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Mister Ignis, su Raiuno la storia di Giovanni Borghi, imprenditore alle prese con nuove idee nell’Italia del dopoguerra

Su Raiuno Mister Ignis, film-tv che racconta la storia di Giovanni Borghi, fondatore della Ignis, azienda specializzata in elettrodomestici, che cerca di far crescere pensando anche ai propri operai ed al loro lavoro

pubblicato 12 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:42

La storia di un imprenditore che, nonostante le difficoltà, è riuscito a costruire la propria fabbrica ed ad essere tra gli italiani che hanno permesso al nostro Paese di rialzarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale: “Mister Ignis”, in onda questa sera e domani sera alle 21:15 su Raiuno, è un film-tv che racconta la storia di Giovanni Borghi, fondatore della Ignis, importante azienda italiana specializzata in elettrodomestici.

Prodotta da Rai Fiction e Martinelli Film Company, la fiction è liberamente tratta dal libro “Mister Ignis: Giovanni Borghi, un sogno americano nell’Italia del miracolo” di Gianni Spartà, con il soggetto di Eleonora Martinelli, che ha scritto anche la sceneggiatura con Renzo Martinelli e Mauro Caporiccio, per la regia di Luciano Mannuzzi.

Il film-tv racconta la vita del protagonista (intepretato da Lorenzo Flaherty), che fin da piccolo oltre a studiare lavora nella fabbrica di famiglia a Milano gestita dal padre Guido (Massimo Dapporto), con i fratelli Gaetano (Rodolfo Corsato) e Giuseppe (Denis Fasolo). L’arrivo della guerra, però, costringe la famiglia a fuggire dalla città ed a rifugiarsi in campagna, dove ricominciano a lavorare ed a ricostruire la loro fabbrica.

Usando le lamiera portate via dal vecchio stabilimento, Giovanni riesce a continuare nella produzione di fornelli elettrici, venduti in cambio di frutta e formaggi alle famiglie sfollate dai combattimenti. Nonostante non ci siano importanti guadagni, Giovanni non molla, convinto di avere l’idea giusta per permettere alla propria azienda di espandersi.

L’idea del protagonista, che nel frattempo fonda la propria azienda, la “Ignis”, è quella di realizzare i primi fornelli a gas, convinto che siano il futuro. In effetti, la produzione procede senza intoppi, ma serve ancora qualcosa per fare in modo che la sua fabbrica diventi famosa a livello nazionale e non solo. Mette in pratica quindi l’idea del fratello Giuseppe di inserire il nome della Ignis sulle tenute degli sportivi italiani di numerose discipline, come il calcio, la pallacanestro, il ciclismo ed il pugilato. In questo modo, quando un italiano vince un’importante competizione all’estero, il nome della sua azienda sarà visibile a chiunque.

Ma per Giovanni c’è bisogno di un nuovo prodotto, una sfida che possa permette alla Ignis di primeggiare: inizia quindi a pensare alla realizzazione di un nuovo modello di frigorifero. La scoperta della malattia e la concorrenza costringeranno Giovanni a doversi sbrigare, fino ad incontrarsi con l’imprenditore Fritz Philips (Piotr Adamczyk) per salvare la propria azienda ed il lavoro degli operai, dovendo scendere a compromessi ed a compiere importanti scelte, supportato dalla sua famiglia e dalla moglie Maria (Anna Valle).

La storia di Giovanni Borghi, chiamato dai suoi operai “cumenda”, serve così a ricordare un’altra importante figura del dopoguerra del nostro Paese, capace di avere quella volontà e tenacia utile all’Italia per tornare ad essere una grande potenza. Una fiction che si rivolge anche all’attualità ed alla necessità di dover riprendere quella stessa tenacia che ha mostrato Borghi e cercare di riuscire, anche oggi, a fare dell’Italia un Paese ricco di idee.

Mister Ignis

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