Cosa ne sarà del Commissario Montalbano in tv dopo Camilleri?
Con la scomparsa di Andrea Camilleri la trasposizione televisiva de Il Commissario Montalbano dovrà decidere se fermarsi o proseguire senza lo scrittore
(In alto un estratto dell’intervista di Domenico Iannacone ad Andrea Camilleri in Che ci faccio qui, in onda questa sera, 17 luglio 2019, dopo Blob, su Raitre. Su RaiPlay è possibile vedere la collezione Camilleri sono, dedicata allo scrittore)
Non c’è Montalbano senza Camilleri, si è detto in tutti questi anni in cui il Commissario più famoso della televisione ha stracciato ogni record d’ascolto. Ma sarà davvero così? Con la scomparsa di Andrea Camilleri la fiction di Raiuno, in onda dal 1999, che destino subirà?
Il legame che unisce i romanzi e la serie con Luca Zingaretti è sempre stato indissolubile: ogni film-tv trasmesso ha usato come fonte originaria il testo di Camilleri, anche quando si è trattato di unire più racconti in un’unica sceneggiatura.
Così era, e così è anche per i tre nuovi film-tv, la cui produzione è tutt’ora in corso, e la cui messa in onda è prevista per il febbraio 2020: i titoli sono La rete di protezione (in cui il protagonista affronta il mondo dei social network), Il metodo Catalanotti (che vede Montalbano alle prese con le indagini sull’omicidio di un regista teatrale) e Salvo amato Livia mia, definito come un “collage” di racconti che hanno come protagonisti, appunto, Montalbano e Livia (Sonia Bergamasco).
Dopo la messa in onda di questi tre film-tv, cosa succederà al Montalbano televisivo? C’è da dire, innanzitutto, che Sellerio ha già pubblicato un altro romanzo della saga letteraria del Commissario Montalbano, ovvero “Il cuoco dell’Alcyon”, la cui trasposizione televisiva, sebbene non ancora annunciata, sembra cosa certa. Questo è l’ultimo romanzo su Montalbano pubblicato dalla casa editrice, che però, come risaputo, da tempo è in possesso del capitolo finale della saga, come dichiarato più volte dallo stesso Camilleri, che ammise di averlo scritto addirittura nel 2006.
“Mi era venuta l’idea su come far finire Montalbano”, aveva raccontato due anni fa a Cartabianca. “E temendo il prossimo Alzheimer, mi affrettai a scriverlo. E sta lì. Il suo destino è già scritto”.
Il romanzo ha già un titolo, “Riccardino”, ma sulla sua trama le informazioni sono evidentemente poche: lo scrittore si era lasciato scappare che nell’episodio conclusivo delle indagini del suo Commissario, questo si sarebbe trovato di fronte al suo doppio televisivo, con un finale che metterà definitivamente la parola fine a Montalbano:
“Non può ricomparire sotto altra forma. Non può essere buttato in un burrone come accadde a Sherlock Holmes e poi, a furor di popolo, essere recuperato. Non muore, non va in pensione. E’ una soluzione che penso sia originale ma che non posso rivelare”.
Sellerio editore evidentemente dovrà valutare i tempi di pubblicazione del romanzo: quindi, si potrà ragionare sulla sua trasposizione televisiva, anche se per quanto riguarda Montalbano in versione fiction non è detto che l’ultima puntata possa essere così immediata.
Il Commissario Montalbano ha visto, negli anni, oltre alla partecipazione di Camilleri alla sceneggiatura, anche il lavoro di altri sceneggiatori: spetterà a loro, ed ovviamente alla Palomar di Carlo Degli Esposti, da sempre casa di produzione della fiction, valutare se trovare altro materiale dalla bibliografia di Camilleri per estrarre nuovi episodi prima di arrivare a quello conclusivo.
Oltre a quello, vanno tenuti in considerazione i numerosi romanzi e racconti scritti dall’autore e che non hanno come protagonista Montalbano ma che potrebbero prestarsi alla trasposizione sul piccolo schermo. Una cosa già accaduta con La mossa del cavallo e La stagione della caccia, inseriti nella raccolta “C’era una volta a Vigata”. Un caso a parte, invece, il prequel Il giovane Montalbano, andato in onda per due stagioni e la cui produzione di nuovi episodi, per ora, non è prevista.
Da Rai Fiction, intanto, giunge il messaggio del direttore Eleonora Andreatta: “Andrea Camilleri ci consegna un’esperienza e un lascito unici, per tutti, per i lettori, per gli spettatori e, in particolare per la Rai il cui cammino che s’intreccia in modi diversi e sempre significativi con la sua vita”, ha detto. “Per Rai Fiction Camilleri è stata una fonte, una sorgente viva e vitale di storie, che hanno trovato un volto amatissimo nel Commissario Montalbano, venti anni di indagini segnate dal distacco, dal senso di giustizia, dalla compassione profonda verso l’umano che è in tutti e dall’ironia che mette in distanza le cose e assurge a una visione della vita. Un modo di essere, di parlare, amare, mangiare, vivere”.
“Camilleri”, conclude la Andreatta, “è stato sempre congeniale a un’idea di cultura che non può che coincidere con quella del servizio pubblico e di chi in questa cornice ha la responsabilità di costruire storie e di dare forza e senso a un immaginario riconoscibile e condiviso. Restano le sue trame e i suoi personaggi e, nel suo nome, continuano. Grazie”.
Ad ogni modo, è troppo presto per parlare del futuro della fiction: questo è il momento per ricordare uno scrittore ed intellettuale italiano che mancherà a tutti e che ha contribuito sia con i suoi libri che con le fiction, a scrivere una pagina nuova della cultura italiana ed ad imprimervi un personaggio che, come lui, non sarà mai dimenticato.