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Mondiali 2018, Antonio Di Gennaro a Blogo: “Con Piccinini da Russia-Arabia Saudita alla finale”

L’ex calciatore e allenatore affiancherà Sandro Piccinini nelle telecronache Mediaset. Stasera il debutto nel match inaugurale Russia-Arabia Saudita

pubblicato 14 Giugno 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 00:03

Non è automatico che se sei stato calciatore o allenatore tu possa essere una buona seconda voce. Ti viene naturale, a me è piaciuto subito e l’ho portato avanti, cercando di migliorare di anno in anno“. Antonio Di Gennaro parla così ai microfoni di Blogo a proposito dell’ormai sempre più importante ruolo di seconda voce nelle telecronache di calcio. Lo fa a poche ore dall’inizio del Mondiale, al via oggi in Russia. L’ex calciatore ed allenatore affiancherà Sandro Piccinini nella telecronaca della partita inaugurale Russia-Arabia Saudita, in programma alle ore 17. In totale saranno 18 i match che commenterà in questo che è il suo terzo Mondiale dopo quelli seguiti per Sky nel 2006 e nel 2010

Come è nata la tua carriera da seconda voce nelle telecronache di calcio?

Ero sotto contratto con il Milan, fui esonerato il 5 novembre 2001 (era l’allenatore in seconda di Terim, Ndr). A dicembre mi contattò Stream per fare una telecronaca, una partita del Milan in Champions League, con Pierluigi Pardo. Da lì ho iniziato, dopo la fusione Stream-Telepiù sono passato a Sky nel 2003, quindi a Mediaset.

Cosa deve fare e cosa non deve fare una seconda voce durante la telecronaca di calcio?

Quando ci sono decisioni veloci – un rigore, un fuorigioco o una espulsione – deve cercare di aspettare di rivedere l’azione prima di esprimere un giudizio, senza farsi prendere dal momento. E cercare di curare i tempi insieme al telecronista. Cose che si migliorano col tempo instaurando un rapporto con il telecronista. La seconda voce è chiamata a far capire al pubblico a casa l’aspetto tecnico-tattico della partita, rapportandosi molto anche col bordocampista che dà input durante la gara.

Qual è stata la difficoltà maggiore riscontrata in diretta nella sua carriera da seconda voce?

Qualche inconveniente tecnico, per esempio alcuni effetti nella cuffia che non ti disturbano e non ti permettono di esprimere al meglio le argomentazioni. Ma grandi problemi non ne ho mai avuti.

Come si è preparato ai Mondiali, in particolare rispetto alle Nazionali meno conosciute?

Ho ricevuto delle nozioni tattiche di tutte le squadre, in particolare Iran e Arabia Saudita, da chi si occupa di match analysis. Poi, è normale che durante il Mondiale questi aspetti possano cambiare. Altra cosa a cui dovrò stare attento è la pronuncia dei nomi dei calciatori.

Come si comporta in questo caso?

Sono in sintonia col telecronista per pronunciarli allo stesso modo.

Lei affiancherà in telecronaca Sandro Piccinini, con il quale ha raccontato le ultime due finali di Champions. Un decano del giornalismo, ma al debutto in un Mondiale. Le darà qualche consiglio?

Dara consigli a Piccinini è molto difficile, vista la sua grande professionalità e la sua grande esperienza. Al massimo i consigli sarà lui a darli a me. In questi casi comunque c’è l’aiuto reciproco e si fa squadra.

Era già stato in Russia?

No, mai.

Cosa la incuriosisce, extra calcio, della Russia?

Quando vado all’estero sono sempre un po’ restio nei confronti della cucina, non mi adatto, spero ci sia qualche ristorante italiano.

Chi vincerà il Mondiale?

Brasile, Argentina, Germania, Spagna e Francia sono le squadre più forti. Mi piace molto la Croazia, che però si perde un po’ nei momenti topici. Per indicarne una come vincitrice del Mondiale dico Brasile.

Quale sarà la rivelazione del Mondiale?

La sorpresa potrebbe essere l’Inghilterra, anche se è una Nazionale blasonata. Da anni si dice che è una squadra giovane, ma poi puntualmente si perde. Stavolta forse è diverso.

Veniamo al suo futuro. Sarà a Mediaset?

Il mio contratto con Mediaset scadeva a fine giugno, l’ho prolungato a luglio per via del Mondiale.

Lei vuole continuare la carriera da seconda voce o tornare sul campo?

Ormai dopo più di 15 anni non è opportuno tornare sul campo. Quello della seconda voce è un lavoro che mi piace. Vediamo il panorama che si prospetterà in base ai diritti tv. Intanto sono sul mercato.