Quando leggiamo un libro o vediamo un film o una serie appartenenti al genere “giallo”, da bravi aspiranti investigatori cerchiamo di goderci il viaggio che ci fa intraprendere il racconto cercando però di arrivare alla conclusione (ovvero di stanare l’assassino) prima del racconto stesso. Una sfida che Morte e altri dettagli, la serie tv disponibile su Disney+, rende ancora più evidente al pubblico, proponendo un classico “whodunnit” intrigante nei primi episodi e un po’ più dispersivo negli ultimi.
La trama di Morte e altri dettagli
Nel 2005 Imogene Scott (Violett Beane) assiste impotente alla morte della madre, vittima di un attentato all’interno della sua auto. Per scoprire il mandante del gesto, la ricca e potente famiglia Collier, per cui la madre di Imogene lavorava e che si prende in carico la bambini, assume il famoso investigatore Rufus Cotesworth (Mandy Patinkin) che, però abbandona il caso senza darne reale spiegazione ad Imogene.
Ai giorni nostri, i due si ritrovano a bordo della stessa nave, la Veruna, per una crociera voluta dalla famiglia Collier durante cui il capofamiglia Lawrence (David Marshall Grant) dovrebbe annunciare la figlia Anna (Lauren Patten), migliore amica di Imogene, come suo successore, a seguito di un importante accordo da firmare sulla Veruna con Celia Chun (Lisa Lu), a capo di un impero della moda.
Alla crociera sono invitate personalità di vario tipo: tutti invitati a quella che dovrebbe essere una lunga vacanza e che invece si trasforma in un incubo. Quando l’ospite Keith Trubitsky (Michael Gladis) viene ucciso, Imogene diventa la prima sospettata.
La ragazza si trova così costretta a collaborare proprio con Rufus, che accusa di averla abbandonata senza scoprire l’assassino della madre, per dimostrare la propria innocenza e scoprire chi abbia ucciso Keith.
Morte e altri dettagli, la recensione
Heidi Cole McAdams e Mike Weiss non hanno faticato nel proporre al pubblico di Hulu (la piattaforma statunitense dove ha esordito la serie) una serie più che rispettosa del genere giallo. Morte e altri dettagli è infatti esattamente ciò che ci si aspetta quando si ha a che fare con un “whodunnit”, termine che indica proprio quel genere di gialli in cui il focus è tutto sulla ricerca di indizi che conducano all’assassino.
A differenza di altri prodotti simili, come i recenti Only Murders in the Building e The White Lotus, dove la soluzione del caso di stagione diventa un pretesto per raccontare altro, in Morte e altri dettagli questo mascheramento non c’è. Almeno per buona parte della stagione.
Quasi tutti gli episodi hanno come obiettivo quello di far giocare il pubblico con la scoperta dell’assassino: per farlo, l’accoppiata Rufus-Imogene, maestro ed allieva, spiega agli spettatori ed alle spettatrici le regole base per un’investigazione quasi perfetta. “Quasi”, perché anche ai migliori i dettagli più importanti possono sfuggire. Da questo punto di vista, la serie è un lungo omaggio ai classici della letteratura del genere, in primis Agatha Christie: una lettera d’amore ai gialli che hanno fatto la Storia.
Non c’è regola che tenga, però, ad un dato di fatto, che diventa il costante monito della serie: mai fidarsi della memoria. I “dettagli” del titolo sono tanto fondamentali per ricostruire un omicidio, ma altrettanto sudboli quando provengono dai ricordi di testimoni o sospettati. Questo perché la memoria umana plasma ciò che viviamo e, complice il tempo e le emozioni, trasforma quei dettagli.
L’elemento più avvincente della serie sta proprio in questa ricerca, non tanto della pistola fumante, ovvero dell’indizio schiacciante, quando del ricordo corretto, quello che può inconfutabilmente condurre alla verità. E trovare un ricordo nitido e non mutato dal tempo e dalle emozioni non è affatto facile.
Questa è la vera novità di questo giallo, indiscutibilmente ben fatto e capace di soddisfare i palati degli appassionati di omicidi e indizi. In altre parole, lo spettatore è implicitamente avvertito fin dal primo episodio: ciò che state per vedere all’interno della storia potrebbe non essere accaduto. E proprio su questo assunto si basa il colpo di scena finale.
C’è poi, appunto, il finale, scritto non tanto per la soddisfazione del pubblico, ma per strapparsi la possibilità di una seconda stagione: a caso risolto, restano le solite questioni in sospeso che potrebbero aprire un nuovo caso ed una conseguente nuova indagine. Ormai ci siamo abituati, ma il fastidio del solito cliffhanger scritto a favore di produttori e non di chi ha seguito la serie fino alla fine rimane.
Morte e altri dettagli, il cast
- Violett Beane è Imogene Scott, la protagonista;
- Mandy Patinkin è Rufus Cotesworth, detective famoso per lesue indagini ed autore di un best-seller;
- Lauren Patten è Anna Collier, migliore amica di Imogene, con cui è cresciuta, e futura amministratrice dell’azienda di famiglia;
- Rahul Kohli è Sunil Bhandari, proprietario della nave Varuna;
- Angela Zhou è Teddy Goh, a capo dello staff della Varuna;
- Hugo Diego Garcia è Jules Toussaint, capo della sicurezza della Varuna;
- Linda Emond è l’agente dell’Interpol Hilde Eriksen, chiamata ad indagare sull’omicidio;
- Pardis Saremi è Leila, moglie di Anna, che soffre di paranoia dopo un incidente;
- Michael Gladis è Keith Trubitsky, passeggero della nave e vittima dell’omicidio;
- Lisa Lu è Celia Chun, a capo di un impero della moda che sta per firmare un accordo con l’azienda di Anna;
- Karoline è Eleanor Chun, nipote di Celia.
Dove vedere Morte e altri dettagli?
È possibile vedere Morte e altri dettagli solo su Disney+, all’interno del catalogo Star, e sull’app per smart tv, tablet e smartphone. Il costo dell’abbonamento è di 5,99 euro al mese (Standard con pubblicità) 8,90 euro al mese e 89,90 euro all’anno (Standard) oppure 11,99 euro al mese e 119,99 euro all’anno (Premium).