Il Moige attacca Veline: “Donne ridotte solo all’aspetto esteriore, non c’è rispetto per loro”
Secondo il Moige, Veline è “lo spettacolo è caratterizzato dalla totale mancanza di rispetto del valore della donna, un pessimo esempio per le ragazze”
Il Moige attacca Veline, e lo fa senza mezzi termini: ma, in realtà, attacca soprattutto un certo modo di pensare di molte ragazze di oggi.
Nello specifico, il Movimento Italiano Genitori onlus, attraverso i dati elaborati dall’Osservatorio Tv in seguito alle segnalazioni relative alla tv italiana di luglio, ha indicato Canale 5 come la rete più sgradita. Nel mirino, in particolare, è finito il programma di Antonio Ricci, in cui
in ogni puntata sei ragazze fanno sfoggio del loro corpo e della loro incompetenza pur di diventare le nuove show girl di Striscia la notizia, esibendosi davanti a una giuria di “esperti” che sceglie le quattro giovani considerate più degne delle altre di partecipare alla finale.
Secondo il Moige
desta perplessità il fatto che le concorrenti, pur provenendo da esperienze di vita diverse, non abbiano altra aspirazione che ottenere facile ed immediata notorietà, ballando sul bancone più famoso d’Italia.
Un attacco in piena regole, che non manca di evidenziare che
complessivamente lo spettacolo è caratterizzato dalla totale mancanza di rispetto del valore della donna, ridotta alla sua sola apparenza esteriore e si presenta come un pessimo esempio per le ragazze più giovani che crescono con un modello negativo che le porta a coltivare ambizioni distorte.
Ricordiamo che il compito dell’Osservatorio Tv del Moige è quello di monitorare i
palinsesti televisivi, in risposta alla crescente esigenza di tutelare i minori da una televisione troppo poco attenta al rispetto dei diritti e della sensibilità dei suoi piccoli spettatori.
Ora, il Moige non può certo considerarsi un team di saggi il cui parere è illuminante e pienamente consapevole dei meccanismi della televisione (tutt’altro).
Però, nel caso di Veline, diventa difficile dargli torto. Anche se poi verrebbe da chiedersi se il problema stia davvero nella trasmissione, o debba piuttosto essere individuato nella mentalità di molti giovani d’oggi, che vedono la televisione come l’unico mezzo per avere realmente successo nella vita.