Mister Fantasy ha fatto la storia della tv e ora torna a disposizione di chi l’ha visto negli Anni ’80 e soprattutto per chi ha voglia di conoscere le chicche della produzione italiana. (Sia sempre reso) Grazie a RaiPlay, da mercoledì 12 maggio è disponibile online un’antologia di uno dei programmi più innovativi concepiti e realizzati dalla Rai non più (da poco) monopolista, che fu capace di anticipare tempi, linguaggi, temi e narrazioni.
Al timone di quella ‘visione’ c’era Carlo Massarini, che per i nati negli anni ’70 resta legato a quel ‘personaggio’ di bianco vestito che esplorava, in una scenografia futuristica anch’essa total white, la musica nelle neonatali forme del videoclip, i linguaggi mediali allora all’avanguardia, con una capacità di sguardo che difficilmente si è riuscita a replicare. Il programma andò in onda su Rai 1 dal 12 maggio 1981 al 17 luglio 1984, per un totale di quattro edizioni: viene quindi riproposto da RaiTeche, su RaiPlay, nel 40esimo anniversario dal suo debutto.
Mister Fantasy – Musica da vedere anticipò un ‘colosso’ del settore come MTV: se per i telespettatori il programma si ‘identifica’ ancora oggi con Carlo Massarini (che ha fatto della visione e dell’innovazione la sua missione narrativa in tv, da MediaMente al più recente Startup Economy), l’idea si deve a Paolo Giaccio. In studio con Massarini un giovane, ma già affermato, Mario Luzzatto Fegiz, in scaletta tempi distesi che permettevano di approfondire, ascoltare, commentare, intervistare senza la frenesia di un mal compreso ‘ritmo’. L’inizio degli anni ’80, poi, corrisponde all’affermazione di una scena musicale multiforme che iniziava davvero a essere crossimediale. Lo dimostra anche un primo sguardo agli ospiti presenti in questa “prima antologia” (come si legge nella nota di lancio che fa pensare a prossimi cicli da pubblicare): tra loro Lucio Dalla, Teresa De Sio, Franco Battiato, Gianna Nannini, Ivan Cattaneo, Carmelo Bene e tra i contributi filmati quelli dedicati a Bruce Springsteen, ai Dire Straits e a Santana. E chi ama la televisione, e si domanda come si può raccontare davvero la musica in tv, non può perderselo.