Mondiali 2018, Pierluigi Pardo a Blogo: “Io conduttore, inviato e telecronista. Senza rivalità né con Savino né con Piccinini”
“Mondiale di calcio senza l’Italia? Sarà comunque un’orgia di ascolti e di interesse”
“Farò un Mondiale da triatleta: conduttore, inviato e telecronista. Una roba senza precedenti“. Pierluigi Pardo è “gasato” alla vigilia del Mondiale di calcio, per la prima volta raccontato in tv da Mediaset. Il giornalista vestirà per l’occasione i panni del conduttore di Tiki Taka Russia, in onda su Italia 1 alle 22 dopo i match trasmessi in prima serata dal canale ‘giovane’ del Biscione. Il debutto del programma è però fissato per stasera – il Mondiale inizia domani – alle 21.15 con una puntata speciale (live su Blogo):
È una piccola grande medaglia per Tiki Taka. Dopo 5 anni questa creatura è diventata il titolo della trasmissione Mondiale Mediaset. Il concept è in linea con Tiki Taka: contaminazione, allegria, leggerezza e competenza. Ci sarà la realtà aumentata, lo studio è fighissimo, è da pay-tv.
Insieme a Pardo ci saranno Andrea Pucci, Cristiano Militello e Ria Antoniou; nel cast fisso (o quasi) Ciro Ferrara e Javier Zanetti, con Paolo Rossi spesso in collegamento. Tra gli ospiti extra calcio Teo Teocoli (il 16), il cestista Marco Belinelli, Pupo, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Cristiana Capotondi e Tommaso Paradiso:
Nella puntata di stasera ospite l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri; è la puntata di vigilia, pertanto gli ascolti… insomma… ma non ce ne frega niente. Nelle successive due, quelle del 16 e del 19, ospiti Fabio Capello e Roberto Mancini.
Tiki Taka Russia andrà in onda fino al 28 giugno, quando Pardo si trasferirà stabilmente in Russia per la fase finale del Mondiale. Il suo debutto da telecronista tuttavia è fissato per il 15 per Spagna-Portogallo (si recherà in Russia il 14, per rientrare in Italia il 16). 12 le partite che commenterà, tutte in coppia con Aldo Serena (l’intervista di Blogo), inclusi due ottavi di finale, un quarto, una semifinale e la finale terzo-quarto posto.
Per Pardo si tratta del terzo Mondiale, dopo quelli raccontati per Sky nel 2006 e nel 2010 (seguendo soprattutto l’Inghilterra.
Tiki Taka Russia e Balalika di Nicola Savino, in onda su Canale 5 dopo le partite trasmesse in prima serata sulla rete ammiraglia, rischiano di pestarsi i piedi?
No, sono due concetti di programmi vicini ma diversi. Lì domina lo spettacolo con un po’ di contaminazione calcistica, da noi è calcio con un po’ di contaminazione di spettacolo.
Quindi niente rivalità con Savino?
Non c’è alcuna rivalità, non è proprio nel mio Dna. Poi con Nicola Savino siamo amici. Qualche anno fa ci inventammo il gemellaggio Quelli che il calcio-Tiki Taka scatenando polemiche in Rai. All’epoca non c’era nessuna voglia di fare polemica, figurati adesso. Peraltro sarò collegato con Balalaika proprio dopo Spagna-Portogallo e stasera Tiki Taka si collegherà con Balalaika. Il rapporto è assolutamente sano. È chiaro che loro vanno in onda su Canale 5, che rispetto a Italia 1 ha un target più largo, e che ospita le partite più importanti…
Insomma, se Balalika dovesse fare ascolti più alti di Tiki Taka è tutto normale, considerata la rete che lo trasmette e il traino che lo precede?
Penso proprio di sì. Ma è un discorso che neanche abbiamo affrontato.
Il Mondiale senza Italia ha meno appeal per il pubblico televisivo?
Negli ultimi due Mondiali, in Sudafrica e Brasile, l’Italia ha giocato solo 3 partite. La somma degli ascolti delle partite dell’Italia è stata inferiore al 5% del totale. Quindi non credo che ci saranno particolari problemi di ascolto. La finale di Brasile 2014 Germania-Argentina fece il 70% di share, quella di quest’anno farà altrettanto. Inoltre, stavolta tutte le 64 partite del Mondiale andranno in onda in diretta e in chiaro, neanche una in differita. Sarà un’orgia di ascolti e di interesse. È chiaro che l’assenza dell’Italia qualcosa toglie, ma la mia percezione è che il lutto sia stato metabolizzato: ci siamo incazzati e depressi, ma venerdì sera Spagna-Portogallo ce la guardiamo.
Mediaset trasmetterà per la prima volta i Mondiali. Cosa offrirà in più rispetto a quanto in passato hanno fatto Rai e Sky?
Innanzitutto diciamo che dal punto di vista dell’investimento la pubblicità ha superato il costo dei diritti, pertanto la scommessa è già vinta. Ora tocca a noi: a Sky ho imparato un sacco di cose, ma Mediaset ha la grande capacità – quando fa le cose bene – di mettere insieme l’aspetto della competenza e l’abitudine a pensare ad un grande pubblico.
Il tuo futuro è a Mediaset a prescindere da come e a chi vengano assegnati i diritti tv della Serie A?
Con l’azienda c’è la reciproca volontà di continuare. Al tempo stesso c’è l’idea saggia di ritrovarci dopo il Mondiale e capire continuare per fare cosa. In questo momento a Mediaset sto proprio da Dio. È chiaro poi che io faccio la voce della PlayStation e che sono uno dei telecronisti più famosi in Italia… mi piace da morire fare le telecronache, un pacchetto minimo di partite vorrei farle. Sono ottimista.
In una recente intervista a Libero hai detto “io nasco telecronista ed è la mia priorità”. Quindi, se Mediaset non dovesse avere i diritti?
È così. Anche in passato ho rinunciato ad altre cose pur di fare le telecronache, che sono la mia priorità assoluta. Ripeto: sono convinto che dopo il Mondiale con Mediaset troveremo la quadra. Anche perché è oggettivo che negli ultimi mesi il focus sul calcio in chiaro di Mediaset sia cresciuto. Non mi pare ci sia una fuga dal pallone, il prodotto piace… pur con ragionevolezza, evitando di finire in bancarotta per acquistare i diritti tv (ride, Ndr).
Le offerte non ti mancano, immagino.
In passato ho avuto varie offerte, ma adesso è tutto bloccato. Inutile fare ragionamenti, se prima non si chiarisce la questione dei diritti.
Negli anni scorsi hai manifestato la volontà di sperimentare format extra sport e lo hai anche fatto su Italia 1 con Maggioranza assoluta.
L’intrattenimento per me è un territorio interessante, mi piacerebbe farlo, magari un quiz del preserale. Il giornalismo politico lo lascio a chi è più bravo di me.
Qual è il tuo vero rapporto con Sandro Piccinini, che ti cita di rado nelle interviste e mai come suo erede? Qualcuno insinua che tu viva non benissimo la sua presenza: lui è la primissima voce di Mediaset, scelto sia per la finale di Champions sia per quella dei Mondiali…
Sandro ha cambiato il modo di fare le telecronache, l’ho sempre detto. È un maestro assoluto, ho un buon rapporto con lui, non vedo problemi. Fu lui a chiamarmi a Mediaset.