I momenti televisivi più cult del 2019
Cosa resterà dell’anno che stiamo salutando? Risate, tensioni, emozioni ed episodi che hanno lasciato il segno dei 12 mesi in tv.
La scatola catodica si mette a riposo per le feste, si ricarica mettendo già in calendario tutti i suoi appuntamenti a partire dal 7 gennaio quando si disferanno gli abeti, i festoni delle scenografie saranno sapientemente riconservati sugli scatoloni pronti per ricicciar fuori l’8 dicembre prossimo.
Nel periodo in cui le classifiche tuonano prepotentemente dati e analisi, anche TvBlog non vuole essere da meno e insieme alla squadra dei bloggers mette in piedi un elenco (e non una classifica) dei momenti cult che abbiamo vissuto nell’arco dei 12 mesi televisivi. Quindici episodi che in qualche modo hanno inciso lungo i 365 giorni dell’anno che stiamo per salutare.
Ora o mai più 2019, liti e risate di un’edizione…storica
Se dobbiamo celebrare il cult non possiamo non menzionare un programma che nel suo piccolo ha regalato un quantitativo di musica, risate, trash e siparietti che raramente si possono vedere concentrati in un programma Rai degli ultimi anni.
Un episodio in particolare ha catalizzato l’attenzione del pubblico e rotto il filo rosso che divideva la gara dal reality show: lo scontro verificatosi tra due Donatelle: Rettore (giudice e tutor) e Milani (quest’ultima vincitrice di Sanremo 1983) il 16 febbraio 2019. La Milani contestò il suo percorso all’interno del programma sentendosi lesa a causa delle canzoni di Rettore che non riuscivano a far emergere il suo lato da rockstar: “Non posso cantare una canzone che fa Lamette Zip, zop, zap. Voglio chiedere di cantare per due puntate senza di lei” disse la concorrente contro il suo tutor. In studio l’atmosfera si fa incandescente, Rettore decise di non aver più niente a che fare con la sua ‘allieva’ sparandole un sonoro: “Arrangiati” il caso accese la prima vera polemica all’interno della trasmissione fino al suo termine.
Le tensioni si allentarono nei mesi successivi quando a Vieni da me, le due cantanti si promisero (a distanza, tramite videomessaggi) di rivedersi per metterci una pietra sopra.
Lilli Gruber e Matteo Salvini, di rose e di spine
Quello tra Lilli Gruber e Matteo Salvini è stato sicuramente tra i più avvincenti incontri/scontri dell’anno nel comparto dei talk show d’approfondimento. A otto e mezzo la giornalista e il leader della Lega si sono incrociati in più di un’occasione tra collegamenti e presenze in studio ma l’episodio dell’8 maggio 2019 ha portato la conversazione in un’altra dimensione, più personale e meno politica.
La Gruber rivolgendosi a Salvini aprì la puntata così: “Lei in un comizio ha detto che le toccava venire qui a Otto e mezzo ma che non ne aveva voglia, ne ha fatto pure una questione di simpatia. Visto che lei stasera è qui e si è proposto lei, io mi aspettavo un mazzo di fiori con le sue scuse” la risposta dell’ex ministro a metà fra l’ironico e il sarcastico era stata: “Io le voglio un sacco di bene e ritengo che questa trasmissione sia molto equilibrata”. La giornalista ride: “Ma allora perché dice sciocchezze? Sa che non è stato molto educato?“. Il battibecco è innescato: “Guardi mi pagano per essere ministro, non per essere simpatico a tutti” replicò Salvini “No guardi, la pagano anche per essere simpatico glielo posso assicurare” ribattè Lilli Gruber.
Quel mazzo di fiori tanto agognato non è mai arrivato, eppure tanti pensarono a quella promessa fatta tempo dopo lo scontro (il 27 maggio) quando durante un’altra puntata di Otto e mezzo la Gruber pungolò nuovamente Salvini: “Se tutte le sue promesse elettorali sono così farlocche come il mazzo di fiori per me non sono messi tanto bene i suoi elettori, però noi siamo fiduciosi..“.
Era stato Diego Bianchi a colmare il vuoto addirittura 6 mesi dopo consegnando alla giornalista un mazzo di fiori con un riferimento non troppo esplicito alla curiosa vicenda durante una puntata di Propaganda Live sotto lo stesso tetto, quello de La7.
Ornella Vanoni live a una storia da cantare (ma crede di essere registrata)
E’ il 16 novembre 2019. Siamo al primo appuntamento con Una storia da cantare su Rai 1, la serata è dedicata alla storia di Fabrizio de Andrè e tra gli interpreti ospitati spicca un’Ornella Vanoni in performance. Inizia a cantare la celebre Bocca di rosa del cantautore ma c’è un problema: il gobbo che le serve a ricordare le parole del brano per filo e per segno non è ben visibile agli occhi della cantante.
La Vanoni (auto-interrompendosi) lo fa notare in diretta e senza troppi giri di parole dicendo al microfono: “Non si vede un ca**o scusate!” Le luci davanti a lei sono troppo forti, ragion per cui il gobbo è difficile da leggere “Ricomincio” dice, prima di tornare sulla parolaccia: “Ca**o lo togliete perché non sta bene e non mi chiamate più. Scusate ca**o non l’ho detto” credendo di essere in una trasmissione registrata (che in realtà non era).
Tra le risate del pubblico e quelle più contenute dell’orchestra, la performance riprende. Manco a dirlo il momento più ripreso dal web in tutta la serata è stato proprio questo.
Live non è la d’Urso, ma c’è tutta lei stessa.
Prima della riduzione d’orario di Domenica Live a partire dallo scorso gennaio, Barbara d’Urso aveva avvertito i suoi telespettatori di una novità in arrivo tra i suoi molteplici impegni, un programma in prime time tutto per lei: 13 marzo 2019, la prima serata si intitola Live non è la d’Urso. E’ la versione ‘in paillettes’ della Domenica Live che fu.
Talk e argomenti di costume che la conduttrice aveva già messo in piedi durante il contenitore festivo ma con delle sostanziali modifiche e aggiunte che hanno scisso i due programmi.
Potremmo elencare tanti episodi e momenti cult-trash dei suoi primi mesi di messa in onda (ultimo in ordine cronologico la lite fra Barbara d’Urso e Sergio Vessicchio nella quale “Salutami a soreta” è rimasto ormai scolpito nella memoria) ma ne prendiamo uno in particolare: nella puntata del 17 aprile 2019 la showgirl Paola Caruso viene a sapere che Imma Meleca è la sua madre biologica come testimoniano i risultati del DNA letti in diretta tv all’interno di una stanza nella quale è stata costruita una scenografia che riporta le sembianze di un vero ascensore.
Viva Rai Play, la partenza è sprint!
L’autunno televisivo ha visto una rivoluzione in campo web. La Rai schiera l’asso nella manica: Rosario Fiorello. Il suo ritorno in Rai questa estate ha incuriosito tanti soprattutto per il progetto che lo ha visto protagonista: Viva Rai Play, in onda sulla piattaforma della tv pubblica.
Anche in questo caso sono stati numerosi i momenti di spettacolo che potevano essere citati ma l’esordio (4 novembre) tutto da ridere è emblematico vede un’apertura a dir poco surreale. Una spericolata Raffaella Carrà alla guida di un auto sportiva insieme ad Achille Lauro, lo accompagna davanti agli studi di Via Asiago 10 dove per quasi 2 mesi ha condotto il varietà in formato moderno per 3 sere alla settimana dal 13 novembre in esclusiva per Rai Play.
L’addio a Nadia Toffa
La TV ha subìto anche un lutto che ha lasciato il segno, Nadia Toffa storica inviata de Le Iene e conduttrice per diversi anni viene a mancare il 13 agosto 2019 a causa di un tumore annunciato in diretta tv l’11 febbraio 2018 proprio nel programma di Davide Parenti.
L’iniziativa della trasmissione segna uno dei momenti più forti dell’anno televisivo, accade il 1º ottobre 2019, in occasione della prima puntata della 24ª edizione de Le Iene, il programma inizia ricordando Nadia Toffa alla presenza di 100 iene, protagoniste delle passate stagioni (compresi i conduttori) con un video inedito dell’ultimo progetto voluto e realizzato dalla stessa Nadia con la collaborazione di Giorgio Romiti.
A prendere parola, Alessia Marcuzzi:
Nadia voleva essere una Iena fin da quando era una studentessa. Nadia è diventata una Iena grazie a voi (riferito alle Iene presenti in studio, ndr). Lei ora ci starà guardando, starà ridendo e starà dicendo: ‘Ma guardate questi min***oni!’. Secondo me, sarai emozionata anche tu. Sei una ragazza magica e so che ci stai guardando da qualche parte…
Il giallo Mark Caltagirone
E’ stata la telenovela più avvincente dell’anno per certi versi, per tanti altri spettatori è stata la considerazione che Fantozzi aveva per la Corazzata Potemkin (avrete sicuramente capito il riferimento). Pamela Prati, showgirl di fama nazionale a cavallo tra gli anni ’80, ’90 e primi 2000 diventa la protagonista di un’intricata vicenda che vede lei pronta alle nozze con il famigerato Mark Caltagirone.
Prima l’intervista a Domenica Live nel dicembre 2018 nella quale ha parlato per la prima volta del suo uomo, successivamente ha iniziato a fare sul serio annunciando di avere due figli in affido e a Domenica IN da Mara Venier torna sulla situazione sentimentale. Giungono i primi dubbi: nessuna foto della Prati in compagnia dell’uomo, nessun segnale da parte di Caltagirone che diventa a tutti gli effetti un ricercato da tutte le trasmissioni e dai giornali, il caso conquista tutto e tutti.
Ad inizio maggio un uomo che diceva di essere Mark Caltagirone è al telefono con Barbara d’Urso a Live non è la d’urso annunciando che le nozze con Pamela Prati si sarebbero certamente celebrate l’8 maggio. In realtà quel matrimonio non avverrà mai nonostante le giustificazioni date (si parlò di problemi di salute per Caltagirone).
Vengono citate nella storia anche le due agenti della Prati (Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo) che con uno scambio d’accuse portano a termine e in malomodo i loro rapporti lavorativi e personali davanti alle telecamere. Fra colpi di scena, retroscena e ospitate movimentate (ricordiamo lo sfogo della Toffanin a Verissimo) alla fine dello stesso mese la verità viene a galla: Mark Caltagirone non esiste.
Romina Power e l’ostetrica…in vita!
E’ la prima puntata dell’edizione 2019/20 di Domenica IN. Romina Power invitata da Mara Venier come portafortuna per aprire la sua stagione televisiva. Nella lunga intervista la cantante ripercorre la sua vita arrivando a nominare Mirella, l’ostetrica che ha fatto nascere le sue figlie. Romina dà la donna per morta “perché non ha risposto alla partecipazione del matrimonio di Cristel”, la conduttrice trattiene a stento le risate: “Guarda, è la prima puntata di Domenica In e noi siamo riusciti a resuscitare la signora Mirella“.
Mirella in realtà si trovava dietro le quinte per una sorpresa, non appena entra le due si parlano e la Power le rivela ciò che ha pensato suscitando la reazione della donna che scherza: “Guarda, io sono ancora viva, ma viva bene, eh. A questo punto, tocco ferro” mentre in studio le risate non si fermano.
Sanremo, il pubblico dalla parte di Loredana Bertè
Certamente ricorderemo la 69ma edizione del Festival di Sanremo non solo per il bis di Claudio Baglioni, non solo per la coppia Virginia Raffaele + Claudio Bisio ma anche e soprattutto per un episodio che ha suscitato una pioggia di polemiche.
Dopo una standing ovation della platea dell’Ariston tributato a Loredana Bertè, in tanti hanno sperato affinché la cantante potesse agguantare se non la vittoria almeno il podio con il brano Cosa ti aspetti da me, ma così non è stato. Nell’ultima serata, al momento della lettura della classifica, la quarta posizione per la Bertè non viene presa bene e il pubblico insorge con fischi e proteste che durano per circa 3 minuti quasi emulando ciò che avvenne nel 2010 quando, nel Festival condotto da Antonella Clerici, l’orchestra gettò gli spartiti all’aria.
Vittorio Sgarbi vs Giampiero Mughini: botte da orbi
Sembrava una tranquilla serata per Retequattro, ma così non è stato. Il 24 luglio 2019 lo studio di Stasera Italia Estate si trasforma in un ring che vede da un lato Vittorio Sgarbi e dall’altro Giampiero Mughini. I due non sono mai andati d’accordo su diverse tematiche, ma stavolta l’argomento in ballo è talmente trascinante che la situazione degenera.
Si parla di Matteo Salvini e delle indagini per i presunti finanziamenti dalla Russia, il critico d’arte non le ha mandate a dire alla magistratura mentre Mughini si dissociava dal pensiero di Sgarbi prendendone le distanze. I toni si alzano, Brindisi cerca di placare gli animi ma è stato questo il momento in cui la tensione prende il sopravvento. I due sono arrivati prima ad uno scambio di insulti e dopo addirittura alle mani, Sgarbi prende la sua sedia scagliandola contro l’intellettuale. Gli assistenti di studio sono corsi per separarli, mentre la regia taglia corto trasmettendo un filmato.
Al rientro il giornalista si scusa, la rabbia passa ma la rissa resta.
Adrian c’è ma il vero Adriano dov’è?
Lanciato come l’evento dell’anno. Canale 5, dopo la fortunata esperienza di Rock Economy dell’ottobre 2012 che raccolse dati auditel importanti grazie allo spettacolo offerto da Adriano Celentano in diretta dall’Arena di Verona, lancia il nuovo progetto del molleggiato come l’evento più atteso dell’anno. Dal Teatro Camploy di Verona il 21 gennaio 2019 parte Adrian, viene diviso in due parti: la prima sarebbe dovuta essere uno show mentre la seconda dedicata alla serie d’animazione di Celentano.
Nelle prime due puntate l’artista ha preso parte al segmento Aspettando Adrian anche se la sua presenza è stata letteralmente centellinata durando soli pochi minuti prima della messa in onda del cartoon. La prima puntata terminata addirittura un’ora prima del previsto, nonostante gli alti ascolti (quasi 6 milioni d’ascolto) si rivela una delusione per chi si aspettava grandi performance.
A lungo andare la ricetta non sembra funzionare e il programma ne risente subendo un crollo di 13 punti percentuali fra la prima e la quarta puntata. Solo dopo 4 settimane Adrian viene sospeso, prima per due settimane e successivamente a data da destinarsi. Torna in onda a partire dal 7 novembre, ma anche in questo caso i grandi ospiti (da Maria de Filippi a il quintetto Scotti/Bonolis/Conti/Giletti/Chiambretti a Morandi) non sembrano catturare troppo l’attenzione, il passo falso è compiuto ma (non senza sofferenze) riesce comunque ad arrivare alla sua fine.
I tre tenori 2019: Scotti/Conti/Bonolis
Memori di uno speciale del 1999 condotto da Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana su Canale 5 nella quale si celebravano le carriere di tre pilastri storici del piccolo schermo: Mike Bongiorno, Corrado e Raimondo Vianello, 20 anni dopo (l’11 aprile 2019) in un prestigioso speciale del Maurizio Costanzo Show si ripete l’operazione de I tre tenori con un trio d’eccellenza: Gerry Scotti, Carlo Conti e Paolo Bonolis, ereditieri di un riconoscimento di peso.
La serata è un insieme di ricordi insieme ai tre protagonisti presenti in studio tra filmati, aneddoti e retroscena. Una puntata che non solo è rimasta fra le migliori riuscite del MCS, ma battè persino Porta a porta registrando 1.230.000 telespettatori per uno share del 16.31% contro gli 868.000 (10.30%) sintonizzati su Rai 1.
In questa occasione Maurizio Costanzo venne convinto a fare la consueta passerella finale della puntata per la prima volta in oltre 35 anni.
Mario Giordano prende Halloween a mazzate
30 ottobre 2019. A fuori dal coro Mario Giordano critica la tradizione di festeggiare Halloween anche in Italia: “Si spendono ogni anno 300 milioni per vestiti di zombie, di scheletri e di cose orrende. Tutto per importare una tradizione che non è la nostra, e dimentichiamo invece le nostre radici e allora io dico no“.
In mano ha una mazza tricolore, davanti a lui una piramide di zucche tipiche della festività: “Io non voglio festeggiare Halloween, pensate quanto sono fuori dal coro” a quel punto il giornalista prende a mazzate la scenografia di finte zucche riducendole in brandelli mentre il pubblico lo applaude: “Voglio festeggiare la Festa di Ognissanti e poi voglio anche celebrare la Giornata di tutti i Defunti” grida Giordano. Il video diventa subito virale sui social.
Il ritorno della Dottoressa Giò (che non è la d’Urso)
La scorsa primavera Barbara d’Urso si è fatta in cinque per Canale 5: Pomeriggio, domenica, Live non è la d’Urso, Grande Fratello 16 e dopo un lungo periodo d’attesa (ben 21 anni) per lei c’è anche il ritorno della Dottoressa Giò, Giorgia Basile. Il suo scopo istituire all’interno dell’ospedale un centro antiviolenza, dedicato alle donne vittime di abusi.
L’occasione per la fiction è quella di confrontarsi anche con i social, dove l’attrice e conduttrice molto spesso è protagonista di meme e gif. Nell’ultima puntata c’è una breve scena nella quale è bastata una battuta per far esplodere hashtag e reazioni: un’amica si rivolge a lei dicendole “Ma che hai fatto? Sembri un cencio, vuoi un po’ di rossetto?” La risposta: “Ma che rossetto! Oh guarda che io sono la dottoressa non sono mica Barbara d’Urso” ha dato alla frase il tocco cult che meritava di avere.
Temptation Island VIP, una “bella patata” bollente per Alessia Marcuzzi
Un passaggio di consegne che ha fatto discutere. L’addio di Simona Ventura a Mediaset per tornare da mamma Rai ha dato modo ad Alessia Marcuzzi di poter misurarsi con un’esperienza cult dal primo all’ultimo giorno: Temptation Island VIP. A lei viene affidata una seconda edizione ricca soprattutto di trash, il tutto grazie ad un cast di personaggi dal carattere forte e da dinamiche che hanno scosso il programma nelle sue sei puntate.
Due sono gli episodi che prenderemo in esame: già nella prima puntata del 9 settembre 2019 il colpo di scena lo regala Ciro Petrone che non riesce a stare lontano dalla sua fidanzata Federica Caputo. L’attore per poter riabbracciare la sua donna è riuscito a scavalcare la sicurezza facendo cadere gli addetti come birilli invadendo il campo riservato esclusivamente alle fidanzate. Petrone riesce a compiere la missione ma ciò gli costerà la squalifica immediata per aver infranto le regole del reality, potrà consolarsi con i social in visibilio per la sua corsa spericolata.
Il secondo episodio accade in un falò di confronto tra Anna Pettinelli e il suo fidanzato Stefano Macchi. Visionano insieme un filmato di lui insieme alla single (Cecilia), Macchi le dà il nomignolo di “Bella patata“, la gelosia prende il sopravvento e la speaker radiofonica si arrabbia con l’uomo: “Bella patata sono io, bella patata! Non è lei. Bella patata sono io. Come mi chiami tu? Tata. Che viene da? PATATA!”
Cosa ci dobbiamo attendere dal 2020? Aspettative è bene non farsene mai, le sorprese riservate da questa scatola catodica ogni anno sorprendono chi vi scrive e forse il bello è proprio questo: non aspettarsi nulla, ma augurarsi che sia un anno altrettanto ricco di eventi da raccontarvi da queste pagine.