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Montalbano – Le ragioni di un successo annunciato

Cominciamo da mancavano i competitor, per questa prima puntata del Commissario Montalbano? E cominciamo da questo. La vampa d’agosto, una prima di quattro che ha talmente terrorizzato Mediaset da indurla a opporre alla fiction interpretata dal bravo Luca Zingaretti l’ennesima replica di Ghost. Del resto, come fare altrimenti? Rischiare di bruciare una prima visione? Programmare

3 Novembre 2008 10:37

Luca Zingaretti - Montalbano

Cominciamo da mancavano i competitor, per questa prima puntata del Commissario Montalbano? E cominciamo da questo. La vampa d’agosto, una prima di quattro che ha talmente terrorizzato Mediaset da indurla a opporre alla fiction interpretata dal bravo Luca Zingaretti l’ennesima replica di Ghost. Del resto, come fare altrimenti? Rischiare di bruciare una prima visione? Programmare qualcosa di forte? La scelta è stata quella della ritirata.

Ma il lunedì, questa sera, per intenderci, la lotta sarà fra colossi, e sarà interessante vedere come andrà a finire. Montalbano pigliatutto? Vedremo come andrà, ma è probabile.

Le ragioni di un successo, però, non stanno solamente nell’assenza di una vera controprogrammazione, ci mancherebbe altro. Anzi, la scelta stessa di non controprogrammare è motivata da un successo annunciato. Questi sono numeri eccezionali, di questi tempi.

Come ho avuto modo di sottolineare, tanto per cominciare Montalbano è il risultato di quel che ci si aspetterebbe da un’industria dell’entertainment degna di tal nome.

Personaggio fisso tratto da una serie di libri di uno scrittore italiano di successo, Montalbano è un prodotto curato. Non è il genere di fiction che guarderei a priori, ma è inutile negarlo: funziona, per scrittura, interpretazione, regia.

Funziona anche per il battage della prima scappatella del commissario (una scena dopo il salto, qui invece la gallery della bella Serena Rossi), ma è marginale. Funzionerà anche stasera, Le ali della sfinge è il titolo del secondo episodio. Funziona perché Montalbano è un personaggio a tutto tondo.

Montalbano racconta storie e non è rassicurante per niente. Ecco perché funziona.

Ha tradito la sua fidanzata Livia, ci litiga, è lontano da lei. C’è l’umano e il professionale: fa le indagini, ma è svogliato, è stanco di ammazzatine.

Montalbano parla di tematiche contemporanee e attuali: l’abusivismo edilizio, le morti sul lavoro, l’immigrazione clandestina, la corruzione. C’è tutto, magari con un linguaggio non modernissimo, ma c’è il mondo italico, c’è l’ironia verso lo stesso, un’ironia amara e di accettazione della vita pubblica e di quella privata.

Nella puntata di ieri si accolla quello che si potrebbe definire un omicidio, per difendere la donna che ha voluto e avuto, la donna con cui ha tradito quella Livia lontana con la quale si logora la quotidianità, quella Livia che però, a sentir Camilleri, è per sempre.

Sentite, quanta vita vera c’è in queste parole?