Home Amici di Maria De Filippi Mogol: “I cantanti di oggi hanno più il look giusto che la preparazione adatta”. Colpa dei talent?

Mogol: “I cantanti di oggi hanno più il look giusto che la preparazione adatta”. Colpa dei talent?

Mogol, storico paroliere di Lucio Battisti, critica la nuova generazione di cantanti italiani: “Pensano più al look che a prepararsi”.

pubblicato 8 Agosto 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 02:48

I cantanti di oggi? Pensano più a come si vestono che a come cantano. La colpa? Naturalmente dei talent show. Parola di Mogol, storico paroliere della canzone italiana, che, intervistato dall’Adnkronos, rimpiange i bei tempi andati, e insomma – signora mia – si stava meglio quando si stava peggio. Dice Mogol:

“Perché gli artisti di una volta lasciavano il segno più di quelli di oggi? Perché erano artisti a 360 gradi? Semplice: perché Morandi, come Celentano o come Battisti o Ranieri e, sul fronte opposto, come Mina o Milva o la Vanoni, erano frutto di una fortissima selezione da parte del pubblico e dei critici.”

E oggi invece?

“Quelli di oggi sono frutto solo di una promozione particolare che deriva dagli show tv, da ‘Amici’ a ‘X Factor’ e che li porta direttamente a vincere il Festival di Sanremo alla loro prima apparizione. Hanno più il look giusto che la preparazione adatta”.

Secondo Mogol, insomma

“non si agisce più sulla qualità, sul concetto della bravura e della completezza d’artista. Oramai il metro è quello del probabile profitto immediato: va avanti chi si pensa possa subito garantire un ritorno in termini di successo finanziario: dov’è la passione, dov’è il rischio professionale e artistico? Non c’è: anche i dj sono impiegati costretti a passare quello che i discografici impongono. E allora si hanno personaggi che reggono sei mesi, un anno o due al massimo e poi magari scompaiono e avanti il prossimo”.

Foto | © TMNews

Tutte parole condivisibili, per carità. E probabilmente il filone dei talent, nel senso più preciso del termine, è destinato ad esaurirsi: nel senso che se qualche talento assoluto doveva essere scoperto, lo si sarebbe già scoperto.

E quindi? Quindi godiamoci i talent come semplice prodotto televisivo, senza sperare che Amici o X Factor producano il nuovo Tiziano Ferro e la nuova Laura Pausini. Perché in un talent si bada a come canti, non a cosa canti.

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