Morto Celebration, viva Celebration!
Considerazioni a margine dell’esperienza del varietà del sabato sera di Rai1
Quanti significati ha avuto l’esperimento del sabato sera di Celebration. Uno spettacolo, diciamolo subito a scanso di equivoci, che aveva mille difetti, a partire da un conduttore non adatto al sabato sera di Rai1 (con tutto che Neri Marcorè è un ottimo attore) e a uno scheletro che scricchiolava spesso e volentieri.
Ma detto questo, vale la pena fare alcune considerazioni che prendendo a prestito Celebration, possono volare più in alto e sorvolare ciò che potrebbe/dovrebbe essere uno degli spiriti del servizio pubblico radiotelevisivo. Celebration, con i difetti di cui sopra, era comunque un tentativo di fare un programma nuovo, anzi alla fine della fiera era un programma sperimentale, a partire proprio dalla conduzione, ravvivata da una brava ed effervescente Serena Rossi.
Dunque, se esperimento doveva essere, perchè collocarlo in una serata praticamente impossibile come quella del sabato in cui la concorrenza “sparava” un prodotto forte quale è appunto Tu si que vales? Una pianta con lo stelo fragile è ovvio che sarebbe stata spazzata via dai colpi di vento provenienti da una concorrenza così forte.
Sempre rimanendo al discorso del sabato sera, Celebration ha dovuto combattere non solo contro Tu si que vales, ma anche con gli anticipi della serie A di calcio e non da ultimo con un prodotto come Ulisse, che ha da sempre nel proprio DNA un po’ di pubblico transfuga da Rai1 (ne sanno qualcosa quelli di Ballando con le stelle).
Facendo i conti della serva, il venerdì Canale5 fa circa l’11%, Sky Sport neppure l’1% e Rai3 il 4%, in totale queste tre situazioni “rubano” il 16%. Il sabato, sempre facendo i conti della serva, Canale5 arriva al 28% Rai3 il 9% e Sky Sport il 10%, queste tre situazioni “rubano” il 48% di share. Forse alla luce di questi dati andrebbero collocati in maniera diversa programmi titolati, già forti e con un solido passato, rispetto ad altri, nuovi, sperimentali e fragili.
In tutto questo va inoltre detto che Celebration ha chiuso sempre attorno alla mezzanotte (la prima puntata molto prima delle ore 24) mentre Tale e quale sabato scorso ha potuto andare avanti fino a mezzanotte e mezza, stante la soppressione di Petrolio. Chiariamo subito, giusta la decisione di togliere Petrolio da quella collocazione; andare in onda a quell’ora fa male sia al programma di Dulio Giammaria, che meriterebbe una collocazione migliore, che al varietà di prima serata che non può raccogliere i frutti dopo la semina fatta nelle ore precedenti. Ma se è giusta per un programma forte come Tale e quale, figuriamoci per una trasmissione nuova e sperimentale.
Insomma, di errori ce ne sono stati tanti, a partire dalla decisione di chiudere Ti lascio una canzone, senza avere una valida alternativa, ma se si deve sperimentare, lo si faccia davvero e mettendo i programmi che si vogliono sperimentare, nelle condizioni di non finire in una voragine, prima ancora che il fiore -eventualmente- sbocci.