Mr. Robot, su Italia 1 il cyber-drama che fa di un disadattato l’eroe
Su Italia 1 Mr. Robot, la serie tv con protagonista un tecnico informatico che, per le sue visioni anticonformiste e contro la società, viene notato dal leader di un gruppo di hacker che vogliono sferrare un duro colpo alle banche mondiali
Arriva in chiaro, da domani alle 00:35 su Italia 1, Mr. Robot, la serie tv diventata rivelazione nell’estate del 2015, per i suoi contenuti irriverenti e controcorrente e per un protagonista le cui riflessioni hanno costruito una filosofia dello show tutta anticonformista e, probabilmente, difficile da digerire per il grande pubblico.
Mr. Robot ha dato il via al processo di rinnovamento di Usa Network, canale via cavo che, dopo essersi dato alle serie tv più ordinarie, ha impresso un cambio di marcia notevole, con produzioni sopra le righe e provocatorie. Il telefilm di Sam Esmail vuole, infatti, raccontare una storia contemporanea, ma da un punto di vista di un personaggio poco carismatico e poco incline a seguire le regole, caratteristiche che lo hanno reso subito irresistibile al pubblico.
Elliot Alderson (Rami Malek) è un tecnico informatico che lavora alla AllSafe, società che si occupa di sicurezza informatica per le grandi aziende. Elliot soffre, da sempre, di ansia e paranoia: vive isolato da tutti, fatta eccezione per la collega ed amica d’infanzia Angela Moss (Portia Doubleday) e la vicina di casa Shayla Nico (Frankie Shaw). La sua visione della società occidentale è quella di un giovane convinto che il mondo stia andando in rovina, e che ciascuno di noi nasconda segreti. Anche per questo, fuori dal lavoro, si diverte a cercare informazioni online delle persone che conosce, come la sua psicologa Krista Gordon (Gloria Reuben), per poterle “decodificare” e sfruttarne le debolezze.
Il suo atteggiamento asociale e contrario alla società moderna viene notato da Mr. Robot (Christian Slater), un misterioso anarchico che lo invita a far parte di fsociety, gruppo composto da hacktivisti il cui scopo è quello di indebolire le grandi banche mondiali (che detengono la maggior parte delle ricchezza del pianeta) ed annullare i debiti delle persone. Affascinato dal loro lavoro, Elliot decide così di aiutare Mr. Robot, Darlene (Carly Chaikin), Leslie (Ron Cephas Jones), Mobley (Azhar Khan) e Trenton (Sunita Mani) nella loro guerra contro i poteri forti.
In particolare, il loro nemico è la E Corp, multinazionale cliente della AllSafe, il cui Vice responsabile tecnologico Tyrell Wellick (Martin Wallström), personaggio spietato ed ambizioso, diventerà l’antagonista principale di Elliot. Quest’ultimo, però, dovrà affrontare il tutto con la consapevolezza che la propria condizione psicologica potrebbe giocargli dei brutti scherzi, fino ad una rivelazione che cambierà il suo modo di porsi verso fsociety.
Mr. Robot non le manda a dire: il monologo di Elliot del primo episodio è un manifesto dell’intera serie, che si schiera contro “l’un percento dell’un percento dell’un percento” e che esplicita tutta la sua rabbia verso una società che si è dimenticata di essere prima che di apparire. Elliot diventa a sua insaputa un eroe, con tutte le conseguenze del caso: si ritrova a doversi fare carico di responsabilità e decisioni, ma soprattutto deve affrontare i propri problemi e le proprie paure.
Uno dei maggiori pregi della serie tv sta infatti proprio nel protagonista, interpretato con passione ed attenzione da Malek (vincitore dell’Emmy Award come Migliore attore protagonista di una serie tv drama), ma anche nella direzione in controtendenza dell’intero show, che non si preoccupa di risultare indigesto ai telespettatori, pur di restare coerente con il proprio scopo, ovvero quello di portare in televisione un racconto di disagio e di rabbia, che s’inserisce in un periodo storico in cui la gente esprime con la protesta o il voto il proprio dissenso verso un mondo che sembra non ascoltare più.
L’onestà con cui Mr. Robot ha espresso il suo punto di vista gli ha permesso di diventare uno show rivelazione in poco tempo, la cui violenza non sta tanto nelle scene quanto nelle parole di rabbia di un protagonista che si fa eroe contro ciò che lo circonda ma anche contro i propri limiti.