La comunità LGBTQIA+ ha un nuovo volto televisivo. Si chiama Monica J. Romano ed è la prima consigliera comunale transgender eletta al Comune di Milano, dove è vicepresidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili.
Il pubblico italiano sta imparando a conoscerla per le sue partecipazioni da opinionista a Controcorrente, il talk show del mercoledì condotto in prime time da Veronica Gentili su Rete 4.
Storicamente la televisione italiana non è stata molto generosa con gli attivisti LGBTQIA+: un volto abbastanza noto era Franco Grillini (su Sky Documentaries è andato in onda di recente un film a lui dedicato), mentre tutti conoscono Vladimir Luxuria, ex regina del Muccassassina e poi concorrente di reality show, conduttrice e ancora opinionista.
Lo stesso Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico e padre dell’affossato ddl Zan contro l’omolesbobitransfobia, si è visto poco sul piccolo schermo, nonostante le sue apparizioni si fossero rivelate convincenti grazie anche a una certa telegenia (Maurizio Costanzo Show, Ciao Maschio).
Non sfigura affatto nemmeno Monica J. Romano, che ha collezionato tre presenze a Controcorrente, anche se durante la stagione estiva, quando c’è meno gente davanti alla tv. 42 anni, recruiter e specialista nelle risorse umane, possiede un eloquio forbito (immancabile l’aggettivo “meritorio” nelle sue dichiarazioni per ringraziare il programma nel trattare certi temi) ma riesce a farsi comprendere dal telespettatore medio di Rete 4 senza trascendere nel latinorum o nel politichese.
Ecco cosa ha dichiarato la scorsa settimana la consigliera nel commentare l’aggressione subita in stazione a Roma da un giovane ecuadoriano che aveva baciato il suo ragazzo (il video ormai ha due anni e la coppia non esiste più):
“Mi addolora molto constatare che ancora oggi nel 2022 delle persone giovani subiscono la stessa violenza che anch’io ho subito quando avevo 18-20 anni. Questo significa che ancora molte cose non sono cambiate e che questo Paese deve ancora avanzare sul piano dei diritti civili e dell’inclusione”.
La politica peraltro nel talk show non solo si ritrova a dover controbattere a un opinionista di destra, ma addirittura a un opinionista LGBTQIA+ notoriamente con idee di destra come Mauro Coruzzi, per il quale il ddl Zan avrebbe minacciato la libertà di opinione, pur essendosi dichiarato favorevole alla legge in studio e addirittura ad Atreju davanti a Giorgia Meloni, allo stato maggiore di Fratelli d’Italia e al suo pubblico. Romano ha spiegato in maniera imperturbabile che la libertà di opinione è tutelata dalla Costituzione, alzando leggermente la voce di un tono per sottolineare il concetto.
In seguito il talk show ha ospitato Alessia Nobile, transgender di Bisceglie che è stata scartata per una posizione da barista e da altri impieghi a causa della sua identità di genere. La ragazza, laureata in Scienze dei Servizi Sociali, ha dichiarato di essersi trovata costretta a prostituirsi pur di sbarcare il lunario.
Romano ha commentato:
“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro ma poi nei fatti il diritto al lavoro non viene riconosciuto a buona parte della popolazione transgender. Senza lavoro non c’è integrazione sociale, il lavoro è il motore dell’integrazione: se il lavoro non c’è, c’è marginalità e ci sono persone costrette a vendersi perché non hanno alternative. Quindi è meritorio che voi (Controcorrente, ndr) continuiate a fare informazione su questo tema”.
In conclusione, la consigliera comunale di Milano ha tutte le carte in regola per diventare una paladina dei diritti LGBTQIA+ in televisione. Preparata, rassicurante (aggettivo antipatico ma ci sono persone che non hanno mai visto una transgender in vita loro), non perde mai la calma davanti ai suoi interlocutori più conservatori -ma anche più navigati sul piccolo schermo – anche se un tono di voce meno monocorde la renderebbe più incisiva. Per il resto complimenti a Controcorrente per aver proposto un nuovo volto senza pescare nei pochi soliti noti.