Mitici ’80: come spogliare un decennio cult
L’appuntamento con le tette e culi dei Mitici ’80, ormai, non fa nemmeno più scandalo. Su Italia 1 sono riusciti a mettere insieme un programma che non è neanche pornografia, ma violenza carnale nel senso più anatomico del termine. Ma, soprattutto, è operazione sacrilega anche a livello televisivo, in quanto tratta una materia di culto
L’appuntamento con le tette e culi dei Mitici ’80, ormai, non fa nemmeno più scandalo. Su Italia 1 sono riusciti a mettere insieme un programma che non è neanche pornografia, ma violenza carnale nel senso più anatomico del termine. Ma, soprattutto, è operazione sacrilega anche a livello televisivo, in quanto tratta una materia di culto senza ricorrere ad autori esperti, ma a spregiudicate pupe a caccia di avanzamento di carriera.
Alla conduzione, per pulirsi la coscienza, ci hanno messo Sabrina Salerno, una sorta di marchio di garanzia per legittimare la rilettura alta e la valanga di gnocca senza spessore. Una che ha rifiutato i reality per non rovinarsi l’immagine, ma è ben pagata per fare la Grande Sorella di Raffaella Fico e Melita Toniolo, per dire il salto di qualità.
Gli anni ’80 ne escono così spogliati, ridotti ai minimi termini, cristalizzati in un’immagine driveiniana che è un po’ la celebrazione dell’identità aziendale. Eppure, di vere trasmissioni sul decennio più cult di tutti ce ne sono state a bizzeffe e di ben alt(r)o livello, con fior fior di decani e un’analisi di costume a tutto tondo. Una che mi piace ricordare è One Shot Evolution, andata in onda nel 2007 su All Music (sembrano passati secoli dalle autoproduzioni di contenuto nelle reti musicali).
A curarlo era lo scrittore Tommaso Labranca, già storico autore di Anima Mia, e alla conduzione una strana coppia formata dalla vj Valeria Bilello e da una Vladimir Luxuria ancora “vergine” al presenzialismo televisivo. Il bello di quel programma era la magia degli anni che riusciva a far rivivere e l’ingenuità di fondo della formula. Si trattava, infatti, di un quiz intramezzato da interventi di esperti, servizi di approfondimento, testimonianze, prove pratiche e soprattutto molta musica, con videoclip e due imperdibili esibizioni in playback, come si usava in quel periodo.
Mitici 80 a nudo
A Mitici ’80, invece, l’alibi di ferro è capire meglio il presente (cioè il bistrattato Lucignolo) sulla scorta del passato (che poi è un passato ‘a posteriori’). Il presente è, guarda caso, monopolizzato solo dalla gioventù bruciata che affolla le discoteche (quelli che protestano per i tagli all’università non contano), da calendar girls senza remore, da sesso in età precoce e, perché no, anche a pagamento con donne più grandi.
Le tette rifatte di oggi sfidano le maggiorate tutte al naturale di una volta. Alfonso Signorini confessa di essersi fatto dare un Telegatto su misura, per non averlo potuto vincere sul serio. Francesca Cipriani rivendica il ‘vedo non vedo’, dicendo che non poserebbe mai nuda come tutte le altre, e un attimo dopo si fa immortalare consensualmente… fuori di tetta. L’anno prossimo la vedremo neo-regina dell’access prime time a La ruota della fortuna, della serie che “tanta roba” a Mediaset viene sempre premiata.
Morale del revival? Dopo Mitici ’80 ti vien davvero voglia di passare alla rivalutazione postuma degli anni ’90, perché quando il re è nudo non c’è più altro da scoprire.