha affatto deluso le aspettative!

Mickey Rourke ricorda l’inizio della carriera con Francis Ford Coppola (“Ero terrorizzato”). I Guns N’ Roses sono stati la sua colonna sonora per i suoi combattimenti. Quindi la rivelazione toccante: “Mio padre picchiava me e mio fratello e ci legava con la catena dei cani”.

Un giorno (aveva 11 anni) un bullo lo colpì e lui lo riempì di botte: “Mi sentii bene in quel momento”. Da allora ha combattuto 47 volte.

… e, su consiglio dell’ospite, Bonolis “combatte” con una pallina: “Ho paura di rimanere ipnotizzato, dà anche i colpi bassi”.

La reazione di Rourke dopo aver visto Kim Basinger sul set di 9 settimane e mezzo? “Non avevo mai visto una donna così bella, ho guardato il suo corpo, la sua bocca e le ho detto ‘facciamo…?’. Lei: ‘Non penso proprio…'”.

Lui non ha lavorato per 16 anni, Hollywood l’ha abbandonato e si è dedicato ai combattimenti e alla sceneggiatura di un film per il quale ha convinto Bruce Springsteen a cantare gratis.

Luca Laurenti irrompe in studio e deve dire una cosa che da 20 anni si tiene dentro. Ma sia lui sia Bonolis non parlano ma “comunicano” con i suoni degli strumenti musicali dell’orchestra. Una gag che il pubblico sembra apprezzare.

Arriva Francesco Gabbani, noto per i testi “criptici e pieni di citazioni”. Fa impressione sentire Estate a dicembre…

Poteva mancare Occidentali’s karma? Del resto è la canzone del 2017 ed è impossibile non muoversi a tempo. Bonolis: “Pure le vecchie, una è morta, stanno portando via il cadavere…”.

E poi sottolinea: “Hai fatto ballare i coatti usando citazioni coltissime”. Gabbani ne passa in rassegna alcune: “Mi piace proporre degli spunti per riflettere”.

L’omaggio di Gabbani è a Franco Battiato e al suo Centro di gravità permanente: “Brano dal grande significato, ognuno tende ad avere tante personalità”.

La “diva” Patty Pravo è sempre magnetica e coinvolgente. Propone una delle sue hit più celebri, Ragazzo triste, e ricorda che la radio italiana la censurò mentre quella vaticana no.

“Io sono sempre come sono e penso che le persone lo sentano, nella vita normale sono la persona più normale del mondo”, dice la cantante. E Bonolis le ricorda che ha perso la verginità a 14 anni e ne parlò subito a casa: “Nonna disse di sì, ‘vai tranquilla’, e mi portò dal dottore per usare una pillola fatta arrivare dall’America”.

La canzone della sua vita è Il mio canto libero: “E’ sempre attuale e poi amo Lucio Battisti, sono stata una sua amica”.

I miti di Gigi D’Alessio quali sono? Renato Carosone, Lucio Dalla (“Arrivò per sbaglio il giorno prima alla comunione di mia figlia, tornò alle Tremiti e si ripresentò il giorno dopo”), Claudio Baglioni (“Siamo diventati grandi amici, mio figlio l’ho chiamato Claudio”). E la canzone scelta è proprio Avrai. Meritata standing ovation.

Bonolis vuole un po’ di “festa napoletana” e Gigi lo accontenta subito con Como suena el corazon e Mon amour, accompagnato dai ballerini.

Inquadrata Francesca Barra, che sta per godersi l’esibizione del “suo” Claudio Santamaria.

L’attore canta Sfiorivano le viole di Rino Gaetano che impersonò in una fortunata fiction di Rai1 e ricorda quando omaggiò Fabrizio De Andrè a Sanremo 2009… di Bonolis.

… poi delizia tutti con la tromba. Prince e i Depeche Mode sono stati i suoi miti musicali.

Non può mancare l’esibizione sulle note di Jeeg robot d’acciaio, in versione indie: il film ha regalato il David di Donatello a Santamaria.

Magistrale performance di Laurenti cui segue una “lezione” di Bonolis sul violino, lo strumento più acuto e che raggiunge le note più alte.

David Garret è uno dei violinisti più apprezzati al mondo e ha con sé uno Stradivari del 1716. A ottobre del prossimo anno si esibirà anche in Italia, il tour inizierà da Roma. Stasera regala al pubblico Superstition di Stevie Wonder.

La sfida musicale su cui si cimenta? Con il violino elettrico “combatte” contro una chitarra elettrica. A vincere è la musica.

Chiusura all’insegna del blues di qualità con Edoardo Bennato. 40 anni fa uscì Burattino senza fili, un concept album con i personaggi di Pinocchio: “Questi personaggi sono ancora attualissimi e li ho voluti riproporre, aggiungendone altri”.

Mangiafuoco è il brano scelto per far scatenare il pubblico di Cinecittà. Poi un omaggio a Paul Anka con la hit Diana. Music torna mercoledì prossimo con l’ultima puntata.