Modern Love di Amazon, una scatola di cioccolatini tra cui scegliere l’amore preferito
Recensione in anteprima di Modern Love da oggi su Amazon Prime Video
L’Amore è uno dei temi più affrontati al cinema, in tv, nella letteratura, a teatro. Un sentimento che può avere infinite e diverse declinazioni, può unire persone di tutte l’età, qualcosa che accomuna tutti e ha tante sfumature diverse. Un tema facile e al tempo stesso complesso da raccontare.
L’amore di due innamorati, di una madre per un figlio, di un vicino, di una persona amica per un’altra, di un parente lontano o vicino. Amore vuol dire tante cose diverse al punto che per raccontarne una versione moderna Amazon ha deciso di prendere una rubrica del New York Times e trasformarla in una serie tv.
Nasce da qui Modern Love, una raccolta antologica in 8 episodi da 30 minuti ripresa dalle storie che i lettori, scrittori o aspiranti tali, inviano al giornale per raccontare le proprie storie di diverse forme d’amore adattate da John Carney, autore, supervisore e regista di molti episodi, affiancato da Sharon Horgan autrice di Catastrophe che si è occupata dell’episodio quattro con Tina Fey e John Slattery protagonista; da Tom Hall autore e regista del quinto; da Audrey Wells alla scrittura e Emmy Rossum alla regia per il sesto episodio.
Autori, registi e interpreti diversi per un racconto all star dell’amore e sull’amore. Oltre ai già citati nel cast troviamo Sofia Boutella, Gary Carr, Olivia Cooke, Anne Hathaway, Andrew Scott, Cahterine Keener, Cristin Milioti, Andy Garcia, Shea Whigham, Dev Patel e tanti altri ancora.
Un’antologia episodica è come una scatola di cioccolatini misti: se la scarti sicuramente ti piace la cioccolata, ma tra vari gusti, dal liquore al fondente, sicuramente qualcuno ti piacerà più di un altro. Allo stesso modo in Modern Love hai sette cioccolatini e mezzo (l’ottavo episodio va necessariamente visto per ultimo in quanto è una sorta di chiusura di tutta la serie) tra cui trovare il tuo preferito ma di fondo devi aver voglia di trascorrere una serata con una commedia romantica. Altrimenti la scatola nemmeno la apri.
Gli otto episodi sono tutti di ottima fattura, di ottima qualità sia a livello di scrittura che di recitazione, in ciascuno ci sono pregi e difetti come qualche eccesso di retorica. Il problema più grande di Modern Love probabilmente è che parla a una tipologia di pubblico ben definita: i bianchi medio/alto borghesi delle grandi città di tutto il mondo. Per tutti gli altri c’è solo il desiderio di fare un viaggio a New York, città che fa da cornice a tutte le storie.
Dalla maternità alla morte il percorso di Modern Love
Il primo episodio ha come protagonista Maggie (Cristin Milioti) una donna single che non riesce a trovare l’uomo giusto e trova in Guzmin (Laurentiu Possa) il portiere del suo palazzo, una sorta di figura paterna che l’aiuterà ad affrontare un’inaspettata gravidanza.
Dev Patel, Catherine Keener e Andy Garcia sono i protagonisti del secondo episodio. Keener è una giornalista di cinquantanni che intervista il giovane fondatore di un app per appuntamenti e i due finiranno per raccontarsi le loro storie passate di occasioni mancate.
Il terzo episodio è il più complesso, profondo e articolato con una Anne Hathaway che mostra tutta la sua bravura nei panni di una ragazza affetta da un disturbo bipolare che fatica a bilanciare amore e lavoro.
Il quarto episodio è scritto e diretto da Sharon Horgan, già autrice e protagonista della comedy inglese Catastrophe, di cui l’episodio è una sorta di evoluzione. Al centro c’è una coppia adulta, sposata (Tina Fey e John Slattery) che cerca di capire come salvare il proprio matrimonio.
Nel sali scendi continuo delle relazioni, il quinto episodio di Tom Hall ci porta in un buffo e imbarazzante appuntamento tra Sofia Boutella e John Gallagher Jr. che li farà finire all’ospedale. Un episodio divertente, romantico, schietto e molto contemporaneo.
Diretto da Emmy Rossum, il sesto episodio ha come protagonista Julia Garner, un nome da ricordare in forte ascesa nel mondo della serialità, e Shwa Whigham. Al centro un rapporto tra due colleghi con quasi 40 anni di differenza e alla ricerca di diverse tipologie di amore.
Il settimo episodio ha al centro una coppia gay Andrew Scott e Brandon Kyle Goodman che cercano di adottare un bambino e finiscono per incontrare Olivia Cooke, una ragazza incinta dallo stile di vita profondamente diverso dal loro.
L’ultimo episodio con Jane Alexander è un’ode all’amore senza età, un sentimento che può esplodere anche a settant’anni dopo tutte le esperienze del passato.