Monica Setta e Tiberio Timperi hanno fatto pace (forse): “Partiti col piede sbagliato, poi abbiamo preso le misure”
Monica Setta e Tiberio Timperi hanno fatto pace. O, almeno, così sembrerebbe dall’intervista di martedì notte su Rai2
C’eravamo tanto… odiati. Nell’indifferenza più o meno generale, nelle scorse ore si è consumata la pax televisiva tra due volti Rai. Nella seconda puntata stagionale di Generazione Z, infatti, Monica Setta ha ospitato Tiberio Timperi, con il quale – certo, conduce Unomattina in famiglia ogni weekend su Rai1 insieme a Ingrid Muccitelli – negli ultimi tempi non sono mancate occasioni di tensioni pubbliche.
Nell’anteprima della trasmissione notturna di Rai2, la conduttrice, dopo essersi appellata al pubblico da casa (“non vi addormentate“), ha presentato l’intervista a Tiberio Timperi parlando di “incontro molto particolare“. Poco dopo, nel lancio della clip introduttiva, la Setta ha definito il collega “un mostro sacro della televisione“, quindi ha ripercorso con lui la lunga carriera, senza risparmiargli complimenti ed elogi. Ad un certo punto, interrogato sulle donne che lo hanno affiancato in tv negli anni (si va da Barbara d’Urso a Roberta Capua, passando per, tra le altre, la già citata Ingrid Muccitelli e Adriana Volpe), Timperi ha ammesso che con la Setta si era “partiti col piede sbagliato, ma poi abbiamo preso le misure“.
Il colloquio tra i due è proseguito in un clima di cordialità, senza che nessuno dei protagonisti si scomponesse più di tanto. Tra le domande per Timperi una è stata rivolta da Gaia Torlontano, la 25enne figlia di Monica Setta, che fa parte del cast di Generazione Z.
Per la cronaca, la puntata di martedì scorso, che ha visto ospite anche Bianca Guaccero, ancora in attesa di ricollocazione in tv dopo la chiusura di Detto Fatto, sostituito in palinsesto da Bella Ma’ e da Nei tuoi panni, è stata vista da 205 mila telespettatori e il 5,9% di share. Messa in onda, al netto dello scorporo dell’anteprima e della parte finale, dalle 24.59 alle 25.59, subito dopo Stasera c’è Cattelan.